BACK TO THE BASICS: il blog

  1. IL SUO NOME E' WIMPY, J. WELLINGTON WIMPY... PER GLI AMICI POLDO di Pietro Zerella

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    By aver2330 il 31 July 2018
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    "Vieni a casa mia per una cena a base d'anatra ma porta l'anatra!". La frase può essere ricondotta ad un esempio letterario alto, il celeberrimo componimento di Catullo in cui il grande ma squattrinato poeta invita a cena l’amico Fabullo consigliandogli di portarsi da casa le vettovaglie. Il personaggio dei comics di cui parleremo in questo articolo ha un approccio alla realtà molto simile.
    Il suo nome è Wimpy, J. Weellington Wimpy! Nato dalla folle mente di Elzie C. Segar, il nostro eroe (si fa per dire!) iniziò la carriera come uno dei tanti comprimari che affollavano il Thimble Theatre, la striscia pubblicata sui giornali statunitensi fin dal 1919- Questa striscia dai toni surreali, che in verità non aveva mai avuto grande successo, vedeva sfilare una miriade di improbabili personaggi. Olive Oyl e Ham Gravy debuttarono nel Thimble Theatre nel dicembre del 1919. Il mese successivo debuttava Castor Oyl, il fratello della ossuta Olive, Castor divenne il protagonista delle storie ed era fondamentalmente un grosso mascalzone.
    La striscia si barcamenava alla meno peggio fino a quando Segar ebbe una felicissima intuizione introducendo uno strambo marinaio guercio dalla parlata sgrammaticata : Popeye. Doveva apparire in una sola storia come marinaio di fiducia assoldato da Castor per una delle sue scriteriate avventure ma le cose andarono in maniera del tutto inopinata.
    Si era nel 1929 e il destino della striscia cambiò dalla notte al giorno. Rapidamente, Popeye scavalcò nel gradimento dei lettori Castor Oyl e tutti gli altri freaks del cast, Alcuni, come Ham sparirono dalla scena, altri vennero ridimensionati o adattati alla bisogna come Olive che divenne l’eterna fidanzata del marinaio, Presto la serie stessa venne ribattezzata con il suo nome.

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    L'esuberante Popeye era un tipetto umorale sempre pronto a venire alle mani per risolvere le questioni avvalendosi della sua formidabile forza generata dal consumo di spinaci in scatola che ingurgitava nei momenti di difficoltà (espediente riproposto nei cartoni e destinato a diventare il segno distintivo del personaggio). Il discorso su Braccio di Ferro (con questo nome lo conoscemmo in Italia) per ora si ferma a questi pochi cenni La nostra attenzione infatti si focalizza su un tizio che non divenne mai una stella di prima grandezza ma che, senza fare nulla, si guadagnò e seppe tenersi stretto il suo angolino di palcoscenico, il succitato Wimpy! J. Wellington Wimpy (Poldo) esordì nella striscia il 3 maggio del 1931. Era lo scal...

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  2. JSANA JURIC di Pietro Zerella

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    By aver2330 il 13 Mar. 2018
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    Ammettiamolo senza reticenze. Non siamo mai stati particolarmente teneri nei confronti della Sergio Bonelli. Alla prestigiosa casa editrice italiana abbiamo sempre contestato una certa staticità di fondo ed una difesa ossessiva, quasi maniacale, di determinati parametri narrativi ormai largamente obsoleti. Tuttavia, non fosse altro che per onestà intellettuale è doveroso riconoscere che, seppure in maniera farraginosa, le cose stanno cambiando. Partiamo da Orfani quella che nasceva con l’intento programmatico di essere la serie spartiacque tra il prima e il dopo. Creata da Roberto Recchioni e, per la parte grafica, da Emiliano Mammucari, probabilmente non è riuscita a coinvolgere il numero di lettori che la casa editrice si augurava. Tuttavia la sua struttura narrativa a blocchi autoconclusivi ha permesso di rischiare presentando numerosi personaggi in ambientazioni radicalmente diverse. Dopo le prime tre miniserie lunghe nell’ottobre del 2016 è approdata in edicola la quarta stagione composta da soli tre numeri e dedicata a Juric, la spietata sociologa (Presidente del Governo Straordinario di Crisi, l’organo che si è fatto carico di salvare l’umanità) morta, uccisa dalla “Mocciosa” ( Uno degli Orfani originali) nella cataclismatica conclusione della stagione precedente. Ora tocca al biografo Emile Bogdan ricostruire il passato di una figura umana e politica così controversa attraverso un dossier di documenti segreti raccolto dalla donna stessa. Originaria di un Paese dei Balcani, la piccola Jsana vive con l’apparente normalità dei suoi anni la triste condizione di immigrata. Quando rimane orfana la bambina viene adottata e cresciuta da Sandor Kozma, presidente di un’associazione umanitaria che intende sfruttarla per fini propagandistici.

