BACK TO THE BASICS: il blog


Replying to INCONTRI CON WARREN ELLIS di Luigi Riggio

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  1. Posted 24/4/2014, 17:19
    Io vi consiglio Topolino e per le ragazze i fumetti di Witch. Non sono niente male.


    Comunque se vi piace Chica Vampiro: http://mondovampiro.forumfree.net/
  2. Posted 14/3/2014, 18:35


    In un tempo lontanissimo, il tempo dei miti e delle leggende, quando ancora potevo prendere fumetti regolarmente, notai in edicola un numero di "Wildcat's". Avendone letto qualche storie nei primi giorni della Image, lo presi. Quello che mi colpì, però, furono le avventure di Stormwatch, che proprio in quel periodo stava per iniziare il ciclo Warren Ellis (testi) e Tom Raney (disegni). Fu una folgorazione. Si può dire che da allora presi i numeri solo per seguire le avventure di questa squadra di supereroi alle dipendenze dell'ONU e guidata da Henry "Weatherman" Bendix. Erano personaggi con un loro spessore, e sembrava che "vivessero"... Certo, lo stile di Ellis era cupo, incentreto sui segreti sia del governo che dello stesso Bendix, ma come scoprii in seguito, la differenza con lo Stormwatch di prima (solita copia delle major) e quella di poi è abissale. Vennero anche introdotti la sboccata Jenny Sparks e jack Hawksmoor, si scherzò sul fatto che Fuji (giapponese diventato un essere di energia che doveva essere rinchiuso in un'armatura) avesse più orgasmi al giorno dovuti alle vibrazioni dei passi delle persone, e non mancò una strizzatina alla Distinta Concorrenza: il bar dove il gruppo si riposava era il "Bar di Clark", il proprietario portava gli occhiali e, quando minacciò di dare una lezione ad Hellstrike se combinava ancora casini, lasciò intravedere un bagliore rosso negli occhi. Diciamocelo: le storie di Ellis erano poco politically correct, portavano a dilemmi di vario genere, ma DOVEVANO essere lette.


    Ho potuto seguirli fino a quando non hanno smesso di pubblicare la testata, quindi non ho potuto leggere i due volumi conclusivi. So semplicemente che Stormwatch fu decimata dopo uno scontro con dei residuati di "Alien" e i Wildcat's andarono al soccorso (se si pensa che questi ultimi sembrano una copia degli X- men, che avevano come nemici la Covata, ispirata anch'essa al film con Sigourney Weaver, capirete come Warren Ellis non si smentisca.). Prendete quindi con le molle quanto detto... ma era solo l'inizio.


