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  1. I VIAGGI NEL TEMPO DI ALLEY OOP di Pietro Zerella

     
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    La letteratura fantastica ed il Fumetto che ne è una diretta emanazione si basa su alcuni capisaldi. Tra essi rivestono un particolare fascino l’ambientazione preistorica e la possibilità di viaggiare nel tempo. Ottanta anni fa un personaggio riuscì ad integrare in sé stesso, in maniera mirabile, queste due tematiche. Si Chiamava Alley Oop (Da noi Up il Cavernicolo) ed era un simpatico uomo preistorico dall’aspetto vagamente scimmiesco e dal corpo tozzo che si appoggiava saldamente su grosse gambe elefantine.Il creatore di questa divertente striscia ambientata tra antichissimi vulcani e mastodontici (e anacronistici) dinosauri era un giovanotto nato nello Iowa nel 1900: Vincent T. Hamlin. Vincent aveva alle spalle una storia molto particolare…Partito volontario per il Fronte europeo, aveva avuto uno spiacevolissimo incontro ravvicinato con l’iprite tedesca che lo aveva lasciato intossicato ed ustionato. Durante la sua lunga convalescenza, aveva scoperto la sua felice vena di narratore, rallegrando i compagni di corsia con le sue vignette umoristiche. Ritornato in America, dopo alcune esperienze lavorative poco proficue, ebbe modo di fare amicizia con un geologo che lo “iniziò” ai piaceri della paleontologia. Da quel momento,la preistoria divenne per lui una sorta di benevola ossessione. Quando, nel 1933, la NEA, una grossa agenzia di distribuzione giornalistica, gli commissionò la creazione di una nuova striscia Vincent non battè ciglio. Rapidamente progettò il suo protagonista, un cavernicolo dal corpo robusto e dalle braccia vagamente animalesche con una faccia dal naso importante incorniciata da una barbaccia incolta a sottolinearne l’aspetto decisamente arcaico. Restava da