BACK TO THE BASICS: il blog

  1. RECENSIONE DI THE FLASH

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    By aver2330 il 14 Dec. 2023
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    ATTENZIONE (IM)PROBABILI SPOILER


    Fatto il dovuto avviso… Partiamo con una considerazione: The Flash, al netto, è un film Marvel (quantomeno dell’ultimo periodo): comicità stupida stile Spider-Man Homecoming con tratti di Watiti all’inizio, poi presa di coscienza, infine l’epica. Poi, alla fine di TUTTI i titoli di coda, una scena irrilevante che neanche ricordo. A proposito dell’inizio, carino il cammeo di Gal Gadot/Wonder Woman: come per Shazam 2 vale poco ma si tratta pur sempre di Gal ed il suo lazo della verità regala sempre scene imbarazzanti; buono pure Ben Affleck, che qua sembra per Barry una sorta di fratello maggiore/figura paterna. Purtroppo dobbiamo pagare la tassa: il Barry Allen di Ezra Miller è imbarazzante, non ce la faccio proprio a guardarlo. Capisco il suo carattere peculiare, ma davvero: non si riesce a seguirlo, la sua “corsa” (già spastica in precedenza) qui sembra più uno scivolare… E preferisco non parlare della scena del viaggio nel tempo: le animazioni erano carucce ma si capisce poco e niente e sembra che Flash stia correndo a ritroso sul nulla. Ciliegina sulla torta, Iris, nera anche qui, sembra la versione più giovane di Octavia Spencer (e da una parte è un complimento) e mi ha fatto rimpiangere Candice Patton. Una volta tanto, visto che hanno tenuto a rimarcare come il (presunto) DCU sia cosa diversa dall’Arrowverse, potevano darci un’Iris West bianca come l’originale… A questo punto qualcuno si domanderà: ma ‘sto film ti è piaciuto o fa cagare?!? La risposta arriva nella seconda parte, quando dopo il viaggio nel tempo e la comparsa di un secondo Barry Allen, irritante quanto e più del primo, la venuta di Zod sulla Terra li costringe a cercare la Justice League. Trovano il Batman di Michael Keaton, vecchio e disilluso. Se volevano giocare sull’effetto nostalgia… Ci sono riusciti in pieno!! Oltre a rivedere la famosa Batmobile, Keaton in costume, la batcaverna, finalmente avviene il miracolo: il “nostro” Barry Allen prende sempre più coscienza del casino che ha combinato e l’interpretazione di Miller sale di dieci spanne fino ad arrivare quasi a quella di Grant Gustin. Personalmente, da quel momento si può tranquillamente ignorare tutto, perché irrilevante. Persino il fatto che, alla fine della fiera, non c’è un vero cattivo: tutto si riduce infatti alle scelte fatte da Barry, alle loro conseguenze ed al capire che non c’è niente da aggiustare… Più o meno. Vagamente. Perché dopo la scena strappalacrime con la madre, considerando BatClooney che dice tutto con uno sguardo, ho il sospetto che Barry ne abbia approfittato per scambiare di posto i barattoli in modo che il padre guardi la telecamera… Che sia DC...

