BACK TO THE BASICS: il blog

  1. SANCTUARY

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    By aver2330 il 23 Dec. 2023
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    Capolavoro. E’ l’unica parola che può descrivere l’opera di Ryoichi Ikegami. Ne sentii parlare già dalla sua uscita, nei primi anni novanta, e l’idea di due amici che tentano la scalata l’uno al mondo della politica l’altro al mondo della malavita per raggiungere un fantomatico Santuario mi piacque fin dall’inizio. Purtroppo finora non ho avuto la possibilità di leggerlo, ma si sa, “la ristampa fa l’uomo ladro”: soldi alla mano, ho recuperato i sei volumi della Star Comics e mi sono tuffato nella lettura. I disegni a volte mi ricordano i lavori di Hui King Sum (Super Shen e Street Fighter III) e soffrono a volte di una certa approssimazione, ma nel rendere le espressioni e le emozioni sono spettacolari; la trama è davvero coinvolgente: tiene sulla graticola senza stancare, anche se a volte ho preferito più le vicende da yakuza di Akira Hojo che non quelle politiche di Chiaki Asami. Perché leggere Sanctuary? Perché pur essendo uno spaccato della società giapponese, offre spunti anche per la società odierna: alla fine tutto il mondo è paese, con governi imbolsiti, vecchi che non vogliono dare il posto a giovani (che finiscono per essere disillusi e/o a sparire), nuovi e vecchi metodi a confronto, ecc. Perché Asami e Hojo rappresentano, ognuno nel loro ambito, un pilastro, qualcosa che si distingue da tutto quello che è venuto prima, uomini di una tempra fuori dal comune. Perché il manga è l’eterna dimostrazione di come il Giappone abbia tutto un altro modo di vedere i rapporti tra le persone ed il nudo: la nudità viene mostrata ma, esaltata dalla profondità che le conferisce il disegno di Ikegami, non è mai fine a sé stessa; Tokai, yakuza “vecchio stampo” che da mentore diventerà una sorta di braccio destro per Hojo, parlerà di “amore” e di “innamoramento”, ma questo non è da intendersi nel senso erotico- sentimentale che possiamo dargli noi: si tratta più che altro del legame di amicizia virile che si può sviluppare tra due persone, di come una delle due “subisca” il carisma dell’altra… E’ qualcosa di semplice ma allo stesso tempo molto complicato da capire per noi occidentali. La si vede anche tra Hojo e Asami, il cui legame nato nella tragedia, è qualcosa che oltrepassa qualsiasi altra cosa. Peculiare è anche il modo in cui i due hanno deciso di dividersi i ruoli (e che non svelerò per non rovinare la sorpresa), ma che con il passare del tempo capiamo essere “manovrato” oppure un segno del destino: per il carattere che hanno, per come sono, Asami non avrebbe potuto fare che il politico e Hojo essere lo yakuza. La società giapponese aveva bisogno di uscire dalla stagnazione e loro sono i due “prescelti”, ognuno con un compito, che alla fine si rivelerà essere quas...

