BACK TO THE BASICS: il blog

  1. 52 di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 6 Feb. 2022
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    ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER!! (anche se mi impegnerò il più possibile per evitarlo)
    Cosa dire… A me è piaciuto. Un pò lunghino, ma è un bel progetto con un gotha di scrittori (Grant Morrison, Greg Rucka e Mark Waid). Era ora di far vedere che a parte la Trimurti in casa Dc c’è vita e che le seconde linee riescono a tenere il campo. Certo, alcune storyline lasciavano presagire qualcosa in più e sono finite in una bolla di sapone o quasi, però nel complesso è riuscito. Andiamo comunque a vedere con ordine…

    ACCIAIO VS LUTHOR- Partita molto bene, con John Henry Irons sotto scacco che ceracava di rintuzzare e far capire alla nipote Natasha cosa voglia dire veramente essere un eroe. Continuata meglio con l’introduzione della nuova Infinity Inc.: giovani di belle speranze che grazie al progetto “Uomo Qualunque” di Lex Luthor hanno ottenuto superpoteri e fanno da portabandiera. Interessante anche il contrasto tra nuova e vecchia generazione: Nuklon fa un bel discorso evidenziando quanto si fidi del suo gruppo e di quanto ora tocchi ad una nuova generazione di eroi. E’ più o meno lo stesso discorso che si fa sempre nella realtà, quando si avvicendano le generazioni. Sembrava finire anche bene, dopo la supremazia di Lex che dimostra di non essere affatto cambiato ed ora era pure potenziato… Poi, personalmente, finisce in un “boh”. Lo scontro finale non ha il minimo pathos: Acciaio vince perché deve vincere e stop. Incompiuto.

    RENEE MONTOYA/QUESTION- Ecco, questa mi è piaciuta: Montoya tocca il fondo e poi risale, grazie anche ad un Question mai così ciarliero. Ottimo poi il suo rapporto con Kate Kane/Batwoman, molto credibile e ben portato. Visto il protrarsi del genere “crime” pensavo ci fosse lo zampino di Rucka, ma quando senti parlare di “Bibbia del Crimine” e del Thorgal a posteriori capisci che Morrison non è lontano. Promosso a pieni voti.

    RALPH DIBNY- Un’autentica sorpresa per chi, come me, ha sempre ritenuto Elongated Man una copia sbiadita di Plastic Man. Qui invece, ad un passo dal suicidio, mostra poi tutte le sue qualità di detective, sembra pian piano arrivare ad una svolta soprannaturale… Poi boh. Certo, mette in scacco Neron (mica l’ultimo venuto), ma le premesse poste durante tutto il suo viaggio vengono meno. Anche se finisce in gloria, raggiungendo in un certo senso il suo scopo. C’è però una cosa che mi “storce”: Ralph fa notare a Cassie che “molti mi confondo con Plastic Man. Ma lui è quello simpatico, io sono il detective”. Bellissima frase eh, ci mancherebbe, mi piace un casino, solo che… Finora le sue doti di detective non sono risaltate quasi per niente: non durante la sua militanza nella Justice Le...

