BACK TO THE BASICS: il blog


Replying to IO SONO SUPERMAN!! di Pietro Zerella

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  1. Posted 9/3/2015, 18:47

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    Spesso anche le persone di grande valore farebbero meglio a stare zitte..E’ il caso del drammaturgo tedesco Bertolt Brecht e del suo celeberrimo aforisma: “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”. Intendiamoci, in linea teorica Brecht poteva anche avere ragione. Un’ Umanità “indipendente” capace di risolvere tutti i problemi solo grazie alle proprie risorse sarebbe la soluzione ottimale. E tuttavia, Brecht avrebbe dovuto tenere in maggiore considerazione quel parametro inclassificabile che va sotto il nome di Natura umana La storia universale della nostra specie dimostra, infatti, una necessità psicologica collettiva di appoggiarsi al mito del super uomo. L’intera letteratura senza distinzioni di razze o collocazioni geografiche , dall’epopea di Gilgamesh in poi è popolata da esseri sovrannaturali, dotati di poteri spaventosi, pronti ad intervenire quando le capacità umane si rivelano inadeguate. Chiaramente, ogni epoca ed ogni cultura ha adattato questo archetipo alle proprie esigenze ed alle proprie conoscenze.ma il concetto di fondo è “io ho un potere limitato e, per quanto mi batta vigorosamente, non posso farcela".
    Sicuramente, però, esiste chi può farlo, con successo, al posto mio”.In effetti la figura del super uomo o della super donna ci hanno accompagnato per tutto il nostro iter storico, sublimando talora in figure divine o degenerando in creature mostruose ed inquietanti.
    Fare un elenco dei personaggi letterari che, in qualche modo, erano dotati di prerogative “speciali” è praticamente impossibile! Per rimanere solo al secolo passato ricordiamo il detective Sherlock Holmes (di Arthur Conan Doyle), l’avventuriero Allan Quatermain di (H. Rider Haggard.) passando a volo d’uccello sulle storie popolari (dime novel) di Buffalo Bill, Zorro e Tarzan o sui racconti avventurosi in cui muovevano i primi passi personaggi come Conan il barbaro , Doc Savage, Spider o The Shadow-. Diciamo che tutti questi personaggi stavano, creando l’humus fertile in cui i loro illustri successori avrebbero piantato le radici. Il compito di chiudere il cerchio spettò a due ragazzi di Cleveland (Ohio-USA). Cresciuti divorando le riviste che pubblicavano storie di Fantascienza come la mitica Amazing Stories, lo scrittore Jerry Siegel e il disegnatore Joe Shuster concepirono un personaggio che sarebbe diventato un simbolo onnipresente dell’immaginario americano e mondiale: Superman..

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    Ad ispirare lo scrittore Siegel era stato un racconto di Philip Wylie, “The Gladiator”, uscito nel 1930. La storia raccontava di un ragazzino che, improvvisamente, scopriva di essere dotato di una straordinaria superforza, di poter saltare 13 metri in altezza e di essere praticamente invulnerabile….Vi ricorda qualcuno?. Di suo, Jerry aggiunse l’idea dell’origine aliena del personaggio mentre Joe definiva la parte grafica. Eravamo nel 1933…Per circa cinque anni, i due autori avrebbero bussato alle porte degli editori inutilmente. Quando, però, grazie all’acume di un funzionario della National, M.C. Gaines, quelle porte si spalancarono venne messo in movimento un meccanismo che, 75 anni dopo, funziona ancora.. L’anno è il 1938 e con il primo numero di Action Comics inizia la Golden Age del fumetto super eroico .Siamo negli Usa e nessuno rimane sul colpo..
    La Timely- Atlas risponde alla concorrenza con tre icone assolute, Captain America (Di Simon & Kirby, The Human Torch di Carl Burgos e Namor, The Sub-Mariner di Bill Everett ma è ancora la National a giocarsi l’asso vincente con The Bat-Man di Bill Finger e Bob Kane!! Da quel momento questi nostri protettori solcano i cieli, e fendono le onde del mare Diventano 100. Poi mille, poi Dio solo sa quanti ma non sono mai troppi perché le minacce da cui debbono difenderci sono sempre più spaventose. Hanno spalle grosse e curve prorompenti, sono belli e pomposi nei loro costumi sgargianti ma, come noi, piangono e sanguinano...