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  2. THE BATMAN di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 14 Mar. 2022
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    Devo dire che, nonostante le perplessità, il film mantiene quanto promette. Qualcuno potrebbe dire: quali perplessità? E’ presto detto: 1) Il protagonista. Pur se ben conscio che Robert Pattinson si è costruito una solida carriera di attore, il suo aspetto “costipativo” mi lasciava dei dubbi circa la sua capacità di interpretare Bruce Wayne/Batman. Come Bruce ha, a mio parere, toppato: perfetto per l’idea che aveva in mente Matt Reeves (che ha peraltro recentemente affermato di aver pensato l’intero film con lui come attore principale), ma sembra ancora un ragazzino o quasi; l’originale, infatti, aveva già attorno ai trent’anni quando divenne il Pipistrello. Come Batman è invece stato perfetto: nonostante il costume e le movenze mi ricordassero più il Daredevil di Charlie Cox, alcuni primi piani mi hanno dato veramente la sensazione che lui FOSSE Batman. 2) Il “colore” di Gordon e Selina. Partiamo da un presupposto: sono contrario a qualsiasi forma di discriminazione, ma allo stesso tempo non mi va proprio giù che sembri esserci una moda “nero è bello” che spinge a mettere attori di colore dove i personaggi sono bianchi. Quasi come se non ci fossero attori adatti. Detto questo, se un’attore/attrice è perfetto/a per il ruolo alzo le mani e do a Cesare quel che è di Cesare. Come in questo caso: se la Selina Kyle di Zoe Kravitz (degno prodotto di Lisa Bonet e Lenny Kravitz) è molto somigliante a quella di Batman Anno Uno, per com’è impostato Gordon nel film Jeffrey Wright ci sta a pennello e recita di conseguenza. Già, il film… Non è precisamente un film di Batman. Nel senso che sì, il protagonista è lui, Gotham è quella (anche se ricorda più New York in alcuni punti), il cast di personaggi pure, ma si tratta più che altro di un film giallo/thriller: il Pipistrello è una sorta di detective inviso ai colleghi nonostante la sua abilità e James Gordon è il suo partner; Selina è la femme fatale; Pinguino (un’irriconoscibile ma perfettamente in parte Colin Farrell) il braccio destro che prende il post del boss; Carmine Falcone (date un’Oscar a John Turturro) il “cattivo”.

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    Nota a margine: Andy Serkis è bravo, ma non mi ha dato l’impressione di un Alfred. E’ a metà strada tra Sean Pertwee (Gotham) e Michael Cane (Nolan Trilogy) senza avere una caratterizzazione specifica tutta sua. Fino a ¾ di film fila tutto e le cose vanno grossomodo come devono andare, salvo che… L’Enigmista non va. Intendiamoci, Paul Dano è stato bravo, ma si tratta più che altro di una figura che (per sua stessa ammissione) mira più ad innescare gli eventi, ...

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  3. SPIDER-MAN: NO WAY HOME di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 3 Jan. 2022
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    ATTENZIONE (IM)PROBABILI SPOILER!!
    La scritta va messa di dovere: anche se considerato il casino che ho trovato persino al primo spettacolo, ci sarà qualcuno che aspetterà di vederlo in streaming… Non dico al cinema perché, considerato quando uscirà questo articolo, le possibilità dovrebbero essere infime. Detto questo, la parte iniziale del film è tutta una serie di gag che riprende il finale di Far From Home e la rivelazione della vera identità dell’Uomo Ragn… Ehm, di Spider-Man (scusate il lapsus da veterano) e che farà storcere il naso a quelli che criticano l’umorismo Marvel nei film. Da notare come J.K. Simmons riprenda il ruolo di J. Jonah Jameson, ahimè senza i classici capelli a spazzola ma pur sempre pronto ad accusare il Ragno di essere un criminale. Si passa poi al nocciolo della questione: Peter si rende conto di quanto i suoi amici stiano patendo a causa sua e si rivolge quindi al Dottor Strange, ormai cardine dell’MCU dopo la morte di Iron Man, per far tornare tutto come prima. Il buon (?) dottore gli spiega che le cose non sono così semplici e che il massimo che possa fare è usare un’incantesimo per far dimenticare a tutti la sua identità; ma visto che siamo a malapena all’inizio, Parker incasina tutto e Strange riesce a malapena a contenere l’incantesimo prima che vada fuori controllo… Salvo per un particolare: tutti quelli che nel multiverso sanno che Peter Parker è Spider-Man si stanno dirigendo là. Quindi abbiamo Otto Octavius/Alfred Molina, Norman Osborn/Willem DeFoe e l’Uomo Sabbia dai film di Raimi, Lizard/Rhys Ifans e Electro/Jamie Foxx da quelli di Webb, che vengono progressivamente chiusi in particolari celle grazie a Strange. Tutto finito? Macchè, Peter deve metterci ancora lo zampino, armato delle migliori intenzioni: saputo che tornando al loro universo moriranno, vorrebbe provare a cambiare il loro destino guarendoli.

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    Ne nasce quindi un breve scontro tra lui e Stephen Strange, che cerca di fargli capire come la morte sia il loro destino e che questo non possa cambiare. Capendo la connessione tra la dimensione specchio e la geometria (e qui ci sarebbe da fare un discorso un pò lunghino del rapporto tra scienza e magia e di come la matematica sia la base del mondo), il Nostro imprigiona Strange e, aiutato da zia May, porta i sei a casa di Happy, dove può iniziare le operazioni. Tuttavia, dopo aver sistemato il chip di Octavius e averlo fatto tornare se stesso, la personalità Goblin prende il sopravvento su Osborn e tutto finisce in tragedia con i criminali che scappano e il Follett...