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  2. THE DARKSEID WAR di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 15 April 2021
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    Confesso di aver preso il volume Panini solo perché, seguendo il video di un amico, ho capito che aveva collegamenti con le storie Dc attuali pur essendo l’epilogo dell’universo New 52. Eppure all’inizio sono stato rapito dalla vicenda, con la Justice League ed il nostro pianeta presi tra due fuochi rappresentati da Darkseid, il sovrano di Apokolipse, e la versione New 52 dell’Anti-Monitor ovvero Moebius, precedente padrone dell’omonima sedia su cui viaggia Metron. Il tutto illustrato in maniera superba da un pool di disegnatori tra cui spicca Jason Fabok in stato di grazia (che mi ricorda un pò David Finch) ed in cui Francis Manapul compare solo di striscio (grazie a Dio, perché le sue sono le tavole che meno sono riuscito a leggere) l’Anti-Monitor, investito del potere dell’Equazione dell’Anti-Vita, distrugge un’universo dopo l’altro e viene attirato sulla nostra Terra da Grail, ovvero la figlia dell’amazzone Myrina Black e… Di Darkseid! A parte il fatto che non so come abbia fatto a concepirla, Myrina ha allevato sua figlia in modo che fosse lo strumento della distruzione del Dio Oscuro e lei non ha trovato niente di meglio che “reclutare” l’Anti-Monitor e portarlo da noi, mettendo fuori gioco la Lega, chiamata in causa dal fatto che i seguaci di Darkseid cercavano di trovare e uccidere sua madre. Alla festa si aggiunge anche Scot Free/Mister Miracle, e qui Johns fa a mio parere una genialata rendendoci partecipe dei sentimenti che Scot prova in seguito al famigerato scambio tra lui e Orion: in pratica lui era capitato per caso mentre Metron proponeva all’Alto Padre lo scambio dei figli come garanzia della pace (ben sapendo che la guerra era solo rimandata), e se da un lato odiava Darkseid e aveva sofferto per gli anni passati su Apokolipse, da un lato ce l’aveva anche con il padre che lo aveva sacrificato. Uno a questo punto va a pensare che lo scontro tra i due sarà devastante e si dilungherà per tutto il volume… Sbagliato! L’Anti-Monitor fonde Flash con il Black Racer facendolo diventare La Morte, uccide Darkseid sfruttando la stessa Equazione dell’Anti-Vita che questi bramava e lo squilibro di potere cosmico porta ad una serie di eventi: oltre a Batman, che in precedenza si era seduto sulla Sedia di Moebius al posto di Metron ed era diventato il Dio della Conoscenza, Capitan Marvel diventa il Dio degli Dei; Hal Jordan fonde il suo anello con la Scatola Madre diventando il Dio della Luce; Superman diventa il Dio della Potenza dopo che lui e Lex Luthor erano finiti su Apokolipse e questi, per ri-energizzarlo, lo aveva spedito dentro uno dei pozzi nucleari del pianeta; lo stesso Lex, sfruttando il vuoto di potere aveva convinto i servi del Dio Oscuro d...

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  3. HOUSE/POWER OF X di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 21 Mar. 2021
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    Jonathan Hickman è un genio. O quasi. Ho da poco finito di leggere le due miniserie che riscrivono la storia e lo status quo degli X-Men e non ho potuto fare a meno di ammirare tutto l’incastro tra passato, presente e futuro che ha creato, con tanto di “krakoano” che appena mi avanza tempo inizierò a tradurre. Un lavoro veramente di fino, coadiuvato ai disegni da un’abile Pepe Larraz e da un (parere mio) non altrettanto abile ma comunque efficace R.B. Silva.
    Questo è un rovescio della medaglia, quello positivo, ma dall’altro devo dare ragione a chi dice che questi non sono gli X-Men che conosciamo e amiamo: i mutanti di Hickman sono quasi degli esaltati, più simili ad una qualche setta/congrega, con un Charles Xavier talmente machiavellico che potrebbe benissimo cambiare nome in “Henry Bendix” ( i più “anziani” sanno a chi mi riferisco) e una Moira McTaggart resuscitata e resa mutante omega nonché deus ex machina di tutta la faccenda con un’altrettanto dubbia moralità. Ora: prendendo la cronologia creata da Hickman, il tutto ha una sua logica spiegazione se consideriamo che gli eventi così come li conosciamo dovrebbero rappresentare la nona vita di Moira, mentre questa è la sua decima vita e quella splendida morte che abbiamo visto a suo tempo era una farsa; cosa fareste al posto di un giovane Charles Xavier se vi capitasse di sondare la mente di una donnna che ha vissuto altre nove vite ed in tutte il sogno che coltivi è destinato a fallire? Tuttavia non posso fare a meno di pensare che sia una scappatoia data dal fatto che dei mutanti ormai non gliene frega niente a nessuno e non sapevano più come gestirli… E parlo della dirigenza Marvel, non di Hickman, eh! Mi spiego meglio: il sogno di Xavier ha avuto almeno 3-4 occasioni per avverarsi, tra 1) la normale scuola sotto la direzione di Scott Summers; 2) l’integrazione con la città di S. Francisco; 3) la nascita di Utopia. In tutti e tre i casi si potevano sviluppare brevi storie con giovani mutanti e tra una minaccia e l’altra si poteva far vedere Scott e soci insegnare ai ragazzi come padroneggiare i loro poteri, i vari tentativi di integrarsi col mondo, ecc. Ricordo (e va a finire che menziono) sempre quando su Terra X il giovane Bruce Banner disse che l’errore più grande di Charles Xavier è stato quello di nascondere i mutanti al mondo: paradossalmente, la creazione della X-Corporation era una buona idea, come pure rendere Scott Summers colui che era andato oltre Xavier e Magneto per creare una strada per tutti… Peccato che abbiano pensato di mandare tutto in vacca prima con Scisma e poi con Avengers vs. X-Men (per vari motivi non mi esprimo sullo scontro con gli Inumani). Infatti, se ci pensate bene, c...

