BACK TO THE BASICS: il blog

  1. SANCTUARY

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    By aver2330 il 23 Dec. 2023
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    Capolavoro. E’ l’unica parola che può descrivere l’opera di Ryoichi Ikegami. Ne sentii parlare già dalla sua uscita, nei primi anni novanta, e l’idea di due amici che tentano la scalata l’uno al mondo della politica l’altro al mondo della malavita per raggiungere un fantomatico Santuario mi piacque fin dall’inizio. Purtroppo finora non ho avuto la possibilità di leggerlo, ma si sa, “la ristampa fa l’uomo ladro”: soldi alla mano, ho recuperato i sei volumi della Star Comics e mi sono tuffato nella lettura. I disegni a volte mi ricordano i lavori di Hui King Sum (Super Shen e Street Fighter III) e soffrono a volte di una certa approssimazione, ma nel rendere le espressioni e le emozioni sono spettacolari; la trama è davvero coinvolgente: tiene sulla graticola senza stancare, anche se a volte ho preferito più le vicende da yakuza di Akira Hojo che non quelle politiche di Chiaki Asami. Perché leggere Sanctuary? Perché pur essendo uno spaccato della società giapponese, offre spunti anche per la società odierna: alla fine tutto il mondo è paese, con governi imbolsiti, vecchi che non vogliono dare il posto a giovani (che finiscono per essere disillusi e/o a sparire), nuovi e vecchi metodi a confronto, ecc. Perché Asami e Hojo rappresentano, ognuno nel loro ambito, un pilastro, qualcosa che si distingue da tutto quello che è venuto prima, uomini di una tempra fuori dal comune. Perché il manga è l’eterna dimostrazione di come il Giappone abbia tutto un altro modo di vedere i rapporti tra le persone ed il nudo: la nudità viene mostrata ma, esaltata dalla profondità che le conferisce il disegno di Ikegami, non è mai fine a sé stessa; Tokai, yakuza “vecchio stampo” che da mentore diventerà una sorta di braccio destro per Hojo, parlerà di “amore” e di “innamoramento”, ma questo non è da intendersi nel senso erotico- sentimentale che possiamo dargli noi: si tratta più che altro del legame di amicizia virile che si può sviluppare tra due persone, di come una delle due “subisca” il carisma dell’altra… E’ qualcosa di semplice ma allo stesso tempo molto complicato da capire per noi occidentali. La si vede anche tra Hojo e Asami, il cui legame nato nella tragedia, è qualcosa che oltrepassa qualsiasi altra cosa. Peculiare è anche il modo in cui i due hanno deciso di dividersi i ruoli (e che non svelerò per non rovinare la sorpresa), ma che con il passare del tempo capiamo essere “manovrato” oppure un segno del destino: per il carattere che hanno, per come sono, Asami non avrebbe potuto fare che il politico e Hojo essere lo yakuza. La società giapponese aveva bisogno di uscire dalla stagnazione e loro sono i due “prescelti”, ognuno con un compito, che alla fine si rivelerà essere quas...

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  2. RECENSIONE DI THE FLASH

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    Cinema e Fumetti
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    By aver2330 il 14 Dec. 2023
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    ATTENZIONE (IM)PROBABILI SPOILER