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    Ovviamente non tutti i “prodotti” hanno raggiunto la soglia dell’eccellenza e in innumerevoli casi le variazioni sul tema si sono rivelate alquanto dozzinali. Quando, però, tale soglia è stata superata questi uomini coi mutandoni sopra il costume e queste ragazze in tutine strizzate hanno dimostrato di non temere il confronto con generi ritenuti, più o meno a giusta ragione, di livello superiore. E questa nobiltà se la sono conquistata sul campo, riuscendo spesso ad essere un passo avanti rispetto alla concorrenza. Pensate per esempio al ruolo della donna nei Fumetti. Mentre sulle strisce sindacate Daisy Mae o Dale Arden continuavano a svolgere con rassegnata diligenza il loro atavico ruolo di oca giuliva o di eterna fidanzata dell’eroe, tra i “super” si affermavano intere generazioni di ragazze tenaci ed indipendenti fino ad arrivare all’apoteosi quando la National scelse come trave portante del suo universo narrativo la super amazzone Wonder Woman.

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    Spesso poi i “Comics” dei Super eroi, in particolare quelli degli inizi hanno consentito la circolazione di nozioni scientifiche e culturali altrimenti poco usufruibili. Uno degli esempi che viene riportato più frequentemente è quello relativo alla trama di The Atom N° 21 The Adventure of the Canceled Birthday Lo sceneggiatore Gardner Fox, avvocato e scrittore fantascientifico basava la sua storia su un fatto che pochissimi conoscevano. Nel 1752, quando la Gran Bretagna sostituì il calendario giuliano con quello gregoriano, nella transizione si saltarono undici giorni. In altre parole il 2 settembre 1752 fu seguito dal 14 settembre (e i Britannici gridarono“ridateci i nostri undici giorni!”). E che dire del concetto di mutazione e di mutanti sviluppato molto prima della Scienza ufficiale?Quindi attraverso un canale di intrattenimento, i lettori di fumetti venivano a conoscere nozioni di tipo scientifico e culturale ;che peraltro”colpivano” soprattutto i giovani e gli studenti. L’imprinting culturale che essi ricavavano dalle infinite e accattivanti storie di personaggi dalle facoltà potentissime, (che si imbattevano in imprese impossibili uscendone vincitori), contribuì sicuramente a formare nella mente di questo “selezionato” pubblico un modello eroico da seguire ed emulare in qualche modo. Ovviamente, nessuno si permetterebbe di affermare che la semplice lettura di un fumetto super eroico abbia permesso la formazione di falangi di matematici, fisici o astronomi ma, di certo, non si può escludere che abbia orientato verso determinate scelte di carriera. Le menti più brillanti hanno bisogno di tanto in tanto di svincolarsi dalla gravosa realtà e quale metodo migliore di una cavalcata sulla groppa di una meteora o di un appuntamento galante con una splendida principessa aliena?....

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    I nostri antenati avevano fatto della capacità di fantasticare un loro cavallo di battaglia, creando interi pantheon di divinità dotate di super poteri, noi abbiamo seguito il loro esempio, attualizzando il fulmine di Zeus nella potenza distruttiva degli ordigni nucleari. Nel corso dei decenni, la figura del “Super”è stata continuamente aggiornata, nuove sovrastrutture i sono state aggiunte progressivamente all’iniziale e semplice prototipo, fino a fare di essi delle figure complesse e variegate. Ci sono state rivisitazioni e decostruzioni, sono stati esaltati e parodiati .Ogni tanto qualcuno recita per loro lugubri “de profundis”“ I profeti di sventura dicono che ormai hanno stancato e che nel mondo reale non c’è più spazio per loro….Ma quelle vecchie carogne non muoiono mai e ogni volta tornano dai loro loculi più forti di prima. Riemergono dalla “fitta sassaiola delle ingiurie”, riplasmano il loro aspetto e spingono altrove i loro tentacoli, diventando cinema o videogiochi….Bene così! Il buon Bertolt e le orde dei detrattori si mettano il cuore in pace e se ne facciano una ragione: I Super eroi moriranno davvero solo quando l’ultimo uomo sulla Terra chiuderà gli occhi. Perchè, dopotutto, “Anche Io sono Superman e volo più veloce della luce!”…

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