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    Last Post by aver2330 il 23 Dec. 2023
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  2. MY HERO ACADEMIA E DINTORNI di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 5 Nov. 2023
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    Messomi in pari con My Hero Academia, sono sorte un paio di considerazioni... Da quello che ho letto sul manga e da quanto è stato scritto su internet, non avevo tanto torto nel dire che dopo la battaglia di Kamino la questione non sarebbe stata più tra All Might e All For One ma tra Tomura Shigaraki e Midoriya Izuku; messa da parte la faccenda clone o meno di AFO, la follia e la determinazione di Shigaraki si dimostrano più intense di quanto il suo mentore si aspettasse: egli infatti rifiuta di lasciarsi assorbire, continuando a voler combattere con Deku. A questo proposito, più ci penso e più sono convinto che tra All for One e One for All, al di là dell’origine e dei propositi, non ci sia tanta differenza. Mi spiego. Per poter battere finalmente AFO, alla fine si possono percorrere due strade: 1) quella usata finora, ovvero accumulare una potenza tale da annichilire qualsiasi quirk, come successo con All Might nei due scontri che Toshinori ha avuto con All for One, di cui quello di Kamino rappresenterebbe la chiusura definitiva dei conti. Infatti la potenza del One for All è stata tale da surclassarlo anche non essendo al massimo. 2) La singolarità dei quirk, il manifestarsi delle unicità di tutti i possessori precedenti, cosa che porta ad un sostanziale pareggio di forze o quasi: All for One e Tomura dispongono di quirk multipli così come Deku. Sta a vedere adesso come si evolveranno le cose… Un’altra cosa a cui ho pensato è che pur essendo “erede” di altri manga come il celebre Dragon Ball, Naruto e One Piece, My Hero Academia se ne differenzia, forse superandoli, per quello che riguarda la gestione dei personaggi e l’evoluzione della storia. In DB, alla fine, i terrestri “normali” vengono quasi accantonati (rimane il solo Crilin), Piccolo e Gohan fino all’altro giorno (?!?) sono stati usati MOLTO al di sotto delle loro potenzialità fino ad essere sorpassati da “ripescaggi potenziati” come C-17 o Freezer (uno con meno logica dell’altro, ma tant’è…): tutto poggia sui soli Goku e Vegeta; in Naruto, tutti i ninja di Konoha sono stati progressivamente abbandonati e la battaglia finale ha visto in gioco i soli Naruto, Sasuke e Sakura più Kakashi a fare da pandant: i kage, che dovrebbero essere i ninja più forti dei loro rispettivi villaggi non sono stati neanche capaci di reggere l’urto di Madara Uchicha sotto effetto della Tecnica della Resurrezione (non parlo del dopo che è meglio). Ma su questo metto le mani avanti, visto che ho il manga monco e mi sono dovuto basare su quanto visto nell’anime. Con One Piece, almeno per quanto visto finora, Luffy e compagni si stanno evolvendo bene o male tutti insieme secondo le loro abilità, salvo il fatto che Eichir...

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    Last Post by aver2330 il 5 Nov. 2023
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  3. HOKUTO PER IMPEDITI (FESTEGGIANDO I 35 ANNI) di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 1 Oct. 2018
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    Iniziamo con il dire che il termine “impediti” si applica a coloro che hanno criticato/criticano Ken il Guerriero (Hokuto no Ken in originale) vedendo in esso solo la violenza ed il sangue senza neanche averlo letto/visto come si deve. Infatti anche solo sul piano squisitamente tecnico gli autori Buronson e Tetsuo Hara hanno espresso notevole fantasia e coerenza nel creare delle scuole di arti marziali in cui ogni esponente ha il suo stile di combattimento personale. Ma non si dura 35 anni (celebrati con la riedizione del film “La Leggenda di Hokuto”) se dietro non c’è una narrazione di alto livello e personaggi che restano alla memoria… Ogni combattente di Ken il Guerriero è a modo suo iconico e degno di essere preso a modello: la forza di KENSHIRO non sta solo nei celeberrimi ATATATATA ma nel farsi carico della tristezza di chi incontra sul suo cammino, ed impadronendosi delle varie ed eventuali tecniche ne tramanda la memoria. Suo fratello TOKI, le cui sembianze ricordano Gesù, usa la tecnica Hokuto dei punti di pressione per guarire i malati e per sconfiggere eventuali avversari senza usare la violenza e senza farli soffrire: la non- violenza applicata al combattimento. RAUL è il fratello maggiore di Ken e Toki, nonché l’antagonista principale della prima serie; la sua smodata ambizione lo ha portato a proclamarsi Re di Hokuto e a cercare di diventare il dominatore della fine del secolo: secondo il suo pensiero, la violenza è l’unico modo per imporre l’ordine nel mondo caotico in cui si svolge l’opera. Tuttavia dietro la sua spietatezza si nasconde una grande solitudine (suo unico amico è il fratello di sangue Toki), ed ha un’integrità ed un orgoglio da cui dovrebbero prendere tutti esempio: prima di morire, dopo lo scontro finale con Kenshiro, scaglia un pugno al cielo che dirada le nubi e fa tornare a splendere il sole e grida “Raul non ha bisogno dell’aiuto di nessuno, neanche per morire!! […] Un’ultima cosa Ken: il Re di Hokuto non ha nessun rimpianto!!”