    Fatto il dovuto avviso… Partiamo con una considerazione: The Flash, al netto, è un film Marvel (quantomeno dell’ultimo periodo): comicità stupida stile Spider-Man Homecoming con tratti di Watiti all’inizio, poi presa di coscienza, infine l’epica. Poi, alla fine di TUTTI i titoli di coda, una scena irrilevante che neanche ricordo. A proposito dell’inizio, carino il cammeo di Gal Gadot/Wonder Woman: come per Shazam 2 vale poco ma si tratta pur sempre di Gal ed il suo lazo della verità regala sempre scene imbarazzanti; buono pure Ben Affleck, che qua sembra per Barry una sorta di fratello maggiore/figura paterna. Purtroppo dobbiamo pagare la tassa: il Barry Allen di Ezra Miller è imbarazzante, non ce la faccio proprio a guardarlo. Capisco il suo carattere peculiare, ma davvero: non si riesce a seguirlo, la sua “corsa” (già spastica in precedenza) qui sembra più uno scivolare… E preferisco non parlare della scena del viaggio nel tempo: le animazioni erano carucce ma si capisce poco e niente e sembra che Flash stia correndo a ritroso sul nulla. Ciliegina sulla torta, Iris, nera anche qui, sembra la versione più giovane di Octavia Spencer (e da una parte è un complimento) e mi ha fatto rimpiangere Candice Patton. Una volta tanto, visto che hanno tenuto a rimarcare come il (presunto) DCU sia cosa diversa dall’Arrowverse, potevano darci un’Iris West bianca come l’originale… A questo punto qualcuno si domanderà: ma ‘sto film ti è piaciuto o fa cagare?!? La risposta arriva nella seconda parte, quando dopo il viaggio nel tempo e la comparsa di un secondo Barry Allen, irritante quanto e più del primo, la venuta di Zod sulla Terra li costringe a cercare la Justice League. Trovano il Batman di Michael Keaton, vecchio e disilluso. Se volevano giocare sull’effetto nostalgia… Ci sono riusciti in pieno!! Oltre a rivedere la famosa Batmobile, Keaton in costume, la batcaverna, finalmente avviene il miracolo: il “nostro” Barry Allen prende sempre più coscienza del casino che ha combinato e l’interpretazione di Miller sale di dieci spanne fino ad arrivare quasi a quella di Grant Gustin. Personalmente, da quel momento si può tranquillamente ignorare tutto, perché irrilevante. Persino il fatto che, alla fine della fiera, non c’è un vero cattivo: tutto si riduce infatti alle scelte fatte da Barry, alle loro conseguenze ed al capire che non c’è niente da aggiustare… Più o meno. Vagamente. Perché dopo la scena strappalacrime con la madre, considerando BatClooney che dice tutto con uno sguardo, ho il sospetto che Barry ne abbia approfittato per scambiare di posto i barattoli in modo che il padre guardi la telecamera… Che sia DC...

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  3. SANDMAN, IL SIGNORE DEI SOGNI

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    By aver2330 il 20 May 2022
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    Ci sono autori che se anche avessero scritto una sola opera, un solo fumetto, meriterebbero comunque di entrare nella Storia, se non nella Leggenda (le maiuscole non sono un caso). Neil Gaiman è uno di questi. Con il suo Sandman ha creato una nuova mitologia, mettendo al centro non sai quale saga, quale lotta tra bene e male, ma le Storie in quanto tali: piccole o grandi che siano, epiche o banali. Il protagonista di tutto è Morfeo, il Plasmatore, il Re e Custode dei Sogni: è Sogno (Dream in inglese) uno degli Eterni, ovvero assieme ai suoi fratelli Death, Destino, Disperazione, Delirio (ex Delizia), Distruzione e Desiderio, incarna quei sentimenti, quei concetti, attorno a cui ruota tutta l’esistenza umana. Nello specifico, Sogno/Morfeo si occupa dei sogni e delle storie, di quelle narrate e di quelle che non lo saranno mai: tetro, a volte autoritario e distaccato, a volte malinconico, egli viaggia tra i sogni delle persone, in un certo senso li protegge. Tuttavia, nella scrittura di Gaiman, parlare di “protagonista” è quantomai labile, in quanto attorno a Morfeo e alla sua iniziale cattura si muoveranno personaggi ed eventi tutti legati l’uno all’altro, per cui il Plasmatore è il fulcro, il punto d’inizio attorno a cui avviene tutto. Pensateci, è tutto concatenato: il Re dei Sogni viene catturato, per sbaglio/fortunatamente, da un gruppo di sedicenti (ma anche quindicenti) mistici che volevano imprigionare invece sua sorella Death, la Morte; le persone che dormono non si svegliano più, e tra loro c’è Unity Kincaid, che rimane misteriosamente incinta; decenni dopo, una volta che il Signore dei Sogni si è liberato, Unity si ricongiunge alla figlia perduta e a sua nipote Rose Walker; Rose va quindi alla ricerca di suo fratello Jed insieme al simpatico Gilbert e finiscono ad un convegno di serial killer in cui l’ospite d’onore è Il Corinzio, uno dei Sogni (in questo caso incubi) scappati dal Regno dei Sogni durante la prigionia del suo sovrano; Gilbert si assenta lasciando a Rose un biglietto con su scritto un nome da pronunciare il caso di pericolo, cosa che avviene quando la ragazza viene aggredita da Fantaland. Indovinate qual è il nome? Esatto: “Morfeo” (mi vengono i brividi solo a ricordare la scena). Il Signore dei Sogni appare e sistema tutta la faccenda, mettendo fine all’esistenza del Corinzio e facendo realizzare ai serial killer presenti la vacuità della loro esistenza. Ma come faceva Gilbert a conoscerlo? Presto detto anche questo: si tratta in realtà non di una persona, ma di un altro sogno transfugo, ovvero Il Paradiso dei Marinai. Si scopre poi che Rose non è altro che un Vortice, ovvero un’entità in grado di generare caos all’interno del Sogno, unend...

