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  1. BELLA E BRONCO : DUE GAGLIOFFI NEL FAR WEST di Pietro Zerella

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    Storia del fumetto
    By aver2330 il 13 Sep. 2013
     
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    Era il luglio 1984. Nelle edicole italiane, non ancora intasate da piatti e bicchieri, faceva capolino un nuovo fumetto Bonelli. La copertina de "I Lestofanti" aveva un indubbio fascino e al lettore più navigato non era sfuggito lo stile pulito e potente di Gino D'Antonio. Tuttavia, c'era qualcosa che non "tornava"….le pagine erano solo 64 e il formato dell'albo era "strano"... "Bella e Bronco" non ebbe una vita editoriale né lunga né fortunata ma rimane uno di quei fumetti che avrebbero meritato una maggiore considerazione e un miglior riscontro. Questa breve rievocazione, fatta più col cuore che con la memoria, vorrebbe riaccendere su questa testata una fiammella di curiosità da ravvivare con la lettura completa della serie. Reduce dalla spettacolare cavalcata attraverso le generazioni della sua "Storia del West", Gino D'Antonio (1927-2006), autore completo e narratore eccelso, decise di ambientare anche questa sua nuova creazione negli Stati Uniti, dandole una precisa collocazione temporale. La storia di Bella e Bronco comincia nel 1862 , durante la Guerra di Secessione e le vicende dei protagonisti si affiancheranno per un lungo tratto a quelle del Conflitto….
    Questa volta l'eroe della testata è ….un duo!

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    Bronco(che non rivela il suo nome perché "porta sfortuna") ovvero "Cavallo Selvaggio" è un indiano della Nazione Cherokee. Dietro le sue fattezze da nativo, nasconde quelle di un uomo che è molto più "civilizzato" dei suoi contemporanei. Grazie agli insegnamenti del missionario salesiano che lo ha allevato, il grintoso padre Pierre, il ragazzo ha studiato e si è costruito un paravento fatto di raffinata eleganza (a rappresentarla, un lussuoso cappello al quale è legato in maniera maniacale) e di colte citazioni letterarie ma la sua natura "primitiva" gli è rimasta dentro e lo spinge, talora, ad improvvise azioni impulsive. Ha una doppia natura ma riesce, apparentemente senza difficoltà, a tenere a freno questa sua schizofrenia. Ha la stoffa dell'eroe, del difensore degli umili e dei deboli ma conosce il valore del denaro e non lo disdegna, limitandosi a dargli il giusto peso. Il suo percorso nel mondo è guidato da un personale codice etico in base al quale esiste un tempo per le parole e un tempo per la pistola…...
    La signorina Madigan (cognome dalle chiare ascendenze irlandesi), Bella lo è di nome e di fatto! Sa che il suo corpo è una delle migliori armi del suo arsenale e lo adopera con sagacia e con costrutto, andando in giro con scollature vertiginose o mostrandosi spesso in desabillé senza particolari reticenze. Pensare a Bella solo come ad una "vamp" , però, risulterebbe fuorviante: la ragazza è cinica quanto basta, furba e intraprendente e soprattutto fa lavorare il cervello a pieno regime. In un West radicalmente maschilista in cui l'unica "femmina" ad avere raggiunto la notorietà è la virago (brutta come la fame!) Calamity Jane ( Martha Jane Canary-Burke 1852-1903) , per le donne sembrano esistere solo due possibilità : angelo del focolare o diavolo dei bordelli . Bella cerca di sottrarsi a questo destino e, tutto sommato, la vita non le va così male….Possiede un rinomato saloon con una clientela "scelta e raffinata" e in un modo o nell'altro, sfanga il lunario. Purtroppo non ha tenuto conto della scarsa precisione balistica dell' imbelle capitano sudista Brummel che glielo tira giù a colpi di cannone. C'è poco da fare, col suo nuovo "amico" Bronco deve lasciare il paese per mettersi alla ricerca di un fantomatico tesoro in lingotti d'oro, la cui esistenza le è stata rivelata da una sua vecchia fiamma, il defunto (o presunto tale) Prince.
    Comincia così una rapida cavalcata attraverso gli Stati Uniti (le cui tappe vengono commentate, numero per numero, da una evocativa illustrazione di Gino d'Antonio in seconda di copertina), tra sparatorie, inseguimenti e fughe, indiani urlanti e perfidi cinesi, persino con una tappa forzata nelle patrie galere. Sulle loro tracce ci sarà, a mettergli il sale sulla coda, il ruvido ma umanissimo agente della Pinkerton, Hasselmann e sulla loro strada incroceranno una variegata e ben caratterizzata "gallery" di personaggi sia buoni che cattivi che daranno spessore e sapore alle loro avventure…

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    Improvvisamente, però, dopo soli 16 numeri (le sceneggiature furono tutte di D'Antonio e i disegni di Polese, Chiarolla, Freghieri, Cassaro Bros e dello stesso Gino ), la loro corsa si interrompe per sempre.
    La dura legge dell'edicola li ha condannati a morte! Qualcosa non aveva funzionato…..Probabilmente il pubblico non era pronto ad un binomio così originale e ne rimase spiazzato o forse i lettori (in netta prevalenza maschi) mal digerirono una eroina al femminile o forse ancora fu proprio quel formato inconsueto a penalizzarne le vendite…
    Bella e Bronco uscirono dalla scena in punta di piedi, senza schiamazzi e senza proteste, lasciandosi dietro un alone di sottile nostalgia…


    Edited by aver2330 - 14/10/2013, 12:48
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