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    Fin da piccola Jsana dimostra come l’arte della manipolazione sia per lei una specie di seconda pelle : nulla le sembra incongruo o immorale; perfino la sua festa di laurea diventa l’occasione per dare un’immagine di sé ad uso e consumo dei media, Per ora Jsana ha ancora un’unica e inattesa debolezza, l’affetto che prova per il padre adottivo anche se non esita ad usare la figura di Kozma a come facciata presentabile della sua organizzazione. La sua innata mancanza di scrupoli le consente di muoversi tra i sentimenti con implacabile inflessibilità. E quando serve non esita a mettere in palio il suo stesso corpo, ad usarlo come chiavistello per sedurre l’anziano magnate Tadao Kojima e coinvolgerlo nei suoi oscuri disegni. La Juric deve però affrontare due prove terribili che coincidono...

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  3. VI PRESENTO SALLY FORTH Di Pietro Zerella

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    By aver2330 il 6 Mar. 2018
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    Gli Stati Uniti d’America hanno una storia breve ma burrascosa. Il loro ergersi a paladini della Libertà li ha portati ad imbarcarsi in una serie interminabile di conflitti più o meno su larga scala. E poichè, alla fine, le guerre le fanno ragazzi in piena tempesta ormonale, bisogna provvedere anche a incanalare gli ardenti bollori indirizzandoli verso sbocchi più sublimati. Anche i comics, da questo punto di vista, portano il loro mattoncino alla costruzione dell’ordine. Durante la seconda guerra mondiale, in effetti, si può ben dire che molte dive del fumetto indossarono l’elmetto e imbracciarono il fucilino. Non stupisce più di tanto il fatto che l’Esercito stesso incoraggiasse gli autori a produrre storie umoristiche e accettabilmente scollacciate per lo svago dei militari. La vicenda del nostro personaggio comincia nel giugno del 1968 sulla rivista Military News e non sembra nulla di eclatante, Tutto si dipana in quattro paginette umoristiche senza particolari velleità.

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    Tuttavia la firma in calce non è quella di uno sconosciuto ma quella di Wallace “Wally” Wood, un artista di livello eccellente e di buona popolarità e il nome che viene dato al personaggio suona dannatamente bene : Sally Forth. Infatti, Sally non era destinata al cestino della carta straccia e il 26 luglio 1971 ritornò sulle pagine di Overseasy Weekly, un tabloid stampato per le truppe non dislocate sul suolo degli Stati Uniti. Questa volta, le intenzioni di Wood erano più serie e chiese la collaborazione di alcuni suoi amici e colleghi del settore come Nick Cuti , Paul Kirchner e Larry Hama. Gli argomenti narrativi (e, come vedremo, non solo quelli narrativi) erano più solidi e Sally incontrò decisamente i favori del pubblico al quale era destinata la striscia tanto da durare per circa tre anni, fino al 22 aprile 1974. Qualche tempo dopo Wood raccolse la striscia in una serie di quattro riviste oversize. Nel 1993-95, lo scrittore ed editore Bill Pearson , amico di Wood e collaboratore del Wood Studio, rimontò le strisce in una serie di fumetti pubblicati da Eros Comix, un marchio specialistico di Fantagraphics Books . Nel 1998, lo stesso Pearson raccolse l'intera serie in un unico volume di 160 pagine pubblicato ancora da Fantagraphics. L’attenzione dei lettori verso la striscia era dovuta essenzialmente alla nudità di Sally( che la ragazza esibiva senza particolari inibizioni) e in generale di tutte le figure femminili che comparivano nelle storie. Ufficialmente la recluta Forth, autentico archetipo della biondona procace e svampita, era u...