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  4. HYPERION-L'ODISSEA DELLA FANTASCIENZA di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 10 April 2022
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    C’era una volta, tanto tempo fa, quando lettori e case editrici erano (meno) crudeli e meschini, una rivista che voleva occuparsi di qualcosa di diverso dai “mutandoni” (termine un tantino dispregiativo che sta ad indicare i supereroi): fantascienza, thriller e un po’ di horror. Il nome della testata era “Hyperion” ed il sommario era tutto tranne che trascurabile (tranne un paio di casi).

    2112/NEXT MEN- La prima è una mini di 2 numeri che funge da prologo/epilogo della seconda. Infatti in 2112 seguiamo il percorso del cadetto Thomas Kirkland, che in un futuro apparentemente utopistico si arruola per combattere contro mutati reietti e simili: senonchè si scopre che tutto quello in cui credeva era una bugia, i reietti derivavano da esperimenti fatti al fine di creare supeumani e tutto era iniziato con… I Next Men. Parto della mente e della mano di John Byrne, devo ammettere che da giovane mi sembravano quasi una copia degli X-Men ma meno potenti; tuttavia, rileggendo con il senno del poi ho potuto apprezzare di più il fatto che Nathan, Bethany, Jasmine, Jack e Danny (questi i loro nomi) non fossero altro che poveri ragazzi che non sanno di essere parte di un’esperimento governativo e di vivere in una realtà virtuale finchè un’incidente non li libera. Ora dovranno pian piano fare i conti con la realtà. Il colpo di scena maggiore, però, è scoprire che dietro a tutto sembra esserci non proprio il governo, ma… Sathanas, il capo dei reietti del 2112!! Da qui sorge un dubbio: nella mini sembra essere esploso, quindi… Viste le sue condizioni, è morto nel futuro, oppure è tornato indietro nel tempo? Oppure è una sua versione passata? Ai posteri e ad un successivo recupero l’ardua sentenza.

    THE MASK- Una delusione, sia graficamente che come storia. Con in mente il film con Jim Carrey, mi ritrovo ad avere a che fare con le ripicche di un mediocre che alla fine finisce pure fregato. Vabbè, almeno l’idea di partenza era buona
    NEXUS- Apprezzo Steve Rude fino ad un certo punto, ma devo dire che i testi di Mike Baron ed i suoi disegni hanno partorito una bella vicenda dal sapore retrò tra femme fatali, teste telepatiche, alieni, poteri incredibili e dalle origini misteriose… Dopo i Next Men, è qualcosa che mi piacerebbe recuperare, magari a tempo perso.
    IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW (Bo Hampton)/ PRIMAL (di Clive Barker)- Graficamente coinvolgenti, anche se Primal a volte è di difficile comprensione, rappresentano una semi delusione. Nel primo caso, avendo in mente il film con Johnny Depp, anche in Sleepy Hollow mi sono trovato davanti un mediocre: l’Ichabod Crane qui rappresentato si rivela essere niente di più di un’insegnante di ca...

