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Replying to ASCOLTATE I CIELI 1: SPECIE MORTALE di Pietro Zerella

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  1. Posted 7/5/2014, 18:40


    Il piccolo ominide sollevò il suo sguardo verso il cielo. Nei suoi occhi corrucciati si accese il lume della consapevolezza e si ritrovò ad osservare con un inedito interesse quelle torce luccicanti che brulicavano nel cielo notturno. “Io chi sono? Da dove vengo? Ci sono altri come me oltre le nuvole?” Magari non sarà andata proprio così ma è innegabile che una delle domande che da sempre l’Uomo si pone riguarda la possibile esistenza di vita su altri pianeti. Per dare una risposta, almeno parziale, a questo atavico interrogativo, esattamente 40 anni fa, Frank Drake e Carl Sagan fondarono il SETI, un’organizzazione scientifica, senza fini di lucro che si prefiggeva un obbiettivo molto ambizioso ed estremamente complicato. Il progetto SETI( acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence -Ricerca di Intelligenza Extraterrestre),si assunse l’ingrato compito di scandagliare l’Universo alla ricerca di una civiltà extraterrestre, dotata della tecnologia necessaria ad inviare o a ricevere segnali radio nello Spazio.


    Ovviamente, il mondo del Cinema che si nutre di “missioni impossibili” non poteva tralasciare una fonte d’ispirazione del genere e nella seconda metà degli anni ‘90 si occupò, a modo suo, dell’argomento con due pellicole estremamente diverse tra loro : Species (Specie Mortale) e Contact, Nel primo caso si puntava chiaramente sulla spettacolarizzazione dell’evento, nell’altro sui contenuti filosofici, quasi mistici che avrebbe comportato il primo contatto con intelligenze extraterrestri. Ricordiamo la trama di Species: Quello che i ricercatori del Seti attendevano da sempre alla fine è successo davvero. Da una misteriosa civiltà , sperduta nello spazio profondo è arrivata una comunicazione che contiene una sequenza di DNA alieno e tutte le istruzioni per combinarlo con quello umano. Il dottor Xavier Fitch, porta a termine l’esperimento di ibridazione e fa nascere il prodotto di quell’incrocio genetico, una bambina bionda dal rapidissimo accrescimento che viene denominata Sil. Gli scienziati dell’equipe di Finch si accorgono che la creatura ,durante il sonno, scoppia in violente crisi distruttive .Preoccupati che possa trasformarsi in una minaccia, decidono di sopprimerla usando del cianuro. Sil sembra sul punto di morire ma, improvvisamente, sfonda il vetro della sua gabbia e scappa dal laboratorio. In poche ore il fisico della”bambina” si evolve, e nello scomparto di un vagone letto dove si era rifugiata, subisce una ulteriore e violenta trasformazione, rinchiudendosi in un bozzolo, dal quale “emerge”una Sil adulta. Il governo USA organizza una squadra per recuperarla. Oltre al padre putativo di Sil, (Fitch) ne fanno parte la scienziata Laura Baker, l'antropologo Stephen Arden, il sensitivo Dan Smithson e il killer “governativo”Preston Lennox. Sil non sa chi o che cos'è, non sa perché si trova sulla Terra e l'impatto improvviso con il genere umano di certo non facilita la comprensione. Cammina , spaesata, in mezzo alla folla con un vestito da sposa addosso, scimmiottando i gesti che ha appena visto in una pubblicità.. Eppure si è già lasciata dietro una scia di morte poiché ha già ucciso due persone sul treno con cui è arrivata in città. In realtà, ciò che spinge Sil è la sua programmazione genetica che la costringe a mettersi alla spasmodica ricerca di un compagno umano compatibile col quale potrà generare gli eredi della sua specie. Sul suo cammino, ne incontra parecchi di “non idonei” ai quali riserva un’orribile fine. Quando si accorge di essere braccata , la creatura decide di giocare d'astuzia e dopo aver inscenato la propria morte,cerca di confondersi tra tra la gente. Mentre il resto della “task force” va a festeggiare, Dan ( l’unico a non essere convinto della morte di Sil) ne avverte ancora la presenza. Non si sbaglia! L'aliena si intrufola nella camera d’albergo di Stephen (scelto come partner adatto per l’accoppiamento) e riesce a farsi “inseminare”. Dan è assalito dalle visioni e corre ad avvertire Laura e Preston della probabile presenza di Sil nella camera a fianco.


