Rivedere in un link Bill/David Carradine che discute su Superman mi ha fatto pensare. Di norma sappiamo che i supereroi mascherati hanno un’identità (più o meno) segreta, ma esistono almeno tre casi in cui la distinzione tra chi essi sono in realtà non è così netta…
SUPERMAN- Partiamo proprio dal capostipite. Bill afferma, non senza ragione, che Clark Kent è la maschera di Superman: lui non diventa qualcun altro quando mette il costume, lui è l’Uomo d’Acciaio anche quando si sveglia al mattino. E’ vestendosi da Clark Kent che cambia identità. Quello su cui non sono d’accordo è su come e perché si traveste: lui non vuole rispecchiare un’umanità pavida, vigliacca e senza fiducia in sé, ma semplicemente vivere il più possibile come un uomo normale, avere degli amici, ecc. Certo, la descrizione fatta da Bill si potrebbe adattare al Clark delle origini, ma via via (soprattutto dal The Man of Steel di John Byrne in poi) la sua “identità normale” acquisisce un suo valore ed una sua autonomia: In una vecchia storia Clark ha una crisi d’identità domandandosi se lui è Clark Kent o Superman, e questo influisce anche sui suoi poteri; alla fine capirà di essere sia l’uno che l’altro. Se l’Uomo d’Acciaio è il supereroe per antonomasia, il simbolo, Clark è la sua parte normale, il capace giornalista che ha vinto numerosi premi e che ha sposato Lois Lane; è un qualcosa da non dimenticare: Lois è attratta fin da subito da Superman, ma è Clark quello che l’ha fatta innamorare (come è successo anche con Diana e con Lana Lang). Se Superman è quello che è, tutto parte dall’educazione che Clark Kent ha ricevuto: non sono i poteri a fare l’uomo, ma è l’uomo ad essere un eroe.
BATMAN- Qui la faccenda si fa decisamente più complessa, a partire da una semplice quanto inquietante domanda iniziale: esiste ancora Bruce Wayne? O, ancora più semplicemente: è mai esistito? Da quella fatidica notte in cui Thomas e Martha Wayne furono uccisi, è come se il Bruce che era sia in parte svanito, per lasciare posto, con il passare del tempo, al Cavaliere Oscuro. Mentre i bambini normali vivono la loro vita tra studio e vago, Bruce Wayne ha dedicato la sua giovinezza a perfezionare la mente ed il corpo fino a trasformarsi in Batman. Una delle ragioni per cui adoro tanto la saga Bruce Wayne:Assassino/Fuggitivo è che mette in luce proprio questo dissidio; nell’attimo stesso in cui viene incarcerato, inizia ad arrabbiarsi per non poter continuare la sua missione, per doversi trattenere dal massacrare i detenuti che lo provocano… Emblematica è la visita notturna: “Qui, in questa oscurità, Bruce Wayne non c’è più. C’è solo Batman.” Come un modello Jekyll&Hyde, è come se lui vivesse due esistenze separate, di cui quella “notturna” è la principale e lo diventerà ancora di più nel corso della sag...
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