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    Last Post by aver2330 il 10 April 2022
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  5. 52 di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 6 Feb. 2022
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    ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER!! (anche se mi impegnerò il più possibile per evitarlo)
    Cosa dire… A me è piaciuto. Un pò lunghino, ma è un bel progetto con un gotha di scrittori (Grant Morrison, Greg Rucka e Mark Waid). Era ora di far vedere che a parte la Trimurti in casa Dc c’è vita e che le seconde linee riescono a tenere il campo. Certo, alcune storyline lasciavano presagire qualcosa in più e sono finite in una bolla di sapone o quasi, però nel complesso è riuscito. Andiamo comunque a vedere con ordine…

    ACCIAIO VS LUTHOR- Partita molto bene, con John Henry Irons sotto scacco che ceracava di rintuzzare e far capire alla nipote Natasha cosa voglia dire veramente essere un eroe. Continuata meglio con l’introduzione della nuova Infinity Inc.: giovani di belle speranze che grazie al progetto “Uomo Qualunque” di Lex Luthor hanno ottenuto superpoteri e fanno da portabandiera. Interessante anche il contrasto tra nuova e vecchia generazione: Nuklon fa un bel discorso evidenziando quanto si fidi del suo gruppo e di quanto ora tocchi ad una nuova generazione di eroi. E’ più o meno lo stesso discorso che si fa sempre nella realtà, quando si avvicendano le generazioni. Sembrava finire anche bene, dopo la supremazia di Lex che dimostra di non essere affatto cambiato ed ora era pure potenziato… Poi, personalmente, finisce in un “boh”. Lo scontro finale non ha il minimo pathos: Acciaio vince perché deve vincere e stop. Incompiuto.

    RENEE MONTOYA/QUESTION- Ecco, questa mi è piaciuta: Montoya tocca il fondo e poi risale, grazie anche ad un Question mai così ciarliero. Ottimo poi il suo rapporto con Kate Kane/Batwoman, molto credibile e ben portato. Visto il protrarsi del genere “crime” pensavo ci fosse lo zampino di Rucka, ma quando senti parlare di “Bibbia del Crimine” e del Thorgal a posteriori capisci che Morrison non è lontano. Promosso a pieni voti.

    RALPH DIBNY- Un’autentica sorpresa per chi, come me, ha sempre ritenuto Elongated Man una copia sbiadita di Plastic Man. Qui invece, ad un passo dal suicidio, mostra poi tutte le sue qualità di detective, sembra pian piano arrivare ad una svolta soprannaturale… Poi boh. Certo, mette in scacco Neron (mica l’ultimo venuto), ma le premesse poste durante tutto il suo viaggio vengono meno. Anche se finisce in gloria, raggiungendo in un certo senso il suo scopo. C’è però una cosa che mi “storce”: Ralph fa notare a Cassie che “molti mi confondo con Plastic Man. Ma lui è quello simpatico, io sono il detective”. Bellissima frase eh, ci mancherebbe, mi piace un casino, solo che… Finora le sue doti di detective non sono risaltate quasi per niente: non durante la sua militanza nella Justice Le...

