BACK TO THE BASICS: il blog

  1. IL SUO NOME E' WIMPY, J. WELLINGTON WIMPY... PER GLI AMICI POLDO di Pietro Zerella

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    By aver2330 il 31 July 2018
     
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    "Vieni a casa mia per una cena a base d'anatra ma porta l'anatra!". La frase può essere ricondotta ad un esempio letterario alto, il celeberrimo componimento di Catullo in cui il grande ma squattrinato poeta invita a cena l’amico Fabullo consigliandogli di portarsi da casa le vettovaglie. Il personaggio dei comics di cui parleremo in questo articolo ha un approccio alla realtà molto simile.
    Il suo nome è Wimpy, J. Weellington Wimpy! Nato dalla folle mente di Elzie C. Segar, il nostro eroe (si fa per dire!) iniziò la carriera come uno dei tanti comprimari che affollavano il Thimble Theatre, la striscia pubblicata sui giornali statunitensi fin dal 1919- Questa striscia dai toni surreali, che in verità non aveva mai avuto grande successo, vedeva sfilare una miriade di improbabili personaggi. Olive Oyl e Ham Gravy debuttarono nel Thimble Theatre nel dicembre del 1919. Il mese successivo debuttava Castor Oyl, il fratello della ossuta Olive, Castor divenne il protagonista delle storie ed era fondamentalmente un grosso mascalzone.
    La striscia si barcamenava alla meno peggio fino a quando Segar ebbe una felicissima intuizione introducendo uno strambo marinaio guercio dalla parlata sgrammaticata : Popeye. Doveva apparire in una sola storia come marinaio di fiducia assoldato da Castor per una delle sue scriteriate avventure ma le cose andarono in maniera del tutto inopinata.
    Si era nel 1929 e il destino della striscia cambiò dalla notte al giorno. Rapidamente, Popeye scavalcò nel gradimento dei lettori Castor Oyl e tutti gli altri freaks del cast, Alcuni, come Ham sparirono dalla scena, altri vennero ridimensionati o adattati alla bisogna come Olive che divenne l’eterna fidanzata del marinaio, Presto la serie stessa venne ribattezzata con il suo nome.

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    L'esuberante Popeye era un tipetto umorale sempre pronto a venire alle mani per risolvere le questioni avvalendosi della sua formidabile forza generata dal consumo di spinaci in scatola che ingurgitava nei momenti di difficoltà (espediente riproposto nei cartoni e destinato a diventare il segno distintivo del personaggio). Il discorso su Braccio di Ferro (con questo nome lo conoscemmo in Italia) per ora si ferma a questi pochi cenni La nostra attenzione infatti si focalizza su un tizio che non divenne mai una stella di prima grandezza ma che, senza fare nulla, si guadagnò e seppe tenersi stretto il suo angolino di palcoscenico, il succitato Wimpy! J. Wellington Wimpy (Poldo) esordì nella striscia il 3 maggio del 1931. Era lo scalcagnato arbitro che Popeye incontrò sul suo cammino mentre partecipava ad un torneo di pugilato. Probabilmente quello fu l’unico lavoro che Wimpy avrebbe fatto in tutta la vita, Nelle apparizioni successive venne sempre presentato come un disoccupato cronico e della sua esistenza precedente non si è mai saputo nulla. Il fatto è che, quando voleva, dimostrava di avere una grande cultura e lasciava intuire che, prima di cadere in povertà, aveva avuto una vicenda esistenziale molto articolata e una ottima posizione economica Alcuni dei suoi atteggiamenti sembrano risalire a quelli di un nobile o un borghese medio-elevato decaduto (probabilmente in seguito alla Grande Depressione). È furbo, scroccone, adulatore, imbroglione e perennemente affamato di hamburger, ma dimostra di essere anche una persona dalle mille risorse. Si autodefinisce il migliore amico di Braccio di Ferro ma chissà se è vero.

