Vorrei innanzitutto complimentarmi per la nascita di questa pagina destinata a serie riflessioni sul fumetto ed anche per la forma moderata e garbata con la quale vengono espresse le critiche mosse a testate ed a persone. Credo da sempre che la miglior forma di crescita sia il dialogo colloquiale e non il tacitare l'altro con insulti, anche se sembra che questa , Sgarbi docet, sia la formula ( Capra! Capra! Capra!) che si sta diffondendo nel web. Orfani ( piaccia o meno) sembra essere al momento la testata che tira maggiormente in casa Bonelli, al punto che l'editore di via Buonarroti si sta accingendo a lanciare altre due " stagioni" ultimata la prima ( sarebbe il caso di parlare di stagioni e non di " mini serie" da adesso in poi: come è avvenuto per Drago Nero si fa un numero pilota e se c'è il riscontro si continua.). Tutti quanti coloro che hanno od hanno avuto a che fare sotto l'aspetto professionale col mondo del fumetto sanno che quello che per altri editori è un successo, una vendita di 20/25.000 copie, in casa Bonelli si risolve con la chiusura della testata pertanto ritengo che l'intenzione di pubblicare altre due serie di Orfani derivi da un ottimo riscontro commerciale. Non voglio dilungarmi troppo su questo argomento del quale si parla già tanto: concludo dicendo che non ho mai avuto modo di conoscere Roberto Recchioni se non attraverso cose sue che sono state pubblicate e quello che ho veduto in passato non mi è sembrato male, anzi...mi è decisamente piaciuto. Qualcuno potrebbe pensare qual è il titolo che mi consente di proferire un giudizio, sia esso favorevole o meno ed è proprio questo il motivo del mio intervento in questa sede: per esprimere un parere NON SERVE ALCUN TITOLO O DIPLOMA, è sufficiente essere un lettore. Chiunque legga una pubblicazione o veda un film, o consumi una bevanda od un cibo che sia posto in vendita ha attraverso l'acquisto ottenuto il diritto di dire la sua opinione su quel che sta consumando. Il consumatore può essere soddisfatto o meno del suo acquisto ma in ogni caso chi quella cosa la produce non può pensare di tacitare il dissenso semplicemente dicendo " se non capisci il problema è tuo!!" Semmai i termini sono invertiti e se il lettore non ama una cosa il problema è dell'Autore che non ha saputo comunicarla in modo efficace.
Una evoluta analisi tra addetti è possibile se non diviene pubblica e quando lo diventa rischia di creare polemiche ( che sono state volute e programmate) e fazioni opposte. Io non sono mai pro o contro una cosa a priori ma, come migliaia di persone qualsiasi seminate nel globo ( evito di utilizzare l'espressione " migliaia di john Doe" che finirebbe con l'essere fraintesa), amo alcune cose e non ne amo altre e cerco, per non urtare gli animi degli altri, di evitare un giudizio polemico che rechi insita l'offesa per chi non la pensa come me. Non è buonismo ( anche perché io sono uno che impreca quando c'è da farlo esattamente come tutti) è solo rispetto per gli altri .
Sergio Marzi