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    Last Post by aver2330 il 6 Feb. 2022
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  6. THE DARKSEID WAR di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 15 April 2021
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    Confesso di aver preso il volume Panini solo perché, seguendo il video di un amico, ho capito che aveva collegamenti con le storie Dc attuali pur essendo l’epilogo dell’universo New 52. Eppure all’inizio sono stato rapito dalla vicenda, con la Justice League ed il nostro pianeta presi tra due fuochi rappresentati da Darkseid, il sovrano di Apokolipse, e la versione New 52 dell’Anti-Monitor ovvero Moebius, precedente padrone dell’omonima sedia su cui viaggia Metron. Il tutto illustrato in maniera superba da un pool di disegnatori tra cui spicca Jason Fabok in stato di grazia (che mi ricorda un pò David Finch) ed in cui Francis Manapul compare solo di striscio (grazie a Dio, perché le sue sono le tavole che meno sono riuscito a leggere) l’Anti-Monitor, investito del potere dell’Equazione dell’Anti-Vita, distrugge un’universo dopo l’altro e viene attirato sulla nostra Terra da Grail, ovvero la figlia dell’amazzone Myrina Black e… Di Darkseid! A parte il fatto che non so come abbia fatto a concepirla, Myrina ha allevato sua figlia in modo che fosse lo strumento della distruzione del Dio Oscuro e lei non ha trovato niente di meglio che “reclutare” l’Anti-Monitor e portarlo da noi, mettendo fuori gioco la Lega, chiamata in causa dal fatto che i seguaci di Darkseid cercavano di trovare e uccidere sua madre. Alla festa si aggiunge anche Scot Free/Mister Miracle, e qui Johns fa a mio parere una genialata rendendoci partecipe dei sentimenti che Scot prova in seguito al famigerato scambio tra lui e Orion: in pratica lui era capitato per caso mentre Metron proponeva all’Alto Padre lo scambio dei figli come garanzia della pace (ben sapendo che la guerra era solo rimandata), e se da un lato odiava Darkseid e aveva sofferto per gli anni passati su Apokolipse, da un lato ce l’aveva anche con il padre che lo aveva sacrificato. Uno a questo punto va a pensare che lo scontro tra i due sarà devastante e si dilungherà per tutto il volume… Sbagliato! L’Anti-Monitor fonde Flash con il Black Racer facendolo diventare La Morte, uccide Darkseid sfruttando la stessa Equazione dell’Anti-Vita che questi bramava e lo squilibro di potere cosmico porta ad una serie di eventi: oltre a Batman, che in precedenza si era seduto sulla Sedia di Moebius al posto di Metron ed era diventato il Dio della Conoscenza, Capitan Marvel diventa il Dio degli Dei; Hal Jordan fonde il suo anello con la Scatola Madre diventando il Dio della Luce; Superman diventa il Dio della Potenza dopo che lui e Lex Luthor erano finiti su Apokolipse e questi, per ri-energizzarlo, lo aveva spedito dentro uno dei pozzi nucleari del pianeta; lo stesso Lex, sfruttando il vuoto di potere aveva convinto i servi del Dio Oscuro d...

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  7. HOUSE/POWER OF X di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 21 Mar. 2021
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    Jonathan Hickman è un genio. O quasi. Ho da poco finito di leggere le due miniserie che riscrivono la storia e lo status quo degli X-Men e non ho potuto fare a meno di ammirare tutto l’incastro tra passato, presente e futuro che ha creato, con tanto di “krakoano” che appena mi avanza tempo inizierò a tradurre. Un lavoro veramente di fino, coadiuvato ai disegni da un’abile Pepe Larraz e da un (parere mio) non altrettanto abile ma comunque efficace R.B. Silva.
    Questo è un rovescio della medaglia, quello positivo, ma dall’altro devo dare ragione a chi dice che questi non sono gli X-Men che conosciamo e amiamo: i mutanti di Hickman sono quasi degli esaltati, più simili ad una qualche setta/congrega, con un Charles Xavier talmente machiavellico che potrebbe benissimo cambiare nome in “Henry Bendix” ( i più “anziani” sanno a chi mi riferisco) e una Moira McTaggart resuscitata e resa mutante omega nonché deus ex machina di tutta la faccenda con un’altrettanto dubbia moralità. Ora: prendendo la cronologia creata da Hickman, il tutto ha una sua logica spiegazione se consideriamo che gli eventi così come li conosciamo dovrebbero rappresentare la nona vita di Moira, mentre questa è la sua decima vita e quella splendida morte che abbiamo visto a suo tempo era una farsa; cosa fareste al posto di un giovane Charles Xavier se vi capitasse di sondare la mente di una donnna che ha vissuto altre nove vite ed in tutte il sogno che coltivi è destinato a fallire? Tuttavia non posso fare a meno di pensare che sia una scappatoia data dal fatto che dei mutanti ormai non gliene frega niente a nessuno e non sapevano più come gestirli… E parlo della dirigenza Marvel, non di Hickman, eh! Mi spiego meglio: il sogno di Xavier ha avuto almeno 3-4 occasioni per avverarsi, tra 1) la normale scuola sotto la direzione di Scott Summers; 2) l’integrazione con la città di S. Francisco; 3) la nascita di Utopia. In tutti e tre i casi si potevano sviluppare brevi storie con giovani mutanti e tra una minaccia e l’altra si poteva far vedere Scott e soci insegnare ai ragazzi come padroneggiare i loro poteri, i vari tentativi di integrarsi col mondo, ecc. Ricordo (e va a finire che menziono) sempre quando su Terra X il giovane Bruce Banner disse che l’errore più grande di Charles Xavier è stato quello di nascondere i mutanti al mondo: paradossalmente, la creazione della X-Corporation era una buona idea, come pure rendere Scott Summers colui che era andato oltre Xavier e Magneto per creare una strada per tutti… Peccato che abbiano pensato di mandare tutto in vacca prima con Scisma e poi con Avengers vs. X-Men (per vari motivi non mi esprimo sullo scontro con gli Inumani). Infatti, se ci pensate bene, c...

