BACK TO THE BASICS: il blog

  1. SANCTUARY

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    By aver2330 il 23 Dec. 2023
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    Capolavoro. E’ l’unica parola che può descrivere l’opera di Ryoichi Ikegami. Ne sentii parlare già dalla sua uscita, nei primi anni novanta, e l’idea di due amici che tentano la scalata l’uno al mondo della politica l’altro al mondo della malavita per raggiungere un fantomatico Santuario mi piacque fin dall’inizio. Purtroppo finora non ho avuto la possibilità di leggerlo, ma si sa, “la ristampa fa l’uomo ladro”: soldi alla mano, ho recuperato i sei volumi della Star Comics e mi sono tuffato nella lettura. I disegni a volte mi ricordano i lavori di Hui King Sum (Super Shen e Street Fighter III) e soffrono a volte di una certa approssimazione, ma nel rendere le espressioni e le emozioni sono spettacolari; la trama è davvero coinvolgente: tiene sulla graticola senza stancare, anche se a volte ho preferito più le vicende da yakuza di Akira Hojo che non quelle politiche di Chiaki Asami. Perché leggere Sanctuary? Perché pur essendo uno spaccato della società giapponese, offre spunti anche per la società odierna: alla fine tutto il mondo è paese, con governi imbolsiti, vecchi che non vogliono dare il posto a giovani (che finiscono per essere disillusi e/o a sparire), nuovi e vecchi metodi a confronto, ecc. Perché Asami e Hojo rappresentano, ognuno nel loro ambito, un pilastro, qualcosa che si distingue da tutto quello che è venuto prima, uomini di una tempra fuori dal comune. Perché il manga è l’eterna dimostrazione di come il Giappone abbia tutto un altro modo di vedere i rapporti tra le persone ed il nudo: la nudità viene mostrata ma, esaltata dalla profondità che le conferisce il disegno di Ikegami, non è mai fine a sé stessa; Tokai, yakuza “vecchio stampo” che da mentore diventerà una sorta di braccio destro per Hojo, parlerà di “amore” e di “innamoramento”, ma questo non è da intendersi nel senso erotico- sentimentale che possiamo dargli noi: si tratta più che altro del legame di amicizia virile che si può sviluppare tra due persone, di come una delle due “subisca” il carisma dell’altra… E’ qualcosa di semplice ma allo stesso tempo molto complicato da capire per noi occidentali. La si vede anche tra Hojo e Asami, il cui legame nato nella tragedia, è qualcosa che oltrepassa qualsiasi altra cosa. Peculiare è anche il modo in cui i due hanno deciso di dividersi i ruoli (e che non svelerò per non rovinare la sorpresa), ma che con il passare del tempo capiamo essere “manovrato” oppure un segno del destino: per il carattere che hanno, per come sono, Asami non avrebbe potuto fare che il politico e Hojo essere lo yakuza. La società giapponese aveva bisogno di uscire dalla stagnazione e loro sono i due “prescelti”, ognuno con un compito, che alla fine si rivelerà essere quas...

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    Last Post by aver2330 il 23 Dec. 2023
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  2. RECENSIONE DI THE FLASH

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    By aver2330 il 14 Dec. 2023
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    ATTENZIONE (IM)PROBABILI SPOILER