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    Last Post by aver2330 il 6 Mar. 2018
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  4. SONJA LA ROSSA di Pietro Zerella

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    By aver2330 il 20 April 2017
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    Red Sonja, la rossa diavolessa armata di spada é uno dei personaggi più affascinanti e famosi dell’Era Hyboriana. Robert Erwin Howard (22 gennaio 1906. 11 giugno 1936) inserì in un suo racconto Shadow of the Vulture (The Magic Carpet, gennaio 1934), ambientato nel XVI secolo una guerriera slava dalle trecce rosse di nome Sonya. Nel 1970, la Marvel Comics aveva acquistato i diritti del personaggio più celebre di Howard, Conan il barbaro ed aveva cominciato a pubblicarli con buon successo in albi curati da una brillante coppia di autori, lo sceneggiatore Roy Thomas e l’artista Barry Smith. Dato l’esito felice dell’operazione si pensò di introdurre nel fittizio universo del barbaro anche altri personaggi nati dalla fantasia dello scrittore. Fu Roy Thomas a riprendere questo personaggio del tutto secondario in “L’Ombra dello Sciacallo (), nel numero 23 di Conan the Barbarian del febbraio 1973. A tale scopo, vennero apportate sostanziali modifiche a partire dalla ortografia del nome(Un più esotico Sonja!) fino a trasformarla in una spadaccina barbara contemporanea di Conan. Red Sonja non passò inosservata e i lettori le tributarono immediatamente tutto il loro favore, portandola ben presto a diventare non solo una comprimaria del Cimmero ma un personaggio in grado di reggere una pubblicazione in una serie propria (realizzata da Frank Thorne) alla quale avrebbero fatto seguito numerose altre iniziative editoriali.

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    In realtà Sonja diventò l'esempio archetipo di quello che oggi è un punto fermo del genere “Fantasy” : la guerriera donna straordinariamente bella e aggressiva e decisamente poco vestita. Per la verità nella sua prima storia significativa The Song Of Red Sonja , disegnato da Barry Smith, indossava una pudica cotta di maglia e dei pantaloncini rossi e la sua figura era meno sinuosa. Saranno, qualche tempo dopo, John Buscema e Pablo Marcos a rivestirla con il suo celebre bikini in maglie di ferro. Data la popolarità raggiunta dal personaggio, era necessario darle una storia personale che partisse dalle sue origini. La vita di Sonja è segnata da una tragedia: figlia di un soldato, la giovane Hyrkaniana aveva sempre invidiato i suoi fratelli, addestrati all’uso della spada, al punto di allenarsi di notte e all’insaputa di tutti. Poco prima del suo diciottesimo compleanno, però, dei mercenari assalirono la sua casa, uccidendo il padre Ivor, la madre e due fratelli più piccoli mentre lei dovette subire una brutale violenza. Fuggita dalla casa in fiamme e ormai stremat...

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    Last Post by aver2330 il 20 April 2017
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  5. MISS AMERICA: UNA VITA IN CHIAROSCURO di Pietro Zerella