    I tre arrivano troppo tardi: Stephen è morto e Sil è quasi sicuramente incinta. Furiosa e spaventata la creatura nella sua forma aliena sfonda il muro e si rifugia nelle fogne. Il team la insegue ma durante la caccia, Xavier perde la vita. Il dramma sta per giungere al suo momento finale. Nelle oscurità di un anfratto, la mostruosa madre mette alla luce la sua orribile progenie. I superstiti Dan, Laura e Preston la raggiungono e, dopo una lunga battaglia riescono ad uccidere sia lei che il pargolo. Tutto sembra essere finito per il meglio, ma un tentacolo di Sil, lacerato durante la colluttazione, viene morso da un topo, lasciando intendere che l'incubo è tutt'altro che terminato. E infatti, la vicenda avrà addirittura 3 seguiti : Species II (1998) di Peter Medak; Species III (2004) di Brad Turner e Species IV- Il risveglio(2007) di Nick Lyon. Indubbiamente questo film, che galleggia tra la Science Fiction e l’Horror, non può essere annoverato tra i capolavori della Storia del Cinema. Per quasi tutta la sua durata , il regista Roger Donaldson (più portato per il thriller) si limita ad accorpare citazioni del genere in gran parte già viste e riviste. Quella che ne esce fuori è una trama piatta e senza accelerazioni, gremita di luoghi comuni in cui le atmosfere visive , specialmente nelle scene ambientate in laboratorio e nelle fogne, sono fortemente debitrici della saga di Alien. Il carattere dei personaggi doveva essere maggiormente sviluppato;, ciò che ne viene mostrato è solo un abbozzo infarcito da banali stereotipi. Ecco quindi l’immancabile killer cinico e senza rimorsi la psicologa astuta dal carattere forte; il medium introverso e sensibile; lo scienziato senza emozioni e via dicendo.


    Gli stessi attori (Ben Kingsley, Forest Whitaker, e Alfred Molina, tra gli altri) non brillano, limitandosi a recitare la parte in modo accademico. Paradossalmente quella che più si cala nel personaggio, raffigurando bene una creatura ingenua e diabolica allo stesso tempo é proprio Natasha Henstridge\Sil (Al suo esordio cinematografico). La sua presenza statuaria, si impone nettamente e, fortunatamente, non solo per le frequenti sequenze in cui appare senza veli. Persino la computer grafica (siamo nel 1995) non sembra totalmente all’altezza della situazione, spesso l’effetto videogioco è forte ed evidente. Se poi aggiungiamo che anche la fisiologia dell’aliena non è un prodigio di originalità, (pur essendo stata concepita da quel Hans Ruedi Giger,, che aveva terrorizzato il mondo con il suo “Alien”) il quadro è completo. A ben vedere tutta la pellicola, dalla recitazione alla regia agli effetti speciali, si muove sui binari della mediocrità, ma ha il merito di lasciarsi guardare facilmente, risultando anche piacevole e offrendo una manciata di tensione a buon mercato. il film non riscosse particolare plauso dal grosso pubblico, rimanendo confinato in una ristretta cerchia di appassionati,che lo ritengono tuttora, a torto o a ragione, un piccolo cult movie. . Per concludere, non può mancare un riferimento fumettistico. Dalla trama del film, la Dark Horse Comics ricavò una miniserie di 4 numeri pubblicata negli Usa tra giugno e settembre del 1995. La sceneggiatura era di Dennis Feldman e le matite di Jon Foster ma l’unica cosa degna di menzione erano le spettacolari copertine di John Bolton. Nella prossima puntata, parleremo di “Contact” e vedremo come non sempre un approccio “colto e raffinato” funzioni più di tanto. Nel frattempo, parafrasando una vecchia frase simbolo dell’Ufologia, “Ascoltate i cieli!!”


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