    Fatto il dovuto avviso… Partiamo con una considerazione: The Flash, al netto, è un film Marvel (quantomeno dell’ultimo periodo): comicità stupida stile Spider-Man Homecoming con tratti di Watiti all’inizio, poi presa di coscienza, infine l’epica. Poi, alla fine di TUTTI i titoli di coda, una scena irrilevante che neanche ricordo. A proposito dell’inizio, carino il cammeo di Gal Gadot/Wonder Woman: come per Shazam 2 vale poco ma si tratta pur sempre di Gal ed il suo lazo della verità regala sempre scene imbarazzanti; buono pure Ben Affleck, che qua sembra per Barry una sorta di fratello maggiore/figura paterna. Purtroppo dobbiamo pagare la tassa: il Barry Allen di Ezra Miller è imbarazzante, non ce la faccio proprio a guardarlo. Capisco il suo carattere peculiare, ma davvero: non si riesce a seguirlo, la sua “corsa” (già spastica in precedenza) qui sembra più uno scivolare… E preferisco non parlare della scena del viaggio nel tempo: le animazioni erano carucce ma si capisce poco e niente e sembra che Flash stia correndo a ritroso sul nulla. Ciliegina sulla torta, Iris, nera anche qui, sembra la versione più giovane di Octavia Spencer (e da una parte è un complimento) e mi ha fatto rimpiangere Candice Patton. Una volta tanto, visto che hanno tenuto a rimarcare come il (presunto) DCU sia cosa diversa dall’Arrowverse, potevano darci un’Iris West bianca come l’originale… A questo punto qualcuno si domanderà: ma ‘sto film ti è piaciuto o fa cagare?!? La risposta arriva nella seconda parte, quando dopo il viaggio nel tempo e la comparsa di un secondo Barry Allen, irritante quanto e più del primo, la venuta di Zod sulla Terra li costringe a cercare la Justice League. Trovano il Batman di Michael Keaton, vecchio e disilluso. Se volevano giocare sull’effetto nostalgia… Ci sono riusciti in pieno!! Oltre a rivedere la famosa Batmobile, Keaton in costume, la batcaverna, finalmente avviene il miracolo: il “nostro” Barry Allen prende sempre più coscienza del casino che ha combinato e l’interpretazione di Miller sale di dieci spanne fino ad arrivare quasi a quella di Grant Gustin. Personalmente, da quel momento si può tranquillamente ignorare tutto, perché irrilevante. Persino il fatto che, alla fine della fiera, non c’è un vero cattivo: tutto si riduce infatti alle scelte fatte da Barry, alle loro conseguenze ed al capire che non c’è niente da aggiustare… Più o meno. Vagamente. Perché dopo la scena strappalacrime con la madre, considerando BatClooney che dice tutto con uno sguardo, ho il sospetto che Barry ne abbia approfittato per scambiare di posto i barattoli in modo che il padre guardi la telecamera… Che sia DC...

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  3. MY HERO ACADEMIA E DINTORNI di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 5 Nov. 2023
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    Messomi in pari con My Hero Academia, sono sorte un paio di considerazioni... Da quello che ho letto sul manga e da quanto è stato scritto su internet, non avevo tanto torto nel dire che dopo la battaglia di Kamino la questione non sarebbe stata più tra All Might e All For One ma tra Tomura Shigaraki e Midoriya Izuku; messa da parte la faccenda clone o meno di AFO, la follia e la determinazione di Shigaraki si dimostrano più intense di quanto il suo mentore si aspettasse: egli infatti rifiuta di lasciarsi assorbire, continuando a voler combattere con Deku. A questo proposito, più ci penso e più sono convinto che tra All for One e One for All, al di là dell’origine e dei propositi, non ci sia tanta differenza. Mi spiego. Per poter battere finalmente AFO, alla fine si possono percorrere due strade: 1) quella usata finora, ovvero accumulare una potenza tale da annichilire qualsiasi quirk, come successo con All Might nei due scontri che Toshinori ha avuto con All for One, di cui quello di Kamino rappresenterebbe la chiusura definitiva dei conti. Infatti la potenza del One for All è stata tale da surclassarlo anche non essendo al massimo. 2) La singolarità dei quirk, il manifestarsi delle unicità di tutti i possessori precedenti, cosa che porta ad un sostanziale pareggio di forze o quasi: All for One e Tomura dispongono di quirk multipli così come Deku. Sta a vedere adesso come si evolveranno le cose… Un’altra cosa a cui ho pensato è che pur essendo “erede” di altri manga come il celebre Dragon Ball, Naruto e One Piece, My Hero Academia se ne differenzia, forse superandoli, per quello che riguarda la gestione dei personaggi e l’evoluzione della storia. In DB, alla fine, i terrestri “normali” vengono quasi accantonati (rimane il solo Crilin), Piccolo e Gohan fino all’altro giorno (?!?) sono stati usati MOLTO al di sotto delle loro potenzialità fino ad essere sorpassati da “ripescaggi potenziati” come C-17 o Freezer (uno con meno logica dell’altro, ma tant’è…): tutto poggia sui soli Goku e Vegeta; in Naruto, tutti i ninja di Konoha sono stati progressivamente abbandonati e la battaglia finale ha visto in gioco i soli Naruto, Sasuke e Sakura più Kakashi a fare da pandant: i kage, che dovrebbero essere i ninja più forti dei loro rispettivi villaggi non sono stati neanche capaci di reggere l’urto di Madara Uchicha sotto effetto della Tecnica della Resurrezione (non parlo del dopo che è meglio). Ma su questo metto le mani avanti, visto che ho il manga monco e mi sono dovuto basare su quanto visto nell’anime. Con One Piece, almeno per quanto visto finora, Luffy e compagni si stanno evolvendo bene o male tutti insieme secondo le loro abilità, salvo il fatto che Eichir...