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    Last Post by aver2330 il 21 Mar. 2021
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  4. WATCHMEN & DOOMSDAY CLOCK di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 19 Dec. 2020
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    Piccola premessa: ho sempre pensato che visto il suo pathos, l’opera di Alan Moore fosse perfetta così, senza bisogno di prequel, sequel e quant’altro. Detto questo, ho da poco completato la rilettura serale sia di Watchmen che di Doomsday Clock, visto che volevo capire quanto “suonassero” insieme. Che dire? Contrariamente a quello che pensa qualcuno, Watchmen non è minimamente invecchiato: denso, a tratti struggente, Alan Moore riesce in 12 capitoli a descrivere tutte le complicazioni o quasi della vita umana: Daniel Dreiberg/Nite Owl, nonostante quello che dice all’inizio, si sente vivo (e virile) solo reindossando il costume, quasi che come con esso riesca ad esprimersi appieno. Il rapporto contorto tra Sally Jupiter ed Edward Blake, dove paradossalmente lei finisce per amare veramente solo l’uomo che l’ha stuprata, lo stesso figlio di… amorale il cui unico accenno di umanità sembra mostrarlo verso sua figlia, la stessa che senza sapere nulla lo odia per quello che ha fatto a sua madre. Il distacco a volte gelido del Dottor Manhattan, paradossalmente il suo punto debole e la dimostrazione che non è poi così onnipotente. La rilettura mi ha portato ad apprezzare di più il racconto delle sue origini, che prima trovavo un pò noioso… La pazzia di Rorschach, il cui non voler cedere a compromessi lo rende tragico e limitato al tempo stesso, un uomo letteralmente creato dal proprio dolore. Ho lasciato per ultimo Ozymandias perché rileggendo il racconto dei pirati che fa da accompagnamento verso la “fine” mi sono accorto che narra quasi la sua storia… Pensateci bene: l’uomo più intelligente del mondo, che cerca di trovare una soluzione ai veri problemi del mondo, alla fine si rivela forse come il più pazzo di tutti arrivando a sacrificare milioni di vite senza batter ciglio, legando al contempo le mani ai suoi amici. Alan Moore a suo tempo disse che “i fumetti sono risposte semplici a problemi complessi”: cosa avreste fatto voi davanti al piano di Adrian Veidt? Avreste veramente mandato al diavolo la pace ritrovata in nome della Verità, oppure, com’è successo, avreste taciuto per non rovinare quella che è a tutti gli effetti una conquista? Purtroppo, il ritrovamento del diario di Rorschach lascia ad intendere che non c’è niente di perfetto… Qui si ferma Watchmen ed inizia, senza sbavature, Doomsday Clock: gli anni sono passati, il diario è stato effettivamente reso pubblico e tutta l’impalcatura di Ozymandias è crollata. Il mondo è ancora alle prese con la distruzione nucleare imminente, ma Adrian Veidt ha ancora un piano da mettere in atto: trovare il Dottor Manhattan nel luogo dove si è rifugiato, ovvero l’universo Dc, e convincerlo a salvare la loro Terra. Geoff John...