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    Last Post by aver2330 il 3 Jan. 2022
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  4. ETERNALS di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 18 Nov. 2021
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    Finalmente lunedì sera sono andato a vedere Eternals. Tutto sommato è un bel film e farà contenti quelli che hanno sempre criticato la Marvel per l'umorismo: infatti, come anche nel caso di Black Panther, le battute sono poche e centellinate. Premettendo che ero contrario al rendere femminili personaggi maschili, devo dire che Salma Hayek ha fatto il suo porco lavoro: per com'è stato caratterizzato il personaggio di Ajak, lei è perfetta. Ottima anche Makkari: per com’è delineata e per l'importanza nella trama, poteva anche essere bisex o trans; non dico che sia inutile, ma l'elemento migliore è il suo rapporto di complicità con Druig. Per il resto incide poco. Il famigerato “personaggio gay” si rivelerà essere Fastos ed è talmente ben fatto che la sua sessualità varrà zero o anche meno: quand’è così, chissene… Ottimo anche Ikaris, che qui eguaglia Steve Rogers in quanto and entrate in scena fighe e ha il ruolo che ha anche in originale: lui non comanderà gli Eterni, ma ne è il Campione indiscusso, il punto di riferimento. Cosa questa che, per quel che si vedrà nel finale, lo accomuna a Mordo: entrambi troppo lineari e "fanatici", non sanno gestire il cambio di ruolo ed il venir meno delle loro certezze. Il che renderà struggente la sua relazione con Sersi, l’unica che effettivamente mi ha un pò deluso… Se Angelina Jolie fa il verso a sé stessa ma riesce a trasporre efficacemente Thena, mentre per com’è stato caratterizzato un Gilgamesh orientale può pure starci, rivelandosi uno dei migliori, la versione cinematografica di Sersi è quanto di più lontano ci sia dalla realtà: in pratica hanno trasformato una narcisista egoista nel suo opposto, mantenendo giusto la sua relazione con Dane Whitman. Non posso dire che mi dispiaccia come personaggio, ma nemmeno trovo corretto che sia stata trasformata in una santa. Quanto al film nel suo complesso, più ci rifletto e più capisco perché non possa andare bene alla Cina: come può andare bene ad un regime autoritario un film dove l’autorità viene messa in discussione? Perché è questo che succede: durante il film ognuno degli eterni vede vacillare le sue certezze, mettendo in discussione la missione ed i suoi risultati. Ufficialmente, sono lì per far progredire la razza umana indicando loro la giusta strada, ma questo pone un freno alla creatività di Fastos che dall’idea di un motore a vapore finisce per creare un’aratro: il primo era troppo avanzato per gli umani del 5000 a. C. Nel 1945 finirà addirittura per perdere la fede nell’umanità davanti allo scoppio della bomba atomica. Oppure Druig, davanti ai conquistadores spagnoli si domanda se veramente la razza umana si sta avviando verso il suo mas...