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    By aver2330 il 23 Mar. 2016
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    La prima reginetta di bellezza fu una esile ragazza di Washington, Margaret Gorman che diventò la prima Miss America della storia nel 1921 ma, ovviamente, non è di lei che parleremo.
    La Miss di cui vorremmo parlarvi non sfilò mai in costume da bagno né alimentò le cronache rosa del suo tempo ma si dedicò ad un mestiere molto più pericoloso e non sempre gratificante, quello della Super Eroina. C’è da dire subito che, fortunatamente, le affinità tra questo personaggio e le scialbe concorrenti del concorso di bellezza erano solo nel nome. L’anno è il 1943 e i ragazzi americani sono quasi tutti impegnati nella Seconda Guerra Mondiale. Persino celebri sceneggiatori e brillanti disegnatori sono schierati al Fronte, magari non in prima linea ma comunque cooptati dalla Patria. Eppure, l’America continua a vivere una quotidiana normalità all’interno del proprio territorio che le altre Nazioni in conflitto possono solo sognare. Il mercato e il profitto continuano comunque ad essere al centro dello “stile di vita statunitense”, con le proprie regole e le proprie dinamiche. Dato che i maschi erano al Fronte occorreva diversificare l’offerta e renderla gradita anche al pubblico femminile. Questa idea, quasi contemporaneamente, scaturì nella mente degli editor delle principali case editrici. Vennero introdotte sul mercato dei comics diverse eroine in costume. La Fox Comics rilanciò la Phantom Lady di Quality Comics, mentre la DC che aveva già al suo arco la bellissima Wonder Woman diede alle stampe Black Canary. Il tentativo più corposo fu quello della Timely (antesignana dell’attuale Marvel) che affiancò al fumetto umoristico Millie the Model; personaggi come Blonde Phantom, Golden Girl, Namora, Sun Girl, Venus e, appunto, Miss America.

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    LA” GOLDEN AGE” DI MISS AMERICA

    Siamo nel novembre del 1943 e sulle pagine di “Marvel Mystery Comics N° 49 , lo sceneggiatore Otto Binder (26 agosto 1911-13 ottobre 1974) e il misterioso disegnatore Al Gabriele (del quale si ignorano sia il nome completo che i dati biografici) ci presentano quella che, nelle loro intenzioni, dovrebbe divenire la controparte femminile di Capitan America ed una autentica nemesi per tutti i criminali di questo mondo. La storia è, come tutte quelle dell’epoca, molto semplice. Una ragazza di Washington, Madeline Joyce, nipote del miliardario James Bennet , (generoso finanziatore degli esperimenti del professor Lawson) viene colpita da un fulmine mentre armeggia con dei macchinari sperimentali. Vedendo la giovane donna apparentemente ...

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    Last Post by aver2330 il 23 Mar. 2016
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  6. HINTERKIND di Pietro Zerella

    By aver2330 il 17 Dec. 2015
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    Da un paio di anni a questa parte, dopo averla ridotta ai minimi storici, la DC Comics sta cercando di rilanciare la sua linea Vertigo. Per chi non lo sapesse, la Vertigo è quel marchio sotto il quale vengono pubblicate serie dalle tematiche più forti e più mature rispetto a quelle dei super eroi classici come Superman e Flash. Da una parte c’è il deciso tentativo di bissare il successo di critica di testate come Hellblazer o Sandman, dall’altra la necessità di contrastare l’ascesa della Image che ha studiato bene la lezione della Vertigo e, in qualche caso, l’ha persino migliorata. In questa ottica, nel novembre del 2013 viene lanciata una nuova serie “Hinterkind”. scritta da Ian Edginton e disegnata dal romano Francesco Trifogli. Le premesse di partenza non sono originalissime.
    Una misteriosa epidemia definita come ”The Blight” (La Ruggine) ha spazzato via la specie dominante del pianeta, gli uomini, in maniera brutale, inchiodandoli di fronte ad una realtà che avevano sempre rifiutato anche quando le Sacre Scritture la rivelavano apertamente: una generazione va, una generazione viene, ma la Natura rimane in eterno (Ecclesiaste 1-4).Soltanto piccole sacche di umanità sono sopravvissute all’evento, aggrappandosi alla vita con tutte le loro forze. E, incredibilmente hanno ritrovato la loro capacità di fare fronte comune alle avversità, tanto da ricostruire un minimo di ordine sociale. In qualche modo, nonostante tutto, il peggio sembra essere alle spalle.