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    Last Post by aver2330 il 19 Dec. 2020
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  5. KINGDOM COME E’ DECOSTRUZIONISTA? di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 26 Nov. 2020
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    Per me la risposta è assolutamente si. Infatti bisogna fare un pò di chiarezza sul termine: il decostruzionismo non implica necessariamente parolacce e comportamenti che si potrebbero definire antisociali, ma significa più che altro far scendere gli eroi dal loro piedistallo dorato. Kingdom Come fa proprio questo: infatti tutto parte da un mondo senza Superman, visto che Clark Kent ha deciso di ritirarsi dopo la morte di Lois per mano del Joker (passato da Gotham a Metropolis e dopo che la gente gli ha preferito il più violento Gog (dall’aspetto simil-Cable) come eroe simbolo; il guaio è che assieme a lui se ne vanno anche gli altri eroi della vecchia guardia, lasciando il mondo alle prese con nuovi superesseri che non hanno un codice morale e che agiscono quasi come delle bande. Il tutto porta alla distruzione del Kansas durante lo scontro tra il Parassita e una squadra di eroi guidata da Gog, con successiva perdita radioattiva che ha avvelenato i raccolti e ad un clima di violenza non più tollerabile. Tocca quindi a Diana Prince/Wonder Woman convincere Superman ad uscire dal suo isolamento e a tornare in azione. Scena topica: Clark invita Diana a non spaventare gli animali, e l’amazzone gli risponde “Quali animali?” Un tocco rivela come la “fattoria” in cui si trova l’ex Uomo d’Acciaio non sia altro che un ambiente virtuale ricreato dalla Fortezza della Solitudine (un nome mai così azzeccato).

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    Successivamente, la scena più memorabile: il ritorno dell’Eroe, che cattura tutti i super che finora stavano lottando e si staglia nel cielo; Alex Ross dà il suo meglio nel disegnare sia le scie del movimento che l’iconico Superman, una visione che aspetto con ansia e mi fa venire i brividi ogni volta che leggo Kingdom Come… Purtroppo, le cose seguono il vecchio adagio del Vate, al secolo Alan Moore “i fumetti sono risposte semplici a problemi complessi”: infatti le cose peggiorano. Lo stesso reverendo Norman McKay, testimone e narratore della storia insieme allo Spettro, pensa che ora che è tornato Superman le cose andranno meglio… Per poi accorgersi con orrore che è solo l’inizio della fine. Infatti qui sta la chiave di volta dell’opera: simbolo quanto si vuole, ma non basta tornare, dare un paio di colpi e poi aspettarsi che la gente ricominci a seguirti come se niente fosse. Sia il mondo che i super non sono molto disposti ad obbedire all’Uomo d’Acciaio e alla sua Justice League; lo stesso Batman, da alcuni visto come un fascista, critica i metodi del suo vecchio amico e mette insieme un gruppo per “opporsi” e cercare di arg...

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    Last Post by aver2330 il 26 Nov. 2020
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  6. Superman tra Vandal Savage e… Neil Gaiman di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 9 May 2020
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    Faccio una premessa: il Superman del New 52 non mi è mai interessato più di tanto, neanche sfogliando qualcosa, a differenza di Batman, Flash, Lanterna Verde e la Justice League. Tuttavia, quando ho saputo della sua run senza poteri, non ho saputo resistere… E ho fatto bene: è qualcosa che va alle radici del personaggio, al di là dei suoi poteri, indagando Clark Kent come uomo ed il suo vero valore. Infatti, come ebbi modo di dire anche in un precedente articolo, non sono i poteri a fare l’eroe ma è l’uomo: credete che con i poteri ridotti al minimo Clark se ne sia stato buono buono? Macchè, ha continuato ad aiutare gli altri al meglio delle sue possibilità. Soltanto che anche lui ha pensato: cosa sono io senza i miei poteri? Senza non poteva dire la sua i suoi compagni si sarebbero comportati “come volevano, ma non come voleva Superman”. La frase è un tantinello ambigua, ma trova il suo significato nell’Uomo d’Acciaio come esempio di un elevato standard morale che viene (consciamente o meno) “imposto” agli altri. Parte significativa della run è la carriera di Clark come lottatore a “Botte da Leggenda”, un luogo dove i vecchi miti possono narrare le loro storie sotto forma di combattimenti; in un certo senso mi ricorda il Neil Gaiman di American Gods, dove i vecchi dei si scontrano con con le nuove “divinità” del mondo moderno, cambiano prospettiva, vengono corrotti… Qui accade qualcosa di simile: attraverso gli scontri (con relativi promo) si narrano antiche leggende in modo che la gente non si dimentichi di loro. La presentatrice, non a caso, si chiama Sherazad e il luogo “La Casa Mille a Uno”: lei presenta e gestisce Botte da Leggenda, ma ha la capacità di guarire i lottatori solo se la loro “storia” è vera. In un certo senso tutti noi siamo delle storie che ci rappresentano e che definiscono chi siamo, spesso al di là di quello che ci raccontiamo. E’ qui che a Clark Kent viene sbattuta in faccia l’amara verità: la gente lo amava non per le sue buone azioni, ma perché era forte. Poi, grazie all’articolo di Lois Lane (volto a proteggere Superman), hanno scoperto che il loro invincibile campione gli aveva mentito, che non era chi diceva di essere… Solo quando Superman accetterà il nuovo status la “storia” raccontata da Sherazad cambierà. Si arriva così a scoprire chi c’è dietro a tutto quello che è successo all’(ex)Uomo d’Acciaio e a minacce come Hord_Root, Puzzler, Ira, ecc.: l’immortale Vandal Savage.