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    Last Post by aver2330 il 21 Mar. 2021
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  8. ARROWVERSE: LA CRISI SULLE TERRE INFINITE di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 8 Feb. 2021
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    Crisi sulle Terre Infinite è agli archivi.
    Se da una parte ha seguito un pò il filo della mitologica Crisis, dall'altro il finale manca quasi totalmente di pathos, con uno scontro finale con l'Anti-Monitor assai scialbo.
    Oddio, non si salva la seconda morte di Oliver Queen: se la prima è stata epicità pura, la seconda non ha detto niente con in aggiunta una piazzata telegrafata come "Tu hai tradito questo universo!!" Eddai... Carine le battute circa l'essere in un crossover, belle anche le apparizioni di Tom Welling e Brandon Routh nei loro vecchi Super-ruoli, ma se nel caso di Tom va bene così (doppiaggio italiano buono solo in parte) nel secondo caso si manca l'obbiettivo: il Superman di Brandon è più sul "doppelganger" di Ray Palmer che non sull'Uomo d'Acciaio di Kingdom Come.
    Paradossalmente è un carattere che si vede solo per colpa di/grazie a Lex Luthor... Almeno ho avuto i brividi nel sentire la classica theme di Superman... A proposito di "classico", John Wesley Shipp devo dire che fa ancora la sua figura nel vecchio costume, non così improbabile come pensavo e senza gli stivali neri del crossover precedente. Alla fine non dico di essere rimasto proprio deluso, ma mi chiedo: ci sono stati problemi di budget o di idee? Perché uno scontro finale così smorto... So di ripetermi, ma da appassionato accanito mi viene da fare l'improvvido paragone con l'originale e non capisco come in una Terra unica non si siano potuti richiamare TUTTI i super comparsi finora... Se Crisi deve essere, si conferma un qualcosa che potrebbe dare luogo quantomeno ad una miniserie televisiva o ad un paio di film tipo Signore degli Anelli, concordandosi per far apparire come si deve anche Titani, Doom Patrol e la Justice League cinematografica.

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    Edited by aver2330 - 10/2/2021, 13:39
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  9. WATCHMEN & DOOMSDAY CLOCK di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 19 Dec. 2020
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    Piccola premessa: ho sempre pensato che visto il suo pathos, l’opera di Alan Moore fosse perfetta così, senza bisogno di prequel, sequel e quant’altro. Detto questo, ho da poco completato la rilettura serale sia di Watchmen che di Doomsday Clock, visto che volevo capire quanto “suonassero” insieme. Che dire? Contrariamente a quello che pensa qualcuno, Watchmen non è minimamente invecchiato: denso, a tratti struggente, Alan Moore riesce in 12 capitoli a descrivere tutte le complicazioni o quasi della vita umana: Daniel Dreiberg/Nite Owl, nonostante quello che dice all’inizio, si sente vivo (e virile) solo reindossando il costume, quasi che come con esso riesca ad esprimersi appieno. Il rapporto contorto tra Sally Jupiter ed Edward Blake, dove paradossalmente lei finisce per amare veramente solo l’uomo che l’ha stuprata, lo stesso figlio di… amorale il cui unico accenno di umanità sembra mostrarlo verso sua figlia, la stessa che senza sapere nulla lo odia per quello che ha fatto a sua madre. Il distacco a volte gelido del Dottor Manhattan, paradossalmente il suo punto debole e la dimostrazione che non è poi così onnipotente. La rilettura mi ha portato ad apprezzare di più il racconto delle sue origini, che prima trovavo un pò noioso… La pazzia di Rorschach, il cui non voler cedere a compromessi lo rende tragico e limitato al tempo stesso, un uomo letteralmente creato dal proprio dolore. Ho lasciato per ultimo Ozymandias perché rileggendo il racconto dei pirati che fa da accompagnamento verso la “fine” mi sono accorto che narra quasi la sua storia… Pensateci bene: l’uomo più intelligente del mondo, che cerca di trovare una soluzione ai veri problemi del mondo, alla fine si rivela forse come il più pazzo di tutti arrivando a sacrificare milioni di vite senza batter ciglio, legando al contempo le mani ai suoi amici. Alan Moore a suo tempo disse che “i fumetti sono risposte semplici a problemi complessi”: cosa avreste fatto voi davanti al piano di Adrian Veidt? Avreste veramente mandato al diavolo la pace ritrovata in nome della Verità, oppure, com’è successo, avreste taciuto per non rovinare quella che è a tutti gli effetti una conquista? Purtroppo, il ritrovamento del diario di Rorschach lascia ad intendere che non c’è niente di perfetto… Qui si ferma Watchmen ed inizia, senza sbavature, Doomsday Clock: gli anni sono passati, il diario è stato effettivamente reso pubblico e tutta l’impalcatura di Ozymandias è crollata. Il mondo è ancora alle prese con la distruzione nucleare imminente, ma Adrian Veidt ha ancora un piano da mettere in atto: trovare il Dottor Manhattan nel luogo dove si è rifugiato, ovvero l’universo Dc, e convincerlo a salvare la loro Terra. Geoff John...

