BACK TO THE BASICS: il blog


Replying to L'OCCHIO SINISTRO DI RAMA

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Last 10 Posts [ In reverse order ]

  1. Posted 24/3/2013, 17:00
    A breve "La straordinaria invenzione di Hugo Cabret"
  2. Posted 22/3/2013, 19:53
    La rubrica é interessante e può avere grandi potenzialità....Quale sarà il prossimo romanzo ad essere analizzato?
  3. Posted 22/3/2013, 19:41
    Diamo il via ad una nuova rubrica che vuole in qualche modo mettere l'accento sulle "contaminazioni" del fumetto nella letteratura.
    In un'epoca in cui sempre più spesso e diffusamente, anche troppo a mio avviso, si parla di trasposizioni e riduzioni cinematografiche di personaggi e opere a fumetti, credo sia il caso di indagare anche in quest'altra direzione e chissà magari può consigliare una buona lettura, e visti i tempi, non fa mai male.
    Non si poteva non cominciare dal primo romanzo che ha come protagonista il Detective dell'impossibile, dato che sono un suo grande fan.
    Martin Mystere: l'occhio sinistro di Rama scritto da Andrea Carlo Cappi con la collaborazione di Alfredo Castelli è uscito per i tipi della Sonzogno nel 2003. Prima però penso sia opportuno spendere due parole sul protagonista.
    Creato da Alfredo Castelli nel 1982, e realizzato graficamente da Giancarlo Alessandrini, Martin Jacques Mystère (il suo nome completo) è un insolito detective: archeologo, antropologo, esperto d'arte, collezionista di oggetti inusuali, uomo d'azione e instancabile viaggiatore, è americano di nascita (vive a New York, in un piccolo appartamento pieno di libri e oggetti curiosi al numero 3/a di Washington Mews), ma si è formato culturalmente in Italia.
    Dopo la morte dei suoi genitori (1965) in un incidente aereo, ha cominciato a occuparsi dei "grandi enigmi" mai risolti, cioè di quegli enigmi che la scienza "ufficiale" non prende in considerazione e che non sono ancora stati razionalmente risolti, da quelli archeologici a quelli storici, da quelli scientifici o parascientifici a quelli esoterici, spaziando occasionalmente nel campo degli Ufo, dei poteri Esp, della magia. Dalle sue esperienze trae spunti per volumi di successo e per una trasmissione televisiva intitolata "I Misteri di Mystère". Pur essendo un formidabile "tuttologo", pur disponendo di un "gadget" fantascientifico (un'arma "vecchia di quindicimila anni" che emette raggi in grado di paralizzare momentaneamente gli avversari), Martin Mystère non è assolutamente un eroe tutto d'un pezzo: è dotato, infatti, di una grande autoironia (lui stesso non si prende troppo sul serio e si autodefinisce "Il Buon Vecchio Zio Marty") e, in più, una serie di difetti (la tendenza a tirare tardi, la verbosità, la paura di invecchiare) lo rende un personaggio "umano" e accattivante.
    Suo compagno fedele di avventure è il neanderthaliano Java, vero uomo della caverne scovato da Martin in una "nicchia" preistorica in Mongolia e soltanto superficialmente civilizzatosi. Martin Mystère e Java formano una di quelle coppie "impossibili" che possono esistere unicamente nel mondo della fantasia.
    Martin è fondamentalmente una persona "normale", e non si butta nel pericolo per il puro gusto di farlo; quando affronta dei gravi rischi, deve avere precise ragioni. È un uomo colto, ma non sa tutto di ogni argomento. Guadagna abbastanza denaro, ma non ha risorse economiche infinite. Non è un playboy: ama il gentil sesso, ma è tendenzialmente monogamo, ed è fedele alla sua compagna Diana Lombard (e viceversa). Martin non è detective nel senso stretto del termine. Non ha clienti che si rivolgono a lui per proporgli un caso; non esegue indagini a pagamento o su commissione, ma entra in azione soltanto se l'argomento lo interessa in modo particolare. Qualche volta i suoi amici Travis, della polizia di New York, o Chris Tower, responsabile della misteriosa Altrove, lo coinvolgono come consulente in casi particolarmente mysteriosi.

    1bigk



    Il romanzo è una sorta di antefatto alla serie a fumetti (oggi va tanto di moda il termine prequel). Siamo infatti nel 1982 e al nostro BVZM viene chiesto di collaborare con la polizia ad un misterioso caso di omicidio in cui l'assassino ha impiegato un'arma sconosciuta. L'indagine finisce per intrecciarsi con un misterioso sito archeologico da lui scoperto due anni prima al largo di Cuba, dove sono emerse tracce di un'avanzata tecnologia risalente a diecimila anni prima. I due misteri anzi finiscono per essere correlati e Martin è l'unico in grado di trovare la risposta. Una catena di indizi collega la civiltà perduta di Mu ai culti ancestrali dei Maya, le cronache dei conquistadores alle imprese dei pirati dei Carabi. Seguendo le tracce disseminate nei secoli, qualcuno deve aver ritrovato le armi degli dei, ordigni misteriosi che racchiudono l'immenso potere del Bene e del Male. Chi le possiede ora è in grado di cambiare il mondo. O di distruggerlo per sempre. Ha inizio, così, una corsa contro il tempo, che condurrà Martin nelle strade di Città del Messico, in un'isola sul Lago Nicaragua, nel Palazzo delle Nazioni Unite e in una base segreta nel Mare di Okhotsk, per impedire lo scatenarsi di un'incontrollabile forza soprannaturale.
    Il romanzo risulta più che godibile, dimostrando che Martin Mystere si trova a suo agio anche senza balloon.
    E naturalmente questo romanzo ha finito per trovarsi in perfetta continuity con la serie.


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