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    E’ un personaggio che mi ha sempre affascinato per il suo aplomb dovuto ad una vita millenaria, al suo esser...

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    Last Post by aver2330 il 9 May 2020
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  7. OLD MAN LOGAN di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 22 April 2020
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    LA SAGA- Rileggendola tutta d'un fiato ho notato come non abbia perso neanche un pò del suo smalto, anzi: se possibile scorre anche meglio. Dite quello che volete di Mark Millar, ma il suo Logan, vecchio e tormentato, è perfetto; ogni volta che leggo quello che successe quella fatidica sera, quando Wolverine "morì", la tensione e la commozione sono palpabili. Qualcuno dirà, non a torto, che era impossibile che Wolverine potesse essersi fatto fregare così, che la faccenda dei criminali che si alleano e hanno la meglio sugli eroi non sta in piedi (ma già su questo il dubbio viene)... La mia risposta è: chissene. Serve solo come canovaccio iniziale. Altra cosa che, ahimè, non è cambiata, è il giudizio sull'ultimo capitolo: bello il finale, con un Logan/Wolverine che si avvia verso il tramonto in stile Clint Eastwood, ma l'intera vendetta non aggiunge nè toglie niente. Puro fan service per quelli che volevano vedere Wolverine massacrare gli Hulk: già dopo lo SNIKT a tutta pagina si sapeva come sarebbe andata a finire... In pratica, hanno rovinato un capolavoro.

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    LA SERIE- Premessa: continuo a considerare l'introduzione di Vecchio Logan un modo per mettere alla porta Wolverine e farlo rientrare dalla finestra. Detto questo, per quel che ho potuto leggere, Jeff lemire e Andrea Sorrentino hanno fatto un'ottimo lavoro: ho rivalutato soprattutto quest'ultimo, che mi aveva lasciato perplesso nell'albo del Free Comic Book Day dedicato a Secret Empire. Certo, il suo tratto ricorda un pò Jae Lee (altro disegnatore che mi sta simpatico a fasi alterne), ma le soluzioni grafiche mostrate nella serie mi sono sembrate quantomeno interessanti; Lemire, del canto suo, lavora sul solco lasciato da Millar, approfondendo un pò il passato di Vecchio Logan e rendendo con efficacia la figura non solo di un uomo fuori dal tempo ma ancora segnato dalle tragedie vissute: non solo la sua "morte" come Wolverine, ma anche la morte dei suoi familiari. A questo proposito due sono le cose che mi hanno colpito: 1) Maureen, dipinta nella saga quasi bionda, castana, qui diventa una rossa, quasi a testimoniare il fascino che ha avuto questo colore di capelli su Wolvie per tutta la sua vita; 2) in Past Lives viene ripercorsa la "carriera" di Logan (con qualche differenza rispetto al "nostro") ma di tutti i posti dello spazio-tempo, l'unico che sembra far recedere il Vecchio dal suo proposito di ritornare nelle Terre Desolate è rivivere i momenti passati con la moglie ed i figl...