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    Poche persone possono dire di aver percorso il proprio cammino con fierezza e determinazione, senza alcun rimpianto… REI, l’Uccello d’Acqua di Nanto, appartiene alla Stella del Dovere, ed è proprio il dovere a spingerlo a ritrovare la sorella rapita e vendicarla (cosa, quest’ultima, che farà Kenshiro); è il dovere a spingerlo ad aiutare Ken e a sacrificarsi combattendo contro il re di Hokuto per ripagare il debito che ha con lui; è infine il dovere a spingerlo a trascorrere gli ultimi giorni di vita vendicando le sofferenze patite dall’...

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    Last Post by aver2330 il 1 Oct. 2018
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  4. MA QUESTO DRAGONBALL E' VERAMENTE SUPER? di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 5 July 2018
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    ATTENZIONE: Siccome in questo articolo si fa riferimento ad episodi dell’anime non ancora tradotti in italiano (ma comunque presenti su youtube) quelli a cui non piacciono gli spoiler continuino a loro rischio e pericolo.

    Tempo fa parlai del film “La Resurrezione di F”, ora che ho potuto anche leggere i primi volumetti del manga di Dragon Ball Super e vedere l’anime, è tempo di tracciare un piccolo bilancio: se prima pensavo che Super fosse una trovata commerciale… ora ne sono sicuro. Non fraintendetemi, la faccenda del Super Saiyan God mi piace di più, soprattutto dopo aver visto lo scontro com’è stato presentato nell’anime: come nel caso di Cell, anche qui fanno vedere botte da orbi in quantità, ma al contempo caratterizzano di più questo nuovo stadio.
    Tuttavia, se nel film doveva essere breve per esigenza di tempo, lo è anche nel manga: lì addirittura velocizzano in modo assurdo anche il procedimento di trasformazione senza un’apparente motivo. Il successivo scontro con Freezer nel manga viene addirittura rimosso: intendiamoci, come ho detto in precedenza Freezer, pur Golden che sia, era improponibile come avversario, ma speravo che nella versione cartacea venisse reso un tantino più logico… Nell’anime, poi, è anche peggio: fatto, allungato, con Gohan che COMUNQUE fa una figura decisamente “barbina” (per non usare un altro termine più adatto ma più colorito).
    Mi sono detto: vabbè, è una tassa che si deve pagare… Ma poi siamo arrivati alla saga di Black Goku: assurdamente lunga nell’anime, con Goku e Vegeta che fanno più di un viaggio nel tempo prendendole la maggior parte delle volte; nel manga non è ancora finita, ma è una delle poche volte in cui mi sono ritrovato a ringraziare il fatto che i due media abbiano preso strade leggermente diverse nello sviluppo della trama: almeno i nostri due eroi mostrano un po’ della loro famigerata abilità di combattimento. Al che ho pensato: fammi rileggere tutti insieme i numeri del manga pubblicati finora, magari ne viene fuori un’opinione migliore… Macchè: è stato al cospetto della totale mancanza di mordente che ho certificato che Toriyama ha fatto tutto per puro marketing.

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    Certo, personaggi buoni ce ne sono: Lord Bills (o Beerus che si voglia) nell’anime mostra tutto il suo carattere simpaticamente capriccioso, Hit dà vita insieme a Goku ad un bellissimo duello sia in tv che nella versione cartacea, Lord Zen’o (Zero in Italia)… Ma manca il quid, il salto di qualità; anche i disegni del manga sembrano non avere spessore ed essere imprecisi nel caso d...