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    Last Post by aver2330 il 18 Nov. 2021
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  5. JUSTICE LEAGUE A CONFRONTO di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 8 June 2021
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    Come promesso, appena avuta l’occasione ho preso e visto il dvd della Snyder’s Cut. Che dire, è nettamente migliore della versione di Whedon, che più vedi “l’originale” e più ti accorgi che è un rimaneggiamento della trama di The Avengers, anche se alcune cose potevano essere evitate e altre gestite meglio. Ma cerchiamo di andare nel dettaglio, e scusate se emergerà il nerd che è in me:
    INCIPIT- Buono il ralenty di Snyder, con l’urlo di Superman che risveglia le scatole madri. Anche se, onestamente, se lo si fosse integrato con quello di Joss Whedon (soprattutto la canzone) male non sarebbe stato. Diciamo che Whedon “pompa” un pò troppo sul concetto di perdita della speranza senza però andare troppo in fondo, come del resto fece Zack Snyder in Dawn of Justice. Il che mi fa pensare che sia una questione di produzione…
    AMBIENTAZIONE: Ecco, qui quella di Whedon è preferibile, in quanto Snyder si ostina a non fare troppa differenza tra Metropolis e Gotham: tutto è avvolto in un’atmosfera plumbea che stona un pò
    PERSONAGGI: Notevole miglioramento nella Snyder’s Cut, dove (ringraziamo iddio) Flash esce dal ruolo di battutista e si dimostra molto più maturo. Epica poi la scena con Flash che accumula energia, per poi doversi quasi spingere al limite e oltre… Siori, questa è arte. Anche perché Barry corre meno come uno spastico e più come un velocista, anche se la resa resta inferiore a quella della serie tv. Viene dato molto spazio all’introspezione e ai legami, anche se alcune scene tra Bruce e Alfred o tra Victor e suo padre potrebbero essere tranquillamente tagliate o ridotte. Proprio Victor Stone/Cyborg, nonostante il suo ruolo centrale in entrambi i film qui sembra quasi un novello Iron Man, con tanto di volo (che ricorda appunto il vecchio Testa di Ferro). Il suo dialogo con Diana era fatto meglio da Whedon, dato che le sue doti gli permettono una maggiore “visione d’insieme”. Quello dove, secondo me, Snyder ha toppato, è stato nel risveglio di Superman: mentre nella versione di Joss Whedon il gruppo si dimostra diviso, con la scena topica tra Bruce e Diana, inizialmente Zack Snyder ce li mostra tutti d’accordo, come se la cosa fosse un fatto compiuto salvo far esplodere tutto dopo. Mentre vedevo quelle scene, pensavo che sarebbe stato bello vedere la parte di Whedon (con Diana e Arthur contrari) seguita dalla parte di Snyder con anche Cyborg alle prese con dubbi e visioni. Bisogna poi ringraziare ancora Snyder per aver trattato come si deve il post- resurrezione di Clark Kent: mentre Joss Whedon lo sbriga inspiegabilmente in un paio di scene, qui vediamo tutta l’evoluzione dallo smarrimento iniziale ad una progressiva presa di coscienza, fino ad arrivare alla ...

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    Last Post by aver2330 il 8 June 2021
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  6. LA MARVEL AL CINEMA: POLVERE, GLORIA, O…? di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 25 Oct. 2019
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    Vista la polemica sorta attorno al secondo intervento di Martin Scorsese, ho pensato di dire la mia sui film tratti dagli eroi Marvel, che siano Fox, Sony o appartenenti all’MCU. E quest’articolo (almeno spero) sarà il mio punto esclamativo sulla questione.
    SPIDER-MAN: Iniziamo dal Ragno, che è tornato alla ribalta con i due film di Sam Raimi. Ho detto due? Eh, già. Perché per me Spider-Man 3 è un aborto, un insieme di effetti speciali dove il protagonista non è nemmeno Peter Parker ma Harry Osborn. Tobey McGuire si rivela comunque all’altezza, come anche Kirsten Dunst, e si può dire che Raimi adotti un taglio classico aderente alla tradizione ma con una certa modernità (niente Gwen Stacy, si parte subito da Mary Jane Watson e le ragnatele sono organiche). Da segnalare una Rosemary Harris UGUALE alla Zia May che abbiamo visto nei fumetti (e scusate se è poco. Gli Amazing Spider-Man di Marc Webb sono già un miglioramento rispetto al (non esistente) terzo capitolo, ma sono di una piattezza quasi impressionante pur con Andrew Garfield/Peter Parker ed Emma Stone/Gwen Stacy in parte; da segnalare quello che è, a tutti gli effetti, uno dei punti di forza dei cinecomics Marvel: la fase di costruzione della tecnologia. Qui infatti Peter Parker torna a costruirsi da sé i lancia ragnatele. Il che, insieme a Gwen Stacy, mi ha portato a pensare: come sarebbe stata una trilogia con lancia ragnatele meccanici e Gwen Stacy all’inizio, con un terzo capitolo dove Peter ritrovava la felicità assieme a MJ, fino a quel momento nell’ombra? Le interpreti femminili le abbiamo, Willem Defoe, Rosemary Harris, Cliff Robertson, James Franco e J.K. Simmons riprendono i loro ruoli abituali… L’unico problema è: meglio Tobey McGuire o Andrew Garfield? Tobey è stato ottimo come Peter iniziale, ma la sua faccia da tonno non è il massimo per uno adulto… Con Homecoming abbiamo un reset che inserisce di fatto il tessiragnatele nell’MCU ed un ulteriore cambio di cast: la maschera ora va a Tom Holland e si ritorna al liceo, con solo qualche richiamo e strizzatina ai personaggi originali. Cosa, questa, che ha fatto storcere il naso a molti (per non dire altro), ma che ci sta tutta se si vuole il Ragno ai giorni nostri; tutto confermato (in parte) anche in Far From Home, anche se, sentendo dire da Eleonor Bishop/Emily Wickersham in NCIS che Holland è il miglior Spider-Man di sempre avrei voluto strozzarla. E io adoro Ellie.
    X-MEN: Il primo film è una meraviglia anche se la trama è esile, il secondo è più “denso” e fatto meglio… Il terzo lasciamo stare: nugulo di effetti speciali, con una trama che è un semplice pretesto per arrivare alla battaglia finale. E’ assodato: gli X-Men ...

