BACK TO THE BASICS: il blog

  1. ANESTETCO JANE di Pietro Zerella

    By aver2330 il 15 June 2015
     
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    La Star di questo articolo è molto atipica. Nata durante l’esplosione del fenomeno” Bad Girls “venne abbastanza forzosamente inserita in quel filone pur presentando solo in parte le caratteristiche di genere, non fosse altro che per la misura contenuta del suo reggiseno.
    Siamo nel 1996 e, grazie al coraggio di due giovani autori, Joe Quesada & Jimmy Palmiotti (che hanno messo su una loro etichetta indipendente, la Event Comics) fa il suo esordio la tormentata Painkiller Jane .E’ un momento propizio per le piccole case editrici che seguendo l’esempio dei ragazzi della Image cercano di monetizzare la crescita del mercato attraverso la creazione di personaggi a fumetti di cui mantenere i diritti (e quindi anche i pieni guadagni). Quesada e Palmiotti decidono di provarci e rispetto alle altre “Indies” hanno decisamente una marcia in più. La loro “Event Comics” sceglie la strada più difficile, quella della totale auto-produzione senza appoggiarsi alle realtà editoriali più organizzate come la Dark Horse e la stessa Image.
    Il loro primo personaggio è Ash, al secolo Ashley Quinn, un pompiere che riesce contro ogni logica a sopravvivere ad un incendio, scoprendo improvvisamente di avere un assoluto controllo sul fuoco. Ash ottiene un buon successo e incoraggiati dal felice esito i due provano a bissare. Come abbiamo detto, siamo in piena era “Bad Girls” e in circolazione ci sono già innumerevoli super ragazze dall'aspetto sensuale e dal corpo statuario, con un carattere forte e dei poteri bizzarri ma la domanda di nuove “ragazzacce” è ancora forte.

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    La nostra Painkiller Jane debutta nel marzo del 1996 sulla miniserie a fumetti 22 Brides,( 4 numeri, di Fabian Nicieza- Joe Quesada - Jimmy Palmiotti (testi), Scott Lee - Joe Quesada (matite), Jimmy Palmiotti (chine). La storia ha una struttura molto semplice, quasi elementare. Jane Vasko è una ex-agente di polizia di New York che a causa di un incidente acquisisce dei superpoteri. Questi le permettono di guarire rapidamente da ogni tipo di ferita. Le sue nuove abilità la convincono a lasciare le forze dell'ordine per diventare una vigilante. Come si può facilmente notare, il personaggio viene abbozzato e impostato superficialmente: le origini definitive e le caratteristiche peculiari saranno ridefinite in seguito sulla prima miniserie di 5 numeri a lei dedicata e ulteriormente rielaborate in un numero speciale disegnato da Amanda Conner. Nella prima miniserie a lei dedicata. Jane si è infiltrata all'interno della famiglia mafiosa Fonti. Il boss Joe Fonti la manda ad incontrare Adam il capo della gang rivale. A sua insaputa le mette una bomba addosso che poi fa detonare per uccidere il suo rivale. La missione “Kamikaze” non ottiene però l’esito sperato perché Adam sopravvive all’esplosione, Jane rimane ferita e dopo essersi miracolosamente ripresa, scopre di avere degli straordinari poteri di guarigione. Decide quindi di combattere la malavita al di fuori del sistema e intraprende una “carriera” di vigilante. Questa prima versione della trasformazione del personaggio non convince pienamente gli autori che decidono quindi di darle una nuova origine che, di fatto, porta ad un suo autentico reboot.. Le origini definitive saranno svelate in un albo del 1999 (circa tre anni dopo la sua prima apparizione). Jane è una giovane agente di polizia che si é infiltrata nella banda dei fratelli Blanco insieme alla collega d'Accademia Maureen Quinn.

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    Durante l'operazione, per colpa della stessa Maureen, viene scoperta. Per ucciderla i Blanco le somministrano un cocktail letale di droghe, ma la ragazza non muore “limitandosi” ad entrare in coma. Quando si riprende scopre di aver sviluppato un fattore di guarigione che le permette di guarire, attraverso una profonda sofferenza, da ogni tipo di ferita. Con l’aiuto di Maureen affronta un lungo periodo di recupero e allenamento, al termine del quale decide di diventare una vigilante e dedicare la sua vita alla lotta al crimine. Jane, però, non è nata sotto una buona stella, la golden age delle“bad girls” volge al termine e il mercato accusa una feroce contrazione. Anche dal punto di vista creativo le cose non vanno bene. Painkiller perde l'apporto di Joe Quesada che comincia a lavorare stabilmente per la Marvel Comics realizzando la serie regolare Daredevil (Vol.2) e fondando l'etichetta Marvel Knights. Qualche mese dopo diventa il massimo responsabile creativo della Marvel. Oberato da mille impegni, Joe non ha più tempo da dedicare alla sua piccola Event. Rimane sulla barricata il solo Palmiotti che tenta di resistere abbinando la sua eroina a personaggi più celebri come Punisher, The Darkness, Vampirella o Hellboy in spettacolari inter-company crossover ma la popolarità scema a ritmi vertiginosi. Jimmy non molla l’osso e diventa il principale artefice delle varie riproposizioni del personaggio per altre case editrici quali la Dynamite (Due miniserie tra il 2006 e il 2008) e l'etichetta Marvel” Icon Comics” ( dal 2013 ad oggi) .

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    Il tutto funziona in maniera relativa e si continua a navigare a vista senza grandi aspettative per il futuro. Eppure, nonostante l'oblio in cui versa, Painkiller Jane attira l’attenzione degli altri Media. Il canale televisivo Sci-Fi Channel nel 2005 realizza un film per la televisione interpretato da Emmanuelle Vaugier. Come spesso capita, le differenze tra film e fumetto originale non mancano a cominciare dal cognome dell'eroina che si trasforma da Vasko in Browning. Il film non lascia tracce dietro di sé ma viene seguito nel 2007 da una serie televisiva di 22 episodi (con la “Terminatrix” Kristanna Loken) , abbastanza fedele all'originale pur partendo da presupposti più fantascientifici. Non si ottiene però il successo auspicato e la serie viene cancellata dopo la prima stagione. Non c’è gloria per l’eroina che ha sconfitto la morte. Tuttavia, non è detto che le cose non possano cambiare. Il sito della rivista di spettacolo The Hollywood Reporter, nel 2014, rivela che le Soska Sisters, le registe gemelle che hanno diretto il cult horror American Mary, hanno firmato per dirigere l’adattamento per il grande schermo di Painkiller Jane. E se davvero il progetto approderà nelle Sale cinematografiche, Jane potrebbe ottenere finalmente quel successo che finora le è sfuggito.
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