    Presto vidi Warren Ellis alle prese con "The Authority", con protagonisti Jenny Sparks, Jack Hawksmoor e Swift (essenzialmente "Stormwatch Nero") con l'aggiunta di Apollo e Midnighter (La versione gay di Superman e Batman), più le nuove incarnazioni di Engineer (Angela Spica) e Doctor, i cui predecessori fecero una brutta fine in seguito alla pazzia di Bendix. Il loro quartier generale era il Carrier, un "vascello di traslazione" che può viaggiare nel Bleed, il flusso dei mondi paralleli. Authority è ancor più sopra le righe di quando Ellis scriveva Stormwatch: il suo compito era agire dove si doveva, cercare di rendere il mondo migliore e poco importava se i pezzi grossi non volevano. da notare che è una truppa decisamente disfunzionale: Jenny ha il suo bel caratterino , ha quasi 100 anni ed è lo Spirito del 20esimo secolo; Jack è biologicamente legato alle città, Engineer ha il corpo con del metallo liquido al posto del sangue ("regalo" del suo predecessore, che le spedì i risultati delle sue ricerche al momento della sua morte), Doctor è un eroinomane e Midnighter è la versione sadica di Batman: come disse una volta "ogni goccia del mio sangue è letale quanto il resto di me". Il mio unico rimpianto è che, dopo averli fatti scontrare con Kaizen Gamorra (dittatore dell'omonima isola), con un'invasione dalla Doppia Albione (l'Inghilterra di una terra parallela) e addirittura con Dio (un'organismo che abitava la Terra agli inizi e che adesso era tornato), Warren Ellis lasciò il posto a Mark Millar, che fu comunque un degno successore, e andò sulla stessa strada e oltre, tanto che dovette essere censurato e chiudere il suo ciclo: Authority venne attaccata da un essere mandato dai pezzi grossi, venne decimata, e sostituita con membri più "accomodanti"; quando suonò la riscossa, Jack decise che il mondo (alle prese con un problema con le terre alternative) se la cavasse da solo. "Avvisa ogni superumano che inchioderò le loro chiappe al muro se osano intervenire!" disse ad Angie. Incredibilmente, la Terra ce la fece.
    Come? Andatelo a chiedere ai censori. Io, finita in questo modo la "prima serie" (che pensavo fosse anche l'ultima), mi sono dedicato a Planetary, altra creatura di Warren Ellis, stavolta con disegni di John Cassaday: narra le avventure di un'organizzazione dedita a scoprire i segreti del mondo. La squadra operativa è formata da Elijah Snow, capace di abbassare la temperatura, immortale come Jenny Sparks, come lei ha un brutto carattere (forse più brutto), e come lei è nato all'inizio del secolo e veste di bianco; Jakita Wagner è bella, superforte e invulnerabile, e si annoia molto facilmente ("Planetary mi permette di evitarlo"); The Drummer, capace di farsi obbedire dagli apparecchi elettronici, captare segnali, è la "scimmietta" del gruppo. Qui Ellis si sbizzarrisce con i rimandi alle major, accentuando la sua vena contro i supereroi che "mantengono lo status quo" e alla narrativa in genere: 1) si scopre che la maggior parte dei misteri conducono ad un'organizzazione chiamata I Quattro, che invece di aiutare l'umanità usa le sue sorprendenti risorse scientifiche per perseguire i propri scopi (ogni riferimento agli F4 NON E' puramente casuale); si scopre uno strano bastone che si scambia di posto con un martello (Cough.. Thor... Cough); 3) nella prima avventura si fa la conoscenza di Doc Brass (omaggio a Doc Savage) e del suo gruppo, che salvava il mondo in segreto e i cui componenti ricordavano Thomas Edison, James Bond, Tarzan, The Shadow e Fu Manchu. Curiosamente, le loro avventure finirono quando vennero a scontrarsi con un gruppo di una terra parallela che ricordava la Justice League. 4) In un'altra avventura fa la sua apparizione Jack Carter (chiaro omaggio a Hellblazer), e nella stessa storia si possono notare omaggi ad Animal Man, Swamp Thing e uan versione "barbona" di Sandman e Death. Da segnalare la sfiziosità delle copertine, ognuna delle quali è disegnata con uno stile particolare che richiama l'atmosfera della rispettiva storia. Devo recuperare gli ultimi due volumi per sapere come va a finire... (mi cospargo il capo, ma la pecunia è stata tiranna). Dopo questo tipo di storie, uno mai si penserebbe ad una collaborazione di Ellis con la Marvel... SBAGLIATO!!


    Fu affidato a lui il rilancio dell'universo X, e non a caso le serie migliori di quel periodo sono X- Force e X- Man: nella prima, la squadra di Cannonball passò sotto l'ala di Pete Wisdom ("se volte chiamatemi 'professor W'" disse lui scherzosamente), si sviluppò con nuovi metodi, nuovi modi di usare i loro poteri e usò il tutto per combattere problemi creati dai servizi segreti e di cui la loro guida era a conoscenza e/o a cui aveva preso parte. Nella seconda, Ellis fornì il soggetto e passò i testi a Steven Grant: Nate "X- Man" Grey si ritrovò anche lui con una maggior consapevolezza dei suoi poteri e dovette affrontare pericoli provenienti da mondi alternativi, tutti uniti (assieme al nostro) nella cosidetta Spirale. Il suo ultimo lavoro che ho avuto tra le mani è stato il ciclo "Iron Man: Extremis", di cui ho già parlato e in cui c'è un piccolo cambiamento di rotta: non più segreti, mondi paralleli e critica ai supereroi e ai governi, ma piuttosto un nuovo modo di pensare alle possibilità che abbiamo sprecato. In passato Warren Ellis è stato paragonato ad Alan Moore... Personalmente ritengo il Vate inarrivabile, ma hanno in comune la capacità di rendere "di famiglia" personaggi di cui non hai sentito parlare o che durano un tempo limitato: il primo con il celeberrimo Watchmen, il secondo con il trio Stormwatch- Authority- Planetary



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