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    Last Post by aver2330 il 5 July 2018
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  5. LA TRASMISSIONE DELLA CONOSCENZA di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 17 Feb. 2018
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    Sin dall’alba dell’umanità si è sentita l’esigenza di tramandare pensieri, sentimenti ed informazioni: si è partiti dalle pitture rupestri, passando per la scrittura, fino ad arrivare ad internet e ai social network.
    Ma bisogna dire che, tra cinema e fumetti, almeno tre casi ne hanno fatto un’arte:

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    KEN IL GUERRIERO- Nelle avventure di Kenshiro, si può dire che la trasmissione sia un elemento fondamentale. In primis perché la Divina Scuola di Hokuto, per sua stessa natura, si perfeziona assorbendo, riproducendo le tecniche degli avversari; in secondo luogo perché la sua tecnica segreta, la Trasmigrazione della vita (Trasmigrazione attraverso Satori nell’anime), permette di farsi carico dei dolori e delle speranze dei combattenti affrontati: in pratica i guerrieri rivivono dentro il maestro di Hokuto. Questo a patto che si soddisfi la condizione base: “solo chi ha conosciuto le maglie del dolore può padroneggiare questa tecnica”. L’Hokuto, in un certo senso, si fa quindi erede di tecniche e maestri il cui ricordo (altrimenti) potrebbe andare perduto.

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    DRAGON DAI- In questo (forse) poco conosciuto manga, ambientato in un universo fantasy, il protagonista scoprirà di essere un Cavaliere del Drago, ovvero il massimo corpo biologico donato da Dio agli uomini. Ma quale Dio? A dire la verità il Cavaliere del Drago nacque quando il Dio dei Demoni, quello dei Draghi e quello degli esseri umani decisero di creare un’entità che preservasse l’equilibrio tra le tre razze distruggendo quella che, di volta in volta, cercava di ottenere la supremazia sulle altre: egli ha la forza combattiva dei draghi, le abilità magiche dei demoni ed il sentimento umano. Ma cosa c’entra questo con la trasmissione della conoscenza? E’ presto detto: il simbolo che contraddistingue ogni Cavaliere racchiude le esperienze di chi l’ha preceduto, in modo che ogni Cavaliere risulta sempre più potente del suo predecessore; al momento della morte, appare Mother Dragon, la Madre dei Draghi, che raccoglie il defunto e poi darà vita al suo successore, dotato di relativo emblema.

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    HIGHLANDER- Se devo essere sincero, è stata la (ri-stra)visione del film con Cristopher Lambert ad ispirarmi questo articolo. Questo perché ho riflettuto sulla Reminiscenza: ho sempr...