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    Last Post by aver2330 il 25 Oct. 2019
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  7. JOKER di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 9 Oct. 2019
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    Inquietante, disperato, a tratti grottesco… Ma il Leone d’Oro se l’è meritato. Più che un film, vista anche la fondamentale esilità della trama, è la discesa di un uomo all’inferno, ben resa da un Joaquin Phoenix a suo agio nell’interpretare personaggi tormentati e la cui magrezza rivaleggia con quella di Christian Bale ne L’Uomo senza Sonno. Anzi, se vogliamo dirla tutta, ruota essenzialmente su di lui: è su di lui che tutto si concentra sin dall’inizio (a dire la verità un po’ insistito). Però sono due le cose che non capisco: l’esaltazione degli appassionati per la sua vittoria e tutto il caos e la preoccupazione che ha generato per l’eventuale emulazione. Mi spiego: Joker NON E’ un cinecomic in senso stretto, giacché quello dei cinecomics è un genere (al di là della qualità dei singoli) più commerciale; al massimo si può gioire perché ha avuto successo nella resa di un film basato su un personaggio dei fumetti, questo sì. Ma nemmeno da strapparsi i capelli. Discorso più ampio e complesso è quello relativo all’emulazione… Qualcuno lo può emulare? Di pazzi o gente con i problemi ne è pieno il mondo, ma Arthur Fleck è stato fondamentalmente ignorato dalla società: ad un certo punto lui capisce (ma noi lo possiamo capire anche prima) che la signora dei servizi sociali si limita a fare il suo compitino per poi annunciargli che c’è stato un taglio dei fondi e l’ufficio deve chiudere; viene pestato da dei ragazzini per uno stupido cartello ed il suo capo non gli crede; viene ri-pestato da tre yuppie mezzi ubriachi solo perché ha dei problemi. E a questo punto perde la testa e gli spara. Ha sbagliato? Forse, ma non è nemmeno giusto quello che gli è successo. Il Thomas Wayne che compare nel film è lontano anni luce da come lo si immagina: è poco più che un feticcio dietro la quale si nasconde la solita tiritera che i meno fortunati non vogliono darsi da fare e incolpano quelli che hanno di più. Da una parte può essere vero, ma dall’altra è una scusa che la società usa per nascondere i propri fallimenti. Chi si può incolpare per il degrado del palazzo in cui abita Arthur? E’ sua la colpa per essere stato pestato? Gli yuppie uccisi sono chiamati onesti impiegati, ma poi lo stesso Wayne ammette di non conoscerli personalmente. Quindi cosa ne sa lui della ragazza che stavano importunando e che Arthur ha (involontariamente) salvato? Nulla. Assolutamente niente. La metamorfosi in Joker inizia piano piano, si viene a scoprire che anche la relazione con la vicina è frutto della sua mente, che lui è stato adottato e sua madre è pazza, persino il suo conduttore preferito, Murray Franklin (un De Niro che fa il c...