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    Last Post by aver2330 il 5 Nov. 2023
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  4. SANDMAN, IL SIGNORE DEI SOGNI

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    By aver2330 il 20 May 2022
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    Ci sono autori che se anche avessero scritto una sola opera, un solo fumetto, meriterebbero comunque di entrare nella Storia, se non nella Leggenda (le maiuscole non sono un caso). Neil Gaiman è uno di questi. Con il suo Sandman ha creato una nuova mitologia, mettendo al centro non sai quale saga, quale lotta tra bene e male, ma le Storie in quanto tali: piccole o grandi che siano, epiche o banali. Il protagonista di tutto è Morfeo, il Plasmatore, il Re e Custode dei Sogni: è Sogno (Dream in inglese) uno degli Eterni, ovvero assieme ai suoi fratelli Death, Destino, Disperazione, Delirio (ex Delizia), Distruzione e Desiderio, incarna quei sentimenti, quei concetti, attorno a cui ruota tutta l’esistenza umana. Nello specifico, Sogno/Morfeo si occupa dei sogni e delle storie, di quelle narrate e di quelle che non lo saranno mai: tetro, a volte autoritario e distaccato, a volte malinconico, egli viaggia tra i sogni delle persone, in un certo senso li protegge. Tuttavia, nella scrittura di Gaiman, parlare di “protagonista” è quantomai labile, in quanto attorno a Morfeo e alla sua iniziale cattura si muoveranno personaggi ed eventi tutti legati l’uno all’altro, per cui il Plasmatore è il fulcro, il punto d’inizio attorno a cui avviene tutto. Pensateci, è tutto concatenato: il Re dei Sogni viene catturato, per sbaglio/fortunatamente, da un gruppo di sedicenti (ma anche quindicenti) mistici che volevano imprigionare invece sua sorella Death, la Morte; le persone che dormono non si svegliano più, e tra loro c’è Unity Kincaid, che rimane misteriosamente incinta; decenni dopo, una volta che il Signore dei Sogni si è liberato, Unity si ricongiunge alla figlia perduta e a sua nipote Rose Walker; Rose va quindi alla ricerca di suo fratello Jed insieme al simpatico Gilbert e finiscono ad un convegno di serial killer in cui l’ospite d’onore è Il Corinzio, uno dei Sogni (in questo caso incubi) scappati dal Regno dei Sogni durante la prigionia del suo sovrano; Gilbert si assenta lasciando a Rose un biglietto con su scritto un nome da pronunciare il caso di pericolo, cosa che avviene quando la ragazza viene aggredita da Fantaland. Indovinate qual è il nome? Esatto: “Morfeo” (mi vengono i brividi solo a ricordare la scena). Il Signore dei Sogni appare e sistema tutta la faccenda, mettendo fine all’esistenza del Corinzio e facendo realizzare ai serial killer presenti la vacuità della loro esistenza. Ma come faceva Gilbert a conoscerlo? Presto detto anche questo: si tratta in realtà non di una persona, ma di un altro sogno transfugo, ovvero Il Paradiso dei Marinai. Si scopre poi che Rose non è altro che un Vortice, ovvero un’entità in grado di generare caos all’interno del Sogno, unend...

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    Last Post by aver2330 il 20 May 2022
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  5. HYPERION-L'ODISSEA DELLA FANTASCIENZA di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 10 April 2022
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    C’era una volta, tanto tempo fa, quando lettori e case editrici erano (meno) crudeli e meschini, una rivista che voleva occuparsi di qualcosa di diverso dai “mutandoni” (termine un tantino dispregiativo che sta ad indicare i supereroi): fantascienza, thriller e un po’ di horror. Il nome della testata era “Hyperion” ed il sommario era tutto tranne che trascurabile (tranne un paio di casi).