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  10. KINGDOM COME E’ DECOSTRUZIONISTA? di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 26 Nov. 2020
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    Per me la risposta è assolutamente si. Infatti bisogna fare un pò di chiarezza sul termine: il decostruzionismo non implica necessariamente parolacce e comportamenti che si potrebbero definire antisociali, ma significa più che altro far scendere gli eroi dal loro piedistallo dorato. Kingdom Come fa proprio questo: infatti tutto parte da un mondo senza Superman, visto che Clark Kent ha deciso di ritirarsi dopo la morte di Lois per mano del Joker (passato da Gotham a Metropolis e dopo che la gente gli ha preferito il più violento Gog (dall’aspetto simil-Cable) come eroe simbolo; il guaio è che assieme a lui se ne vanno anche gli altri eroi della vecchia guardia, lasciando il mondo alle prese con nuovi superesseri che non hanno un codice morale e che agiscono quasi come delle bande. Il tutto porta alla distruzione del Kansas durante lo scontro tra il Parassita e una squadra di eroi guidata da Gog, con successiva perdita radioattiva che ha avvelenato i raccolti e ad un clima di violenza non più tollerabile. Tocca quindi a Diana Prince/Wonder Woman convincere Superman ad uscire dal suo isolamento e a tornare in azione. Scena topica: Clark invita Diana a non spaventare gli animali, e l’amazzone gli risponde “Quali animali?” Un tocco rivela come la “fattoria” in cui si trova l’ex Uomo d’Acciaio non sia altro che un ambiente virtuale ricreato dalla Fortezza della Solitudine (un nome mai così azzeccato).

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    Successivamente, la scena più memorabile: il ritorno dell’Eroe, che cattura tutti i super che finora stavano lottando e si staglia nel cielo; Alex Ross dà il suo meglio nel disegnare sia le scie del movimento che l’iconico Superman, una visione che aspetto con ansia e mi fa venire i brividi ogni volta che leggo Kingdom Come… Purtroppo, le cose seguono il vecchio adagio del Vate, al secolo Alan Moore “i fumetti sono risposte semplici a problemi complessi”: infatti le cose peggiorano. Lo stesso reverendo Norman McKay, testimone e narratore della storia insieme allo Spettro, pensa che ora che è tornato Superman le cose andranno meglio… Per poi accorgersi con orrore che è solo l’inizio della fine. Infatti qui sta la chiave di volta dell’opera: simbolo quanto si vuole, ma non basta tornare, dare un paio di colpi e poi aspettarsi che la gente ricominci a seguirti come se niente fosse. Sia il mondo che i super non sono molto disposti ad obbedire all’Uomo d’Acciaio e alla sua Justice League; lo stesso Batman, da alcuni visto come un fascista, critica i metodi del suo vecchio amico e mette insieme un gruppo per “opporsi” e cercare di arg...

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