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    Last Post by aver2330 il 9 Oct. 2019
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  8. SPIDER-MAN: FAR FROM HOME di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 22 July 2019
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    Onestamente, al momento di andare al cinema, non avevo aspettative riguardo al film. Non perché non mi piacesse o perché non avessi fiducia, ma perché proprio non sapevo cosa aspettarmi e come avrebbero impostato la faccenda dopo Endgame. Devo dire che Whitney Houston all’inizio, con il ricordo dei caduti mi ha emozionato… Poi ho scoperto che era una specie di telegiornale scolastico. Proprio la parte della scuola è stata da una parte la più esilarante, dall’altra la più idiota: più che un film di Spider-Man, per alcuni tratti sembra “Un Agente Segreto al Liceo” con Richard Grieco (uno dei mie film preferiti). A questo punto, per chi (ancora) pensa di trovare l’Uomo Ragno dei fumetti, è doveroso precisare che NON è lui, si tratta ormai di una direzione nuova, simile a quella che è stata fatta dalla Marvel con l’Universo Ultimate: sempre Peter Parker, sempre Spider-Man (o Uomo Ragno, dipende dalla vostra età e dalla vostra prospettiva), ma con le sue disavventure modificate, rinnovate. Al massimo hanno strizzato l’occhio con il personaggio di Zendaya, con la (breve) relazione tra Ned e Betty Brant e con il costume indossato da Peter a Praga, richiamo allo Spider- Man Noir. Ma stop. Il Peter Parker di adesso, oltre a dover gestire la sua vita, si ritrova a gestire l’ingombrante eredità di Tony Stark: era una figura paterna, un mentore, e ora che è morto lui se lo ritrova raffigurato da tutte le parti (scusate, e gli altri eroi? Vabbè, dai…). Come fare i conti con una simile ombra? Come se non bastasse, Tony gli ha lasciato anche il controllo di Edith, il sistema che gestisce i satelliti e i droni Stark… E Peter voleva solo andare in vacanza con la classe e dichiararsi ad MJ. A questo punto, bisogna dire che Quentin Beck/Jake Gyllenhaal se l’è giocata davvero bene: se non avessi conosciuto Mysterio nei fumetti, ci sarei cascato anche io. Eroe, mentore sostitutivo di Iron Man, addirittura gli stavano bene anche gli occhiali! Guardando l’espressione di Peter, sembrava quasi pensasse che Tony Stark fosse tornato… Ma in realtà era il lato oscuro del lascito di Iron Man: Tony era una persona complicata, difficile seguirlo (chiedere ad Happy e Pepper per conferma) che in un modo o nell’altro ha causato danni alle persone; le stesse persone che ora, guidate da Beck, volevano la loro vendetta. Il resto è quasi un cliché: l’eroe cade, ritorna e salva la situazione.

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    Solo un paio di riflessioni in merito: 1) Peter dice di non sentirsi all’altezza, ma quanti di voi, oltre a me ed Happy, non hanno provato un moto d’or...

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    Last Post by aver2330 il 22 July 2019
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  9. “Ora e per sempre, io sono… FENICE!!” di Luigi Riggio

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    La Saga di Fenice Nera è da sempre uno dei capisaldi della Marvel, uno degli eventi che gli x-fan ricordano di più. Io personalmente devo ad essa la mia passione per i fumetti. Il vedere Jean Grey perdere il controllo dei propri immensi poteri, rivoltarsi contro i propri compagni e l’amato Scott, per poi viaggiare nello spazio fino a distruggere un intero sistema stellare (quello di D’Bari) ed uccidere miliardi di persone è la summa del lavoro della coppia Claremont/ Byrne; quello che ne consegue ci regala gli X-Men in tutta la loro umanità e fragilità: Jean deve pagare per ciò che ha fatto, c’è già un tribunale bello pronto capitanato dalla regina degli Shi’ar Lilandra, ma dopo una notte di dubbi sono tutti d’accordo nel difendere la loro amica. Vedere però i propri amici cadere uno dopo l’altro mina il faticosamente ritrovato controllo di Jean: quando poi anche Ciclope soccombe, Fenice Nera ritorna e spetterà al suo lato umano porre fine a tutto suicidandosi. Certo, il finale è opera di Shooter (era impensabile che un’eroina facesse quello che ha fatto Fenice senza pagarne le conseguenze), ci verrà spiegato che quella era la Fenice intesa come entità cosmica che divenne umana prendendo le sembianze di Jean Grey, ma tutto questo non cambierà niente della magnificenza della saga.

