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  1. MAX HEADROOM - VENTI MINUTI NEL FUTURO

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    Serie TV
    By aver2330 il 10 Mar. 2020
     
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    Nel 1986 fu trasmesso dai teleschermi italiani il videoclip del nuovo singolo del gruppo pop sperimentale Art of Noise, dal titolo Paranomia. Il protagonista del video era un personaggio creato al computer, o almeno così dichiararono i suoi “creatori”, chiamato Max Headroom.
    Il pubblico italiano conobbe così il primo personaggio “virtuale”il cui nome deriva dall'espressione inglese “altezza massima" utilizzata sia nei segnali stradali (altezza massima nei sottopassi o nei tunnel), sia in elettronica e nel campo dell'audio (sia digitale e che analogico). Il termine headroom è infatti usato per descrivere il livello massimo di un circuito amplificatore nel gestire segnali in modo che non vadano in distorsione.
    In realtà Max aveva già esordito in televisione fin dal 1985 come annunciatore di videoclip sul canale inglese Channel Four nel programma The Max Talking Headroom Show.

    Capelli biondi, occhi azzurri e dall'aria aggressiva, Max è la creatura perfetta per quell'era di immagini. È assolutamente irreale e assolutamente convincente. Inquadrato solo dalla vita in su e apparentemente senza braccia, Max appare su un monitor televisivo avente uno sfondo di linee mobili. Recita monologhi, introduce video musicali, canta, narra diari di viaggio e intervista gli ospiti in studio. E lo fa sorridendo, ridacchiando, sogghignando e sgridando, insomma un personaggio “più umano che umano”.
    I suoi autori, Annabel Jankel, John Stone e Rocky Morton, cercarono all'inizio di far credere al proprio pubblico che Max era stato interamente creato al computer, ma la “commedia” durò poco poichè quegli anni nessun computer era così potente da poter creare da zero un personaggio digitale così complesso come il nostro Max.
    Ammisero, pertanto, che era stato utilizzato un attore truccato adeguatamente con protesi e parrucche. Per rendere il tutto più credibile, il montaggio delle apparizioni di Max Headroom veniva realizzato utilizzando effetti a scatti, stacchi, interruzioni e balbettii, così che venne scambiato per un prodotto di pura computer grafica. L'attore in questione è Matt Frewer, che forse ricorderete recentemente nel ruolo di Moloch nella riduzione cinematografica di Watchmen di Alan Moore e Dave Gibson.
    Il successo del personaggio spinse la ABC, nel 1987, a mettere in cantiere una serie di telefilm con protagonisti Frewer e il suo alter-ego digitale.
    Nacque così Max Headroom – venti minuti nel futuro, la prima serie del genere cyberpunk proposta in tv.
    La serie faceva, in realtà, seguito ad un pilot o meglio un film per la televisione, prodotto già nell' '85, in cui si narravano le origini dei protagonisti.
    Nel film ci sono tutti gli elementi che poi furono sviluppati nel serial successivo.
    In un futuro desolato e distopico in cui una sottoclasse calpestata è governata da reti televisive in guerra e dai loro inserzionisti, un reporter investigativo, Edison Carter, si sforza di fare la differenza.
    Edison è una delle personalità più conosciute tra i reporter che “agiscono sul campo” e grazie a lui la rete televisiva per cui lavora, il Network 23, è stato per lungo tempo la più votata.
    In questo futuro prossimo, i network televisivi in effetti hanno assunto un potere tale da guidare il mondo (tanto che ad esempio, sono vietati i pulsanti di spegnimento dei televisori e le tele-elezioni sono vinte dal candidato associato all'emittente con il più alto share durante il periodo elettorale).
    Come tutti i reporter televisivi, lavora da solo con una minicam collegata alla rete tramite il suo "controller" di base. Il suo controllore, Gorrister, commette l'errore di tagliarlo fuori e lasciarlo vulnerabile per le strade. Quando rientra chiede quindi un nuovo controller, "il migliore" e "uno di cui possa fidarsi", e ottiene "il migliore", la bella e abile Theora Jones, appena assoldata sfilandola ad un network concorrente.