    2112/NEXT MEN- La prima è una mini di 2 numeri che funge da prologo/epilogo della seconda. Infatti in 2112 seguiamo il percorso del cadetto Thomas Kirkland, che in un futuro apparentemente utopistico si arruola per combattere contro mutati reietti e simili: senonchè si scopre che tutto quello in cui credeva era una bugia, i reietti derivavano da esperimenti fatti al fine di creare supeumani e tutto era iniziato con… I Next Men. Parto della mente e della mano di John Byrne, devo ammettere che da giovane mi sembravano quasi una copia degli X-Men ma meno potenti; tuttavia, rileggendo con il senno del poi ho potuto apprezzare di più il fatto che Nathan, Bethany, Jasmine, Jack e Danny (questi i loro nomi) non fossero altro che poveri ragazzi che non sanno di essere parte di un’esperimento governativo e di vivere in una realtà virtuale finchè un’incidente non li libera. Ora dovranno pian piano fare i conti con la realtà. Il colpo di scena maggiore, però, è scoprire che dietro a tutto sembra esserci non proprio il governo, ma… Sathanas, il capo dei reietti del 2112!! Da qui sorge un dubbio: nella mini sembra essere esploso, quindi… Viste le sue condizioni, è morto nel futuro, oppure è tornato indietro nel tempo? Oppure è una sua versione passata? Ai posteri e ad un successivo recupero l’ardua sentenza.

    THE MASK- Una delusione, sia graficamente che come storia. Con in mente il film con Jim Carrey, mi ritrovo ad avere a che fare con le ripicche di un mediocre che alla fine finisce pure fregato. Vabbè, almeno l’idea di partenza era buona
    NEXUS- Apprezzo Steve Rude fino ad un certo punto, ma devo dire che i testi di Mike Baron ed i suoi disegni hanno partorito una bella vicenda dal sapore retrò tra femme fatali, teste telepatiche, alieni, poteri incredibili e dalle origini misteriose… Dopo i Next Men, è qualcosa che mi piacerebbe recuperare, magari a tempo perso.
    IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW (Bo Hampton)/ PRIMAL (di Clive Barker)- Graficamente coinvolgenti, anche se Primal a volte è di difficile comprensione, rappresentano una semi delusione. Nel primo caso, avendo in mente il film con Johnny Depp, anche in Sleepy Hollow mi sono trovato davanti un mediocre: l’Ichabod Crane qui rappresentato si rivela essere niente di più di un’insegnante di ca...

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    Last Post by aver2330 il 10 April 2022
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  6. THE BATMAN di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 14 Mar. 2022
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    Devo dire che, nonostante le perplessità, il film mantiene quanto promette. Qualcuno potrebbe dire: quali perplessità? E’ presto detto: 1) Il protagonista. Pur se ben conscio che Robert Pattinson si è costruito una solida carriera di attore, il suo aspetto “costipativo” mi lasciava dei dubbi circa la sua capacità di interpretare Bruce Wayne/Batman. Come Bruce ha, a mio parere, toppato: perfetto per l’idea che aveva in mente Matt Reeves (che ha peraltro recentemente affermato di aver pensato l’intero film con lui come attore principale), ma sembra ancora un ragazzino o quasi; l’originale, infatti, aveva già attorno ai trent’anni quando divenne il Pipistrello. Come Batman è invece stato perfetto: nonostante il costume e le movenze mi ricordassero più il Daredevil di Charlie Cox, alcuni primi piani mi hanno dato veramente la sensazione che lui FOSSE Batman. 2) Il “colore” di Gordon e Selina. Partiamo da un presupposto: sono contrario a qualsiasi forma di discriminazione, ma allo stesso tempo non mi va proprio giù che sembri esserci una moda “nero è bello” che spinge a mettere attori di colore dove i personaggi sono bianchi. Quasi come se non ci fossero attori adatti. Detto questo, se un’attore/attrice è perfetto/a per il ruolo alzo le mani e do a Cesare quel che è di Cesare. Come in questo caso: se la Selina Kyle di Zoe Kravitz (degno prodotto di Lisa Bonet e Lenny Kravitz) è molto somigliante a quella di Batman Anno Uno, per com’è impostato Gordon nel film Jeffrey Wright ci sta a pennello e recita di conseguenza. Già, il film… Non è precisamente un film di Batman. Nel senso che sì, il protagonista è lui, Gotham è quella (anche se ricorda più New York in alcuni punti), il cast di personaggi pure, ma si tratta più che altro di un film giallo/thriller: il Pipistrello è una sorta di detective inviso ai colleghi nonostante la sua abilità e James Gordon è il suo partner; Selina è la femme fatale; Pinguino (un’irriconoscibile ma perfettamente in parte Colin Farrell) il braccio destro che prende il post del boss; Carmine Falcone (date un’Oscar a John Turturro) il “cattivo”.