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    Ma come è stata resa al cinema? Con Conflitto Finale stendiamo un velo pietoso: la Fenice ci viene presentata come una seconda personalità della stessa Jean Grey (??), che arriverà ad uccidere Scott Summers (?!?) per poi, nel finale, essere uccisa da Wolverine. In pratica, cose che nei fumetti non sarebbero MAI potute accadere, se si esclude la versione alternativa proposta sulle pagine di Exiles. Ora Famke Janssen è Famke Janssen, però manco una bella e brava come lei può ovviare ad una trovata bislacca che disattende le premesse di X2 per essere una degli elementi messi lì come un minestrone, a fare il paio con Spider- Man 3… Bryan Synger I want you! Per come sono andati Conflitto Finale ed il suo Superman Returns, il poerello avrà capito che era meglio se nin se spostava…

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    Veniamo ora al recente Dark Phoenix che, dopo le maestose (nel vero senso della parola) premesse… Delude. Parliamoci chiaro: NON E’, come qualcuno ha scritto/detto, il più brutto film sugli X-Men, ma è anche vero che dopo una prima parte discreta il resto sembra messo lì per farla finita. C’è il ric...

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    Last Post by aver2330 il 17 June 2019
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  10. THE AVENGERS- ENDGAME di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 6 May 2019
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    Visto l’ottimo risultato, come avevo fatto per Infinity War anche stavolta ho evitato accuratamente di vedere i vari trailer (salvo quelli, inevitabili, che fanno al cinema). Il risultato? Ottimo o quasi: Endgame merita la visione, seppur inferiore all’illustre predecessore. Qualcuno, se non ho letto male, criticava gli eroi per non aver sfruttato l’occasione e ricominciato daccapo (più o meno come voleva Thanos), ma dobbiamo guardare in faccia la realtà: quanti di noi, vedendo sparire le persone che amiamo da un momento all’altro (ogni riferimento a Clint Barton NON E’ puramente casuale), non rimarrebbero scioccati, disperati, senza più uno scopo? Esattamente quello che è successo ai nostri eroi e al resto del mondo: sono degli sconfitti che non riescono ad andare avanti, alla ricerca di una vendetta che, una volta ottenuta, si scopre peggio della sconfitta stessa perché li priva della speranza. Lo stesso ritorno di Tony Stark è solo un rimembrare le occasioni perdute: il suo sfogo è in parte giustificato, ma allo stesso tempo lui è stato parte del problema. 5 anni dopo, la speranza e le battute ritornano assieme a Scott Lang e alla sua trovata di usare il Regno Quantico (molto meno bislacca di quanto appaia in realtà), con a rimorchio un Bruce Banner “hulkizzato”; addirittura vediamo Tony Stark giocare con sua figlia (?!?), che ripensa al padre, al “figlio” che ha perso e che, apparentemente, non ne vuole sapere di rischiare tutto. Dico apparentemente perché, come molti hanno immaginato (altrimenti il film non va avanti), Tony non può smettere di essere Tony: dagli una sfida scientifica e lui la raccoglie, è un eroe e non può smettere di esserlo. Grazie a Dio: i tentativi di Bruce non facevano ben sperare. Emblematica la sua frase a Cap: “Riprendere quello che abbiamo perso? Ci proveremo. Mantenere quello che abbiamo? Lo voglio. Assolutamente. Cercare di non morire nel mentre? Lo preferirei.” Resta da reclutare gli altri per il viaggio nel tempo necessario a recuperare le gemme: Clint è allo sbando nel ruolo di Ronin, occupato ad uccidere malavitosi (“L’altra metà non è stata così fortunata. Loro hanno avuto Thanos. Voi avete me.”), mentre Thor, nel frattempo, si è lasciato andare, ha preso un pò di pancia ed ha guadagnato un nuovo soprannome. Dopo “Il Potente”, “Il Mitico”, adesso è “L’Inguardabile” Thor… Immagino la faccia delle ragazze che sbavavano davanti a Chris Hemsworth… Comunque sia, si uniscono al gruppo.
    A questo punto è necessaria una piccola precisazione: quando citano i film sul viaggio nel tempo, si dimenticano di The Time Machine con Guy Pierce. Forse perché lì viene spiegato che se un dato evento si deve compiere, per quanto tu possa cambia...

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