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    Arroccati nelle loro enclavi gli uomini si stanno illudendo di essere tornati al vertice della catena evolutiva. Non è così. Le luci della ribalta non spettano più alla specie umana che dovrà, con ogni probabilità, rassegnarsi a vivere per sempre nell’ombra. Altre specie sono riemerse dalle tenebre per reclamare il loro posto nel mondo. Elfi, troll, folletti e tutte le altre creature che hanno ispirato le leggende, impregnandole di mito e di magia.
    Disgraziatamente, non sono solo creature dell’immaginario, sono fatte di carne e di passione e sono mosse da un odio profondo verso la razza umana che li ha costretti a infiniti secoli di esilio forzato. Questi “prodigi” si autodefiniscono Hinterkind e questa è fondamentalmente la loro storia, la storia dell’Elfo Jon Hobb e della sua brama di vendetta, o dello scontro generazionale tra la regina delle Fate Teische e la boriosa figlia Tersia o quella del simpatico satiro Lachlan.

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    E’ la storia del disperato Dottor Godwin che assembla in sé la figura del militare ottuso e dello scienziato pazzo e del suo esercito di ...

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    Last Post by aver2330 il 17 Dec. 2015
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  7. IL NUOVO CORSO DI DYLAN di Pietro Zerella

    By aver2330 il 1 Aug. 2015
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    Circa un anno fa, il lettore italiano attendeva con una certa dose di curiosità quello che era stato annunciato come un evento epocale nel mondo dell’editoria italiana. Ormai da molti mesi si rincorrevano le voci su quella che sarebbe stata la metamorfosi di uno dei più popolari eroi della Bonelli: Dylan Dog. Come sono andate realmente le cose, c’è stata davvero la svolta “catastrofica” annunciata e il personaggio ha effettivamente cambiato i suoi connotati? Andiamo con ordine. Partiamo da una ovvietà: i personaggi dei fumetti non si scrivono da soli. Dietro ogni loro azione, ogni loro riflessione ed ogni loro sentimento c’è la mano di un gruppo di “piccoli umani”. Per coordinare l’opera di questo staff, la Bonelli ha pensato ad un nome preciso, quello di una delle figure più note del fumetto nostrano: Roberto Recchioni. Scelta opportuna? A mio avviso si.

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    Dell’autore romano si può dire tutto e il contrario di tutto ma il suo mestiere lo conosce dannatamente bene E’ uno che i fumetti oltre a farli li legge e che ci mette la faccia e discute anche animatamente per difendere la propria visione. In questo, fortunatamente, è lontano anni luce da certi autori paludati (vero, Boselli?) che si sono rinchiusi nella loro algida torre d’avorio. Come se non bastasse, Recchioni conosce il personaggio come le sue tasche ed é riuscito a darcene sempre una versione personale ma credibile. Magari il suo modo di fare gli aliena qualche simpatia ma, in fondo, ognuno di noi è libero di avere il caratteraccio che gli pare. Nel momento in cui, lo scrittore si è preso la patata bollente, aveva davanti a sé una diramazione. Doveva scegliere se apportare cambiamenti repentini, rivoltando come un guanto Dylan oppure procedere con cautela inserendo qualche elemento d’innovazione ma, fondamentalmente, non distaccandosi granché dal personaggio originale. Io avrei scelto la crasi, una totale separazione dagli standard classici con una rifondazione assoluta su basi radicalmente modificate, Roberto Recchioni ha optato per una linea decisamente più conservativa e poiché scrivere fumetti non è il mio mestiere, devo presumere che abbia avuto ragione lui.

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    Mi rimangono però dei dubbi, perché in fondo il lettore tipo del detective di Craven Road non è quello di Tex o di Zagor. Si tratta, a mio avviso, di una platea meno ingessata e più propensa ad accettare svolte radicali purché narrativamente giustificate. La sensazione è che ci sia stato nelle scelte operate una sorta di horror vacui (mio Dio che penseranno i lettori?) che ha zavorrato l’opzione “tabula rasa”. In conseguenza di ques...