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    Last Post by Giuseppe D'aiello il 22 Feb. 2018
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  6. L'ORIGINE E' ALL'ALTEZZA DEL MITO? di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 10 Feb. 2017
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    La prima volta che sentii parlare di un sequel di Ken il Guerriero, come penso molti storsi il naso: ero dubbioso perchè mi sembrava un'operazione di puro marketing. Quando nel 2004 la Panini iniziò a pubblicare "Ken il Guerriero- Le Origini del Mito" (Soten no Ken) sotto il marchio Planet Manga, non persi comunque tempo e iniziai a seguirlo... Era all'altezza dell'originale? Ad una prima lettura no: il Kenshiro Kasumi di quelle pagine aveva senz'altro più carisma di suo nipote (e non è che ci voleva tanto, eh), ma era tutto il resto dei personaggi che non mi convinceva. Era successo, in un certo senso, il fenomeno inverso: se prima era il protagonista a non avere spessore mentre risaltavano gli altri personaggi, qui Kenshiro aveva molto più carisma ma nessuno degli altri era un Raoul o un Toki, ma manco un Yuza; mentre nell'originale il protagonista si rafforzava e cresceva man mano, qui abbiamo un eroe quasi invincibile, che anche se subisce diverse ferite risulta sempre vincitore, per giunta quasi senza sforzo; nessuno dei personaggi, se si escludono i personaggi "di contorno", dura molto a lungo resta in giro molto a lungo, o comunque rimane nemico. Personaggi che appaiono all'inizio piuttosto forti e "cattivi" come Tai- Yan Zhang della scuola Cao di Hokuto o Kuang Yun della scuola Sun di Hokuto, alla fine vengono liquidati troppo facilmente: soprattutto nel caso di Tai- Yan la trasformazione è troppo rapida e quasi senza senso; almeno Kuang Yun aveva la scusante di essere rivale in amore di Kenshiro... Il personaggio di Charles De Guise, ufficiale ebreo fracese, pur appartenente anche lui alla scuola Sun, viene sconfitto e ucciso al primo vero duello contro Fei- Yan Liu; quest'ultimo, conosciuto come Il Rapace della Morte (e la cui Scuola della Sacra Croce del Sud ricorda Nanto), dopo aver dato del filo da torcere a Ken in combattimento, fa una figura barbina contro l'appena apparso Yasaka: qualcuno può dirmi che Fei- Yan si era "ammorbidito" dopo aver preso con sè la piccola Erika, che al momento del duello era già ferito... Ma al netto sono due pagine di quasi nulla. Certo, è una sorta di contrappasso: Fei- Yan viene ucciso quasi come lui aveva ucciso De Guise, ma a sua volta Yasaka non combina una beneamata. Uomini come Rei, Yuza, Shu, nell'originale, erano durati di più, erano ben altra tempra. Prometteva bene Zong- Wu, un incrocio tra Raoul e suo fratello Caio... Anche lui finisce per essere un quasi alleato del Nostro. Anche la ...

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    Last Post by aver2330 il 10 Feb. 2017
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  7. DRAGON BALL Z: LA RESURREZIONE DI F di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 6 Sep. 2016
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    Quest'estate ho (momentaneamente) perso un computer, ma ho guadagnato uno smartphone, cosa che mi ha permesso di vedere il nuovo film di Dragon Ball. Le recensioni non erano positive, e io stesso ero dubbioso... E avevo ragione. Non fraintendetemi, in sè il film è carino e scorre bene, ma è al di sotto de "La Battaglia degli Dei".

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    Ho da poco saputo che Dragon Ball GT non è in continuity, eppure "La resurrezione di F" presenta svarioni che me la fanno rimpiangere... Ma andiamo con ordine: per chi non lo sapesse perchè non interessato o ha passato gli ultimi tempi in una grotta, il film vede risorgere Freezer grazie alle sfere del drago; tuttavia, memore di com'è andata l'ultima volta, stavolta si dedica all'allenamento, raggiungendo una nuova trasformazione dorata (?!?) che lo porterà ad essere superiore al God Super Saiyan, la cui trasformazione ora non necessita di altre persone e si differenzia per il colore dei capelli, che ora sono blu (?!?). Passo ora ad elencare gli altri aspetti negativi:
    1) L'avversario innanzitutto. Voglio dire... Freezer? Really?!? Anche se si fosse allenato, stiamo pur sempre parlando di uno che è stato ucciso per due volte da dei normali Super Saiyan, ovvero basterebbe uno qualsiasi degli Z guerrieri di "alto rango" (Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo, per non parlare di C-18 e dei piccoli Trunks e Goten) per picchiarlo finchè non schianta. Ora invece solamente la sua forma normale basta per mettere al tappeto Gohan. Vedete un pò voi...
    2) Gohan, lo spreco fatto persona, l'uomo che non deve allenarsi mai... Come fanno a far scendere così in basso uno che ha combattuto Cell e che potrebbe essere degno erede di suo padre? Durante la saga di Majin- Bu era riuscito a sprigionare una potenza tremenda, pari a quella di un Super Saiyan III se non addirittura superiore, mentre ora... A malapena si trasforma?!? Lasciamo perdere l'abbigliamento, il personaggio è stato proprio abbandonato a livello di forza: il fatto di essere stato messo al tappeto così facilmente è demerito suo, merito di Freeezer, oppure è proprio Toriyama che mostra la corda?
    3) Come mai adesso il God Super Saiyan si manifesta con i capelli blu? Come fa a trasformarsi anche Vegeta? Tutto sommato, la nuova tuta di Goku è accettabile e la sua trasformazione può essere spiegata con il fatto che un pò dell'energia "divina" gli ha permesso di rafforzarsi, ma Vegeta non era arrivato neanche al livello III... Almeno la trasformazione di entrambi al livello IV in Dragon Ball GT era una naturale evoluzione della loro natura saiyan...
    Vedendo il film e pensandoci su, sembra quasi che Akira Toriyama sia tornato alla saga di Dr...