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    Nota a margine: Andy Serkis è bravo, ma non mi ha dato l’impressione di un Alfred. E’ a metà strada tra Sean Pertwee (Gotham) e Michael Cane (Nolan Trilogy) senza avere una caratterizzazione specifica tutta sua. Fino a ¾ di film fila tutto e le cose vanno grossomodo come devono andare, salvo che… L’Enigmista non va. Intendiamoci, Paul Dano è stato bravo, ma si tratta più che altro di una figura che (per sua stessa ammissione) mira più ad innescare gli eventi, ...

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    Last Post by aver2330 il 14 Mar. 2022
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  7. 52 di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 6 Feb. 2022
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    ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER!! (anche se mi impegnerò il più possibile per evitarlo)
    Cosa dire… A me è piaciuto. Un pò lunghino, ma è un bel progetto con un gotha di scrittori (Grant Morrison, Greg Rucka e Mark Waid). Era ora di far vedere che a parte la Trimurti in casa Dc c’è vita e che le seconde linee riescono a tenere il campo. Certo, alcune storyline lasciavano presagire qualcosa in più e sono finite in una bolla di sapone o quasi, però nel complesso è riuscito. Andiamo comunque a vedere con ordine…

    ACCIAIO VS LUTHOR- Partita molto bene, con John Henry Irons sotto scacco che ceracava di rintuzzare e far capire alla nipote Natasha cosa voglia dire veramente essere un eroe. Continuata meglio con l’introduzione della nuova Infinity Inc.: giovani di belle speranze che grazie al progetto “Uomo Qualunque” di Lex Luthor hanno ottenuto superpoteri e fanno da portabandiera. Interessante anche il contrasto tra nuova e vecchia generazione: Nuklon fa un bel discorso evidenziando quanto si fidi del suo gruppo e di quanto ora tocchi ad una nuova generazione di eroi. E’ più o meno lo stesso discorso che si fa sempre nella realtà, quando si avvicendano le generazioni. Sembrava finire anche bene, dopo la supremazia di Lex che dimostra di non essere affatto cambiato ed ora era pure potenziato… Poi, personalmente, finisce in un “boh”. Lo scontro finale non ha il minimo pathos: Acciaio vince perché deve vincere e stop. Incompiuto.

    RENEE MONTOYA/QUESTION- Ecco, questa mi è piaciuta: Montoya tocca il fondo e poi risale, grazie anche ad un Question mai così ciarliero. Ottimo poi il suo rapporto con Kate Kane/Batwoman, molto credibile e ben portato. Visto il protrarsi del genere “crime” pensavo ci fosse lo zampino di Rucka, ma quando senti parlare di “Bibbia del Crimine” e del Thorgal a posteriori capisci che Morrison non è lontano. Promosso a pieni voti.

    RALPH DIBNY- Un’autentica sorpresa per chi, come me, ha sempre ritenuto Elongated Man una copia sbiadita di Plastic Man. Qui invece, ad un passo dal suicidio, mostra poi tutte le sue qualità di detective, sembra pian piano arrivare ad una svolta soprannaturale… Poi boh. Certo, mette in scacco Neron (mica l’ultimo venuto), ma le premesse poste durante tutto il suo viaggio vengono meno. Anche se finisce in gloria, raggiungendo in un certo senso il suo scopo. C’è però una cosa che mi “storce”: Ralph fa notare a Cassie che “molti mi confondo con Plastic Man. Ma lui è quello simpatico, io sono il detective”. Bellissima frase eh, ci mancherebbe, mi piace un casino, solo che… Finora le sue doti di detective non sono risaltate quasi per niente: non durante la sua militanza nella Justice Le...