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    Last Post by aver2330 il 22 April 2020
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  8. QUAL'E' IL VERO VALORE DI STRACZYNSKI? di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 18 Mar. 2020
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    In un’intervista di tanto tempo fa, visto il successo della maxiserie Rising Stars J. Michael Straczynski venne paragonato ad Alan Moore e Neil Gaiman. Lui si schermì rispondendo che, nella strada del fumetto, Moore e Gaiman sono sulla strada principale mentre se girate un angolo, in un posticino, c’è lui. Aveva ragione. Ho amato alla follia Rising Stars sebbene abbia iniziato dal numero due (l’uno sto ancora cercando di recuperarlo), ma rileggendolo dopo tanto tempo ha perso un pò di smalto; certo il cambio continuo di disegnatori non ha aiutato, così come la pubblicazione a singhiozzo, ma sono proprio i personaggi a non essere rimasti così impressi: volendo fare un paragone, pur se invecchiato Watchmen di Moore segna ancora il passo e Rorschach è diventato quasi un personaggio iconico… Cosa che non è successa al Poeta o a Ravenshadow, o a qualcun altro di Rising Stars. L’idea non era nemmeno male: invece dei soliti supereroi, qui i poteri erano capitati a dei bambini, poi ragazzi, che hanno dovuto imparare a conviverci; non sono mai stati dei veri eroi, ma almeno alcuni ci hanno provato. E’ una storia che fa presa, sono tutti ben caratterizzati, sbavature narrative quasi assenti… Ma allora cosa manca? E’ presto detto: manca quel di più, quella “potenza narrativa” che rende una storia, una saga, eterna. Ad esempio, molta più potenza narrativa l’avrà Midnight Nation, con la sua attenzione agli ultimi, a quelle persone che a forza di essere ignorati sembrano quasi scomparire dal mondo, nonché con il suo proporre un’alternativa al solito rapporto tra bene e male, tra Dio ed il Diavolo. Però, ancora, viene superato (nonostante l’apporto di un Gary Frank in stato di grazia o quasi) da uno dei numi: stavolta Neil Gaiman.

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    Perché diciamocelo, poche opere nella storia del fumetto hanno una potenza narrativa come il Sandman di Gaiman: una storia nella storia, una storia delle storie, dove le tessere di un domino surreale si incastrano pian piano fino al climax finale. Inoltre Gaiman, con Death, sorella di Morfeo, ha creato un personaggio che ha acquisito una fama superiore a quella del protagonista. Altro punto è la carriera: Alan Moore, oltre a Watchmen ha dato vita anche a V for Vendetta e From Hell, creando un trittico difficilmente superabile, a cui poi ha aggiunto League of Extraordinary Gentleman, Promethea, Top10, Tom Strong, dimostrando una certa ecletticità; Neil Gaiman, anche solo con Sandman è da “giù le mani”, ma anche quando dimostra una certa flessione come in 1602, oppure quando ricicla sé stesso come n...

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    Last Post by aver2330 il 18 Mar. 2020
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  9. RITORNO AL FUTURO (2099) di Luigi Riggio

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    Negli anni ’90 la Marvel creò una linea editoriale con storie ambientate nel 2099 e con protagonisti non i suoi soliti personaggi, ma i loro “eredi”, e le storie erano ambientate in un mondo ormai dominato dalle grandi aziende (su tutte l’Alchemax, principale spina nel fianco degli eroi) ed in cui la gente crede in Thor e negli dei di Asgard (vengono chiamati “thoriani”). Recentemente sono riuscito a recuperare e a leggere (in alcuni casi RIleggere) parte dell’Uomo Ragno 2099 e tutti i numeri del mensile degli X-Men 2009, per cui ho pensato di fare una sorta di bilancio. Diciamo che come ambientazione e temi non c’è molto di nuovo… Ma gli eroi?