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    La sua filosofia di vita è basica ed è mossa fondamentalmente da una sola regola , agire come un parassita che può essere indotto a qualsiasi azione pur di mettere sotto i denti qualcosa. La sua ossessione per i panini è talmente forte da “costringere” “Segar a creare antagonisti su misura per lui . Nascono i personaggi dell’oste Casagrossa e del professor Zupe (noto da noi come Barbaspina), entrambi gestori di trattorie nelle quali Poldo, senza spendere un soldo, pretende di divorare spuntini a tutte le ore. Secondo molti studiosi della storia del fumetto nell'ideazione del personaggio E C. Segar si ispirò al baffuto J. William "Windy Bill" Schuchert, gran divoratore di panini (hamburger) e manager della Chester Opera House, luogo in cui da adolescente aveva lavorato come proiezionista. Secondo il cartonista Bill Mauldin, il nome Wellington deriva invece dal pittore Wellington J. Reynolds, docente di Segar al Chicago Art Institute. Ciò che conta, però, è la famelica predilezione di Wimpy per uno dei pasti a stelle e strisce per eccellenza: l’hamburger. Il furbone non mangia gli hamburger, li divora con soave levità e con il tocco perfetto dell’artista affermato spingendoli in bocca senza soluzione di continuità o satollandosi voracemente a blocchi di cinque o sei per boccone come una sorta di Pantagruele generato dal consumismo . Col tempo assume il ruolo di un’autentica icona del panino fino ad arrivare a diventare il marchio di una grande catena di distribuzione alimentare, battezzata proprio Wimpy..Quando Popeye ottenne la sua versione animata, Wimpy lo seguì anche sul Grande Schermo. Non andò benissimo, il suo aspetto venne semplificato e banalizzato. Non assurse mai ad un ruolo importante ma venne utilizzato solo come spalla comica dell’eroe. Tuttavia, la sua presenza nei cortometraggi degli anni Trenta dello Studio Fleisher fu costante in quasi tutti gli episodi, anche solo per interpretare una piccola gag. L’affamato cronico fu persino interprete di alcune storie della cosiddetta Bibbia di Tijuana, una serie di libretti pubblicati in forma anonima,tra il 1920 e il 1940 in cui le stelle del cinema della politica e del fumetto venivano raffigurate in situazioni sessualmente esplicite. Uno di questi libretti, generalmente composti da otto pagine “Back to His First Love" vede proprio Wimpy in azione ed ha raggiunto cifre rimarchevoli sul mercato collezionistico. In Italia, come abbiamo visto, venne scelto per lui il nome di Poldo Sbafini, o Sbaffini e per circa un trentennio, a partire dai primi anni ‘60 vennero prodotte delle storie autoctone di Popeye (nelle quali Poldo esercitava il suo solito ruolo) pubblicate dall’Editore Bianconi su licenza del King Features Syndicate.

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    Il grande e prolifico Alberico Motta è stato lo sceneggiatore principale mentre i disegni sono opera di Sandro Dossi, Tiberio Colantuoni e Pierluigi Sangalli, autore anche delle copertine. Sporadicamente prestarono la loro opera Maurizio Amendola (storie e disegni), Sauro Pennacchioli (storie) e, dal 1977 al 1980, Roberto Viesi (storie e disegni). Che dire di Wimpy ? E’ un personaggio che ha un suo punto di forza iniziale nella sua assoluta amoralità. Non vuole dare lezioni a nessuno e il destino del mondo non lo riguarda. Egli vive la sua giornata con spirito libero seguendo un unico credo: il dio hamburger. Per appagare la sua fame atavica la sua vita è un pasticcio di contraddizioni in cui riesce ad essere tutto e il contrario di tutto. E’ pigro ma possiede un acume smisurato, in grado di fornirgli le giuste soluzioni in ogni situazione. E’ egoista, fastidioso e disonesto ma questi suoi vizi capitali ce lo rendono simpaticissimo. In fondo, contrariamente alla maggior parte di noi, riesce a vivere la sua esistenza esattamente come vuole. Certo, da un punto di vista professionale dovrei portarlo come pessimo esempio. La sua dieta, in un individuo normale avrebbe forti ripercussioni sulla salute. Però vederlo mentre si abboffa ed è perfettamente in salute dopo 87 anni di regime alimentare sfasato è liberatorio e suscita un sorriso di compiacimento. Fosse fatto di carne e ossa, i tassi di acido urico e di colesterolo lo avrebbero portato alla fossa ma è un essere di carta e le sue arterie funzionano e funzioneranno per sempre senza problemi…..
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