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    Last Post by aver2330 il 6 Sep. 2016
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  8. KEIJI IL MAGNIFICO di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 12 Sep. 2014
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    Le mie peregrinazioni sulla via del manga mi hanno portato a leggere quest'opera, che si potrebbe definire "manga storico".
    Disegnato da Tetsuo Hara (lo stesso di Ken il Guerriero) su testi di Keiichiro Ryu, racconta le avventure, romanzate, di un personaggio realmente esistito: Keijiro Maeda Toshimasu, meglio conosciuto con il nome di Keiji Maeda, il più grande kabukimono dell'epoca Sengoku (1467-1568).
    Un kabukimono è una persona eccentrica sia negli atteggiamenti che nel vestiario, disposto a tutto pur di portare avanti i suoi ideali: Keiji, infatti, è abbastanza appariscente, tutto considerato che è anche alto 1,90 metri e cavalca Matsukaze, un gigantesco e maestoso cavallo nero, forse lontano parente del celeberrimo Re Nero. Oltretutto è solito fumare una lunga pipa d'oro: se lo vedete girarla e sbatterla due volte, è probabile che qualcuno stia per ricevere una sonora lezione... Si può dire che il manga in sé sia atipico: non c'è una trama generale e un nemico finale, ma piuttosto Keiji ci "accompagna" attraverso il tumultuoso periodo della storia giapponese; in aggiunta, sia nelle note che nel manga stesso ci sono descrizioni dei luoghi e spiegazioni delle usanze e dei termini che si incontrano via via. I primi volumi sono introduttivi, e servono a presentarci il protagonista: egli è figlio adottivo di Toshihisa Maeda, precedente capofamiglia, ed in teoria sarebbe dovuto succedergli, senonchè lo zio Toshie premette sul suo signore Nobunaga Oda per avere la carica; Toshie, precedentemente conosciuto con il nome di Mataza il Lanciere, da eroe dei campi di battaglia si è trasformato in un uomo geloso della sua posizione, e vede il nipote come una minaccia per almeno due motivi:
    1) Keiji è un valoroso guerriero, che ama le battaglie sopra ogni cosa, e tutti riconoscono le sue doti;
    2) sua moglie Matsu ama, ricambiata, Keiji (ma tra i due le cose non si concretizzeranno mai in qualcosa di scandaloso o inappropriato).
    Vedremo quindi i tentativi dello zio di liberarsi del nipote, naturalmente vani, l'incontro di Keiji con Matsukaze ("io sono grande e grosso, per cui un cavallo normale non mi permette di affrontare troppe battaglie. ma con lui sono sicuro che potrò lavorare quanto mi pare") e la relazione con la kunoichi Hotori, che prima vuole ucciderlo per vendicare il suo fidanzato ucciso in battaglia ma poi se ne innamorerà, la piccola Ofu e conosceremo il migliore amico di Keiji, Sukeemon Okumura, capo dei vassalli di Toshie. Inoltre, fin da subito si capirà che, a differenza della maggior parte dei kabukimono in giro a quel tempo, il Nostro è un vero guerriero e un vero samurai, e che, nonostant...

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    Last Post by aver2330 il 12 Sep. 2014
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