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    DESTINO 2099- Si può dire che è l’unico personaggio “originale”, ovvero appartenete all’universo Marvel originale (ovvero dei giorni nostri): infatti un uomo chiamato Victor Von Doom si ritrova nel futuro, con Latveria comandata dallo spietato cyborg Tiger Wylde. Senza quasi memoria e con una tecnologia ormai obsoleta, viene ben presto ridotto a mal partito; curato, si dota di una nuova armatura ipertecnologica e si circonda di compagni appartenenti al clan zingaro Zefiro, pronto a prendersi Latveria e la sua vendetta. Intendiamoci: Victor Von Doom non è e non sarà mai un eroe. Però questo Destino è come minimo un antieroe, machiavellico e con una ferrea determinazione e ricorda molto quello dei giorni nostri. Purtroppo, il successivo ritrovamento della memoria porta ad un peggioramento con conseguente cambio di look e la conquista degli Stati Uniti. Di gran lunga la collana migliore, con un occhio alla tradizione e una all’esplorazione del ciberspazio grazie anche a Cavo, in grado di viaggiare attraverso di esso come se fosse una cosa naturale. Si segnala anche la zingara Fortune, lettrice di carte e capo del clan Zefiro, nonché braccio destro di Destino: certo a lei non piace Wylde, ma con il tempo nutrirà dubbi anche sul sovrano attuale, di cui non sempre capisce i metodi. Da segnalare John Francis Moore ai testi e Pat Broderick ai disegni: un’accoppiata decisamente efficace.

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    X-MEN 2099- I tempi cambiano, ma i mutanti sono sempre malvisti e perseguitati. Se non si trattasse di mutanti, si potrebbe dire che somigliano più ai Difensori: gli X-Men del 2099, infatti, cessano presto di essere un vero e proprio gruppo ed i membri si sparpagliano ai quattro angoli. Figure chiave sono X’ian, il loro primo capo, colui che li ha radunati in nome di Charles Xavier, Magneto e Maestro Zhao (capo di una formazione “intermedia”); dotato di una mano che distrugge e di una...

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    Last Post by aver2330 il 11 Sep. 2019
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  10. MARCHIO-X di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 29 July 2019
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    Letture vecchie e nuove sull’ X- Universe mi hanno ispirato alcune considerazioni:
    1) Ma era proprio necessario che la Scuola Xavier restasse un luogo nascosto? Se era vero all’inizio, con il passare del tempo ci mancava anche che i Vendicatori venissero a prendere il tè. Bene fece Morrison a portare tutto alla luce del sole, anche se magari era meglio che fosse rimasta una scuola solo per mutanti… Bene disse il Bruce Banner di Terra-X: l’errore di Charles Xavier è stato tenere tutto nascosto. Del resto, se uno ci riflette, anche nel mondo reale esistono scuole speciali: la scuola Xavier, visti anche i movimenti anti-mutanti e le “cure” che appaiono ogni 2x3, può benissimo funzionare come una vera e propria scuola non solo per sfornare elementi per gli x-gruppi, ma anche per insegnare ai ragazzi e a chi ne ha bisogno a gestire i propri poteri e a reinserirsi nella società. Tra l’altro, come illustrò, se non erro, Joe Casey, più che l’odio per il diverso, al giorno d’oggi i mutanti sarebbero la moda del momento. Bisogna un po’ aggiornare il paradigma.

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    2) X-FORCE- Premessa: a me i Nuovi Mutanti stavano simpatici. Ma è anche vero che, nonostante i loro drammi e le loro tragedie, non hanno avuto una loro direzione propria finché Cable non li ha forgiati in un gruppo più attivo; certo, si sono scontrati perlopiù con le varie versioni del Fronte di Liberazione Mutante e piano piano il loro ruolo è diventato ancora più secondario, ma senza X-Force gente come Warpath, Sunspot, Cannonball e Rictor non avrebbero saputo dove andare. Pensateci bene: Sam Guthrie si è forgiato nel fuoco, è un X-terno/High Lord, ma “promosso” negli X-Men non ha più brillato e anche nei Vendicatori non mi sembra abbia raggiunto sai quale livello; Roberto DaCosta aveva imparato a volare e a lanciare raggi, ora sembra avere al massimo i suoi poteri normali e non ho ben capito che ruolo abbia adesso (gentilmente, riempite la lacuna se potete); James Proudstar se non milita in una delle tante formazioni viene pressoché ignorato nonostante la sua forza, velocità e resistenza sia arrivata a livelli eccelsi (lasciamo stare le storie in cui impara a volare perché mi sembra pacchiano); Boomer è desaparecida. Inoltre, come dimostrano le varie testate con il nome X-Force, c’è e ci sarà sempre bisogno di un gruppo a cui affidare le missioni più sporche e cattive, quelli con un ruolo più “attivo” rispetto al gruppo principale.

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    Last Post by aver2330 il 29 July 2019
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