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    Last Post by aver2330 il 1 Aug. 2015
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  8. ANESTETCO JANE di Pietro Zerella

    By aver2330 il 15 June 2015
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    La Star di questo articolo è molto atipica. Nata durante l’esplosione del fenomeno” Bad Girls “venne abbastanza forzosamente inserita in quel filone pur presentando solo in parte le caratteristiche di genere, non fosse altro che per la misura contenuta del suo reggiseno.
    Siamo nel 1996 e, grazie al coraggio di due giovani autori, Joe Quesada & Jimmy Palmiotti (che hanno messo su una loro etichetta indipendente, la Event Comics) fa il suo esordio la tormentata Painkiller Jane .E’ un momento propizio per le piccole case editrici che seguendo l’esempio dei ragazzi della Image cercano di monetizzare la crescita del mercato attraverso la creazione di personaggi a fumetti di cui mantenere i diritti (e quindi anche i pieni guadagni). Quesada e Palmiotti decidono di provarci e rispetto alle altre “Indies” hanno decisamente una marcia in più. La loro “Event Comics” sceglie la strada più difficile, quella della totale auto-produzione senza appoggiarsi alle realtà editoriali più organizzate come la Dark Horse e la stessa Image.
    Il loro primo personaggio è Ash, al secolo Ashley Quinn, un pompiere che riesce contro ogni logica a sopravvivere ad un incendio, scoprendo improvvisamente di avere un assoluto controllo sul fuoco. Ash ottiene un buon successo e incoraggiati dal felice esito i due provano a bissare. Come abbiamo detto, siamo in piena era “Bad Girls” e in circolazione ci sono già innumerevoli super ragazze dall'aspetto sensuale e dal corpo statuario, con un carattere forte e dei poteri bizzarri ma la domanda di nuove “ragazzacce” è ancora forte.

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    La nostra Painkiller Jane debutta nel marzo del 1996 sulla miniserie a fumetti 22 Brides,( 4 numeri, di Fabian Nicieza- Joe Quesada - Jimmy Palmiotti (testi), Scott Lee - Joe Quesada (matite), Jimmy Palmiotti (chine). La storia ha una struttura molto semplice, quasi elementare. Jane Vasko è una ex-agente di polizia di New York che a causa di un incidente acquisisce dei superpoteri. Questi le permettono di guarire rapidamente da ogni tipo di ferita. Le sue nuove abilità la convincono a lasciare le forze dell'ordine per diventare una vigilante. Come si può facilmente notare, il personaggio viene abbozzato e impostato superficialmente: le origini definitive e le caratteristiche peculiari saranno ridefinite in seguito sulla prima miniserie di 5 numeri a lei dedicata e ulteriormente rielaborate in un numero speciale disegnato da Amanda Conner. Nella prima miniserie a lei dedicata. Jane si è infiltrata all'interno della famiglia mafiosa Fonti. I...

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    Last Post by aver2330 il 15 June 2015
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  9. LADY DEATH : LA MORTE SI FA BELLA!! di Pietro Zerella

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    By aver2330 il 9 April 2015
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    Ci sono due argomenti che occupano un posto predominante nella psiche di un adolescente americano: il sovrannaturale e le tette.
    L’autore di scarsa fama Brian Pulido , ormai non è più così adolescente (è alle soglie dei 30 anni!) ma, evidentemente non ha dimenticato i suoi “pensieri” giovanili e quando progetta il suo ennesimo personaggio decide di mettere insieme queste due componenti. In realtà, ha già esplorato i sentieri narrativi dell’eterna lotta tra il bene e il male con la sua creazione precedente, Evil Ernie ma ora la sua fervida fantasia (ed un certo sovraccarico di ormoni androgeni) gli suggeriscono di addentrarsi anche nell'immaginario erotico.
    Nasce così quella che alcuni critici definiranno “la paladina della crociata anti-silicone”ovvero Lady Death. Con la complicità artistica di Steven Hughes, realizza per la misconosciuta casa editrice Eternity un fumetto in bianco e nero : Evil Ernie in cui si narrano le efferate imprese di Ernest Fairchild, un ragazzo con forti disturbi mentali. Lady Death, nella sua prima esplosiva apparizione è un costrutto irreale di un cervello sciroccato. Promette amore eterno ad Ernie, in cambio della sua fedeltà. Peccato che il suo scopo sia leggermente insano (e anche un pizzico velleitario…): l’uccisione di tutti gli abitanti della Terra. Dopo una successiva apparizione in Evil Ernie: The Resurrectioni, una mini-serie pubblicata da Pulido per la sua società Chaos! Comics nel 1994. Lady Death sembra destinata ad un precoce accantonamento. In realtà, però, la signorina “Grandi Forme” deve ancora dare il meglio di sé. Il fatto è che è in America si sta verificando una autentica battaglia in cui le armi principali sono “anatomiche”.