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    Un giorno, Carter si intrufola in un palazzo alla ricerca di informazioni su affari loschi in cui è implicato lo stesso Network 23 e con l'aiuto di Theora, irrompe nel laboratorio di un genio della scienza e della tecnicologia, l'adolescente Bryce Lynch. Qui scopre un "nastro Rebus" segreto che mostra come una nuova forma di pubblicità subliminale, chiamata "blipvert", progettato da Lynch stesso in esclusiva per Network 23 , può far letteralmente esplodere gli spettatori estremamente pigri.
    Nonostante questa forma di pubblicità sia letale Grosman e la maggior parte del consiglio di amministrazione di Network 23, guidati dagli introiti derivati anche dalle entrate pubblicitarie legate al loro più grande inserzionista, la potente società globale Zik-Zak, vogliono continuare a usare i blipverts. Ma mentre Carter sta guardando il nastro segreto, Bryce Lynch si accorge di lui e gli manda contro due teppisti, per catturarlo così il nostro eroe è costretto a scappare per salvarsi la vita.
    Durante la fuga in moto gli viene calata davanti una sbarra di un "checkpoint" con la scritta "Max Headroom" (altezza massima), scritto su di essa, ed è l'ultima cosa che vede prima di sbatterci la testa e perdere i sensi.
    Per cercare di scoprire cosa abbia scoperto il giornalista, viene sfruttato un sistema creato dallo stesso Lynch in grado di "leggere" i ricordi e la personalità di Carter e ricrearne una copia digitale, facendone così una vera e propria intelligenza artificiale. All'inizio, l'IA virtuale è un po' confusa e non fa che ripetere "Max Headroom", cioè la scritta letta dal giornalista prima che perdesse i sensi, così questo diventa il suo nome.
    Per mantenere il segreto sul nastro Rebus e sul problema dei blipvert, Grosman decide di eliminare Carter e l'inutile "Max", che ha i ricordi di Carter, quali essi siano. Lynch li affida entrambi ai due teppisti, che invece di ucciderlo consegnano Carter a una "banca del corpo", un deposito per le parti umane.
    Max, “rinchiuso” in un'unità video portatile, viene invece consegnato alla Big Time Television, una rete televisiva pirata gestita all'interno di un enorme e malconcio bus rosa.
    Carter tuttavia riprende conoscenza e fugge dalla banca dei corpi, inseguito di nuovo dai due teppisti. Con l'aiuto di Theora, li elude e si nasconde nel suo appartamento.
    Carter una volta sbarazzatosi dei suoi inseguitori rintraccia Bryce Lynch nel suo studio e lo lascia legato mentre l'ascesa dei rating di Big Time TV grazie all'apparizione di Max fa esplodere il caos.
    Grosman, infatti lo riconosce subito e ordina agli addetti alla sicurezza della rete di trovare Big Time TV, Max e Carter.
    Ma quando appare Carter affronta Grosman in diretta TV globale per interrogarlo sul problema dei blipvert. Messo alle strette Grosman confessa pensando che il consiglio della rete 23 non approverà mai la diretta. Ben Cheviot invece manda l'intervista in diretta facendo fallire il piano del suo superiore.
    Grosman e Lynch sono evidentemente fuori - forse addirittura consegnati alla banca del corpo da Breugal e Mahler - Cheviot rileva il Network 23, e Blank Reg e Dominique scappano con Max Headroom, a bordo. Una delle sue antenne che sporge dal bus tocca però un sottopassaggio etichettato ... Max Headroom 4m.

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    Da lì in poi Carter continuerà la sua ricerca di scoop con l’aiuto del suo alter ego virtuale e i colleghi del Network 23. La serie andò avanti per due stagioni composte rispettivamente di sei e otto episodi tra il 1987 e il 1988.
    In Italia, la serie avrebbe dovuto essere trasmessa ogni lunedì da Rai3, a partire dal gennaio 1989. Questa programmazione venne rispettata solamente per i primi 4 episodi; a partire dal quinto episodio, infatti, la serie venne spostata al martedì.
    Infine, essa restò nel palinsesto ufficiale fino al decimo episodio, trasmesso il 14 marzo 1989, per poi essere cancellata. Gli ultimi 4 episodi vennero trasmessi in modo saltuario, solamente in occasione delle repliche trasmesse nel 1992 e nel 1993. Alcuni episodi in Italia vennero trasmessi in ordine differente rispetto alla trasmissione originale.
    Ad oggi la serie e il suo personaggio principale sono praticamente stati dimenticati. Eppure a più di trent'anni di distanza i temi trattati dal serial sono oggi più che mai attuali: il potere dell'informazione e la manipolazione di essa, il rapporto tra “reale” e virtuale, l'ingerenza dei media nella vita di tutti i giorni. Magari sarebbe curioso vederne un remake...


    Edited by aver2330 - 10/3/2020, 19:36
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