Inquietante, disperato, a tratti grottesco… Ma il Leone d’Oro se l’è meritato. Più che un film, vista anche la fondamentale esilità della trama, è la discesa di un uomo all’inferno, ben resa da un Joaquin Phoenix a suo agio nell’interpretare personaggi tormentati e la cui magrezza rivaleggia con quella di Christian Bale ne L’Uomo senza Sonno. Anzi, se vogliamo dirla tutta, ruota essenzialmente su di lui: è su di lui che tutto si concentra sin dall’inizio (a dire la verità un po’ insistito). Però sono due le cose che non capisco: l’esaltazione degli appassionati per la sua vittoria e tutto il caos e la preoccupazione che ha generato per l’eventuale emulazione. Mi spiego: Joker NON E’ un cinecomic in senso stretto, giacché quello dei cinecomics è un genere (al di là della qualità dei singoli) più commerciale; al massimo si può gioire perché ha avuto successo nella resa di un film basato su un personaggio dei fumetti, questo sì. Ma nemmeno da strapparsi i capelli. Discorso più ampio e complesso è quello relativo all’emulazione… Qualcuno lo può emulare? Di pazzi o gente con i problemi ne è pieno il mondo, ma Arthur Fleck è stato fondamentalmente ignorato dalla società: ad un certo punto lui capisce (ma noi lo possiamo capire anche prima) che la signora dei servizi sociali si limita a fare il suo compitino per poi annunciargli che c’è stato un taglio dei fondi e l’ufficio deve chiudere; viene pestato da dei ragazzini per uno stupido cartello ed il suo capo non gli crede; viene ri-pestato da tre yuppie mezzi ubriachi solo perché ha dei problemi. E a questo punto perde la testa e gli spara. Ha sbagliato? Forse, ma non è nemmeno giusto quello che gli è successo. Il Thomas Wayne che compare nel film è lontano anni luce da come lo si immagina: è poco più che un feticcio dietro la quale si nasconde la solita tiritera che i meno fortunati non vogliono darsi da fare e incolpano quelli che hanno di più. Da una parte può essere vero, ma dall’altra è una scusa che la società usa per nascondere i propri fallimenti. Chi si può incolpare per il degrado del palazzo in cui abita Arthur? E’ sua la colpa per essere stato pestato? Gli yuppie uccisi sono chiamati onesti impiegati, ma poi lo stesso Wayne ammette di non conoscerli personalmente. Quindi cosa ne sa lui della ragazza che stavano importunando e che Arthur ha (involontariamente) salvato? Nulla. Assolutamente niente. La metamorfosi in Joker inizia piano piano, si viene a scoprire che anche la relazione con la vicina è frutto della sua mente, che lui è stato adottato e sua madre è pazza, persino il suo conduttore preferito, Murray Franklin (un De Niro che fa il c...
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