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    Last Post by aver2330 il 6 Feb. 2022
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  8. SPIDER-MAN: NO WAY HOME di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 3 Jan. 2022
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    ATTENZIONE (IM)PROBABILI SPOILER!!
    La scritta va messa di dovere: anche se considerato il casino che ho trovato persino al primo spettacolo, ci sarà qualcuno che aspetterà di vederlo in streaming… Non dico al cinema perché, considerato quando uscirà questo articolo, le possibilità dovrebbero essere infime. Detto questo, la parte iniziale del film è tutta una serie di gag che riprende il finale di Far From Home e la rivelazione della vera identità dell’Uomo Ragn… Ehm, di Spider-Man (scusate il lapsus da veterano) e che farà storcere il naso a quelli che criticano l’umorismo Marvel nei film. Da notare come J.K. Simmons riprenda il ruolo di J. Jonah Jameson, ahimè senza i classici capelli a spazzola ma pur sempre pronto ad accusare il Ragno di essere un criminale. Si passa poi al nocciolo della questione: Peter si rende conto di quanto i suoi amici stiano patendo a causa sua e si rivolge quindi al Dottor Strange, ormai cardine dell’MCU dopo la morte di Iron Man, per far tornare tutto come prima. Il buon (?) dottore gli spiega che le cose non sono così semplici e che il massimo che possa fare è usare un’incantesimo per far dimenticare a tutti la sua identità; ma visto che siamo a malapena all’inizio, Parker incasina tutto e Strange riesce a malapena a contenere l’incantesimo prima che vada fuori controllo… Salvo per un particolare: tutti quelli che nel multiverso sanno che Peter Parker è Spider-Man si stanno dirigendo là. Quindi abbiamo Otto Octavius/Alfred Molina, Norman Osborn/Willem DeFoe e l’Uomo Sabbia dai film di Raimi, Lizard/Rhys Ifans e Electro/Jamie Foxx da quelli di Webb, che vengono progressivamente chiusi in particolari celle grazie a Strange. Tutto finito? Macchè, Peter deve metterci ancora lo zampino, armato delle migliori intenzioni: saputo che tornando al loro universo moriranno, vorrebbe provare a cambiare il loro destino guarendoli.

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    Ne nasce quindi un breve scontro tra lui e Stephen Strange, che cerca di fargli capire come la morte sia il loro destino e che questo non possa cambiare. Capendo la connessione tra la dimensione specchio e la geometria (e qui ci sarebbe da fare un discorso un pò lunghino del rapporto tra scienza e magia e di come la matematica sia la base del mondo), il Nostro imprigiona Strange e, aiutato da zia May, porta i sei a casa di Happy, dove può iniziare le operazioni. Tuttavia, dopo aver sistemato il chip di Octavius e averlo fatto tornare se stesso, la personalità Goblin prende il sopravvento su Osborn e tutto finisce in tragedia con i criminali che scappano e il Follett...

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    Last Post by aver2330 il 3 Jan. 2022
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  9. ETERNALS di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 18 Nov. 2021
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    Finalmente lunedì sera sono andato a vedere Eternals. Tutto sommato è un bel film e farà contenti quelli che hanno sempre criticato la Marvel per l'umorismo: infatti, come anche nel caso di Black Panther, le battute sono poche e centellinate. Premettendo che ero contrario al rendere femminili personaggi maschili, devo dire che Salma Hayek ha fatto il suo porco lavoro: per com'è stato caratterizzato il personaggio di Ajak, lei è perfetta. Ottima anche Makkari: per com’è delineata e per l'importanza nella trama, poteva anche essere bisex o trans; non dico che sia inutile, ma l'elemento migliore è il suo rapporto di complicità con Druig. Per il resto incide poco. Il famigerato “personaggio gay” si rivelerà essere Fastos ed è talmente ben fatto che la sua sessualità varrà zero o anche meno: quand’è così, chissene… Ottimo anche Ikaris, che qui eguaglia Steve Rogers in quanto and entrate in scena fighe e ha il ruolo che ha anche in originale: lui non comanderà gli Eterni, ma ne è il Campione indiscusso, il punto di riferimento. Cosa questa che, per quel che si vedrà nel finale, lo accomuna a Mordo: entrambi troppo lineari e "fanatici", non sanno gestire il cambio di ruolo ed il venir meno delle loro certezze. Il che renderà struggente la sua relazione con Sersi, l’unica che effettivamente mi ha un pò deluso… Se Angelina Jolie fa il verso a sé stessa ma riesce a trasporre efficacemente Thena, mentre per com’è stato caratterizzato un Gilgamesh orientale può pure starci, rivelandosi uno dei migliori, la versione cinematografica di Sersi è quanto di più lontano ci sia dalla realtà: in pratica hanno trasformato una narcisista egoista nel suo opposto, mantenendo giusto la sua relazione con Dane Whitman. Non posso dire che mi dispiaccia come personaggio, ma nemmeno trovo corretto che sia stata trasformata in una santa. Quanto al film nel suo complesso, più ci rifletto e più capisco perché non possa andare bene alla Cina: come può andare bene ad un regime autoritario un film dove l’autorità viene messa in discussione? Perché è questo che succede: durante il film ognuno degli eterni vede vacillare le sue certezze, mettendo in discussione la missione ed i suoi risultati. Ufficialmente, sono lì per far progredire la razza umana indicando loro la giusta strada, ma questo pone un freno alla creatività di Fastos che dall’idea di un motore a vapore finisce per creare un’aratro: il primo era troppo avanzato per gli umani del 5000 a. C. Nel 1945 finirà addirittura per perdere la fede nell’umanità davanti allo scoppio della bomba atomica. Oppure Druig, davanti ai conquistadores spagnoli si domanda se veramente la razza umana si sta avviando verso il suo mas...