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    Orde di ragazze dai nomi sempre più improbabili ed evocativi: Purgatori, Chastity, Poison, Razor, Devil Girl e compagnia cantante affiancano la veterana Vampirella in una sarabanda di intrecci all’insegna del sesso e della violenza. . La bigotta società americana vacilla sotto i colpi mentre i costumi delle ragazze si riducono a striminzite striscioline messe a estrema tutela della pudicizia e le storie virano sempre di più verso il rosso sangue. Lady Death rinasce staccandosi dal suo ruolo di fidanzata di Ernie, e iniziando la sua storia autonoma. A partire dal gennaio 1994 , con la miniserie “The Reckoning”, Il personaggio viene completamente rivisitato. In un medioevo dai contorni abbastanza indefiniti, vive una ragazza di nome Hope (Speranza). La sua esistenza non si può certo definire tranquilla perché è costretta a subire una serie infinita di umiliazioni e di violenze.
    Tuttavia c’è un terribile segreto legato alla sua nascita. Ho...

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    Last Post by Bread Pak il 17 Sep. 2015
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  10. IO SONO SUPERMAN!! di Pietro Zerella

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    By aver2330 il 9 Mar. 2015
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    Spesso anche le persone di grande valore farebbero meglio a stare zitte..E’ il caso del drammaturgo tedesco Bertolt Brecht e del suo celeberrimo aforisma: “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”. Intendiamoci, in linea teorica Brecht poteva anche avere ragione. Un’ Umanità “indipendente” capace di risolvere tutti i problemi solo grazie alle proprie risorse sarebbe la soluzione ottimale. E tuttavia, Brecht avrebbe dovuto tenere in maggiore considerazione quel parametro inclassificabile che va sotto il nome di Natura umana La storia universale della nostra specie dimostra, infatti, una necessità psicologica collettiva di appoggiarsi al mito del super uomo. L’intera letteratura senza distinzioni di razze o collocazioni geografiche , dall’epopea di Gilgamesh in poi è popolata da esseri sovrannaturali, dotati di poteri spaventosi, pronti ad intervenire quando le capacità umane si rivelano inadeguate. Chiaramente, ogni epoca ed ogni cultura ha adattato questo archetipo alle proprie esigenze ed alle proprie conoscenze.ma il concetto di fondo è “io ho un potere limitato e, per quanto mi batta vigorosamente, non posso farcela".
    Sicuramente, però, esiste chi può farlo, con successo, al posto mio”.In effetti la figura del super uomo o della super donna ci hanno accompagnato per tutto il nostro iter storico, sublimando talora in figure divine o degenerando in creature mostruose ed inquietanti.
    Fare un elenco dei personaggi letterari che, in qualche modo, erano dotati di prerogative “speciali” è praticamente impossibile! Per rimanere solo al secolo passato ricordiamo il detective Sherlock Holmes (di Arthur Conan Doyle), l’avventuriero Allan Quatermain di (H. Rider Haggard.) passando a volo d’uccello sulle storie popolari (dime novel) di Buffalo Bill, Zorro e Tarzan o sui racconti avventurosi in cui muovevano i primi passi personaggi come Conan il barbaro , Doc Savage, Spider o The Shadow-. Diciamo che tutti questi personaggi stavano, creando l’humus fertile in cui i loro illustri successori avrebbero piantato le radici. Il compito di chiudere il cerchio spettò a due ragazzi di Cleveland (Ohio-USA). Cresciuti divorando le riviste che pubblicavano storie di Fantascienza come la mitica Amazing Stories, lo scrittore Jerry Siegel e il disegnatore Joe Shuster concepirono un personaggio che sarebbe diventato un simbolo onnipresente dell’immaginario americano e mondiale: Superman..

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    Ad ispirare lo scrittore Siegel era stato un racconto di Philip Wylie, “The Gladiator”, uscito nel 1930. La storia rac...

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    Last Post by aver2330 il 9 Mar. 2015
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