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  10. JUSTICE LEAGUE A CONFRONTO di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 8 June 2021
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    Come promesso, appena avuta l’occasione ho preso e visto il dvd della Snyder’s Cut. Che dire, è nettamente migliore della versione di Whedon, che più vedi “l’originale” e più ti accorgi che è un rimaneggiamento della trama di The Avengers, anche se alcune cose potevano essere evitate e altre gestite meglio. Ma cerchiamo di andare nel dettaglio, e scusate se emergerà il nerd che è in me:
    INCIPIT- Buono il ralenty di Snyder, con l’urlo di Superman che risveglia le scatole madri. Anche se, onestamente, se lo si fosse integrato con quello di Joss Whedon (soprattutto la canzone) male non sarebbe stato. Diciamo che Whedon “pompa” un pò troppo sul concetto di perdita della speranza senza però andare troppo in fondo, come del resto fece Zack Snyder in Dawn of Justice. Il che mi fa pensare che sia una questione di produzione…
    AMBIENTAZIONE: Ecco, qui quella di Whedon è preferibile, in quanto Snyder si ostina a non fare troppa differenza tra Metropolis e Gotham: tutto è avvolto in un’atmosfera plumbea che stona un pò
    PERSONAGGI: Notevole miglioramento nella Snyder’s Cut, dove (ringraziamo iddio) Flash esce dal ruolo di battutista e si dimostra molto più maturo. Epica poi la scena con Flash che accumula energia, per poi doversi quasi spingere al limite e oltre… Siori, questa è arte. Anche perché Barry corre meno come uno spastico e più come un velocista, anche se la resa resta inferiore a quella della serie tv. Viene dato molto spazio all’introspezione e ai legami, anche se alcune scene tra Bruce e Alfred o tra Victor e suo padre potrebbero essere tranquillamente tagliate o ridotte. Proprio Victor Stone/Cyborg, nonostante il suo ruolo centrale in entrambi i film qui sembra quasi un novello Iron Man, con tanto di volo (che ricorda appunto il vecchio Testa di Ferro). Il suo dialogo con Diana era fatto meglio da Whedon, dato che le sue doti gli permettono una maggiore “visione d’insieme”. Quello dove, secondo me, Snyder ha toppato, è stato nel risveglio di Superman: mentre nella versione di Joss Whedon il gruppo si dimostra diviso, con la scena topica tra Bruce e Diana, inizialmente Zack Snyder ce li mostra tutti d’accordo, come se la cosa fosse un fatto compiuto salvo far esplodere tutto dopo. Mentre vedevo quelle scene, pensavo che sarebbe stato bello vedere la parte di Whedon (con Diana e Arthur contrari) seguita dalla parte di Snyder con anche Cyborg alle prese con dubbi e visioni. Bisogna poi ringraziare ancora Snyder per aver trattato come si deve il post- resurrezione di Clark Kent: mentre Joss Whedon lo sbriga inspiegabilmente in un paio di scene, qui vediamo tutta l’evoluzione dallo smarrimento iniziale ad una progressiva presa di coscienza, fino ad arrivare alla ...

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    Last Post by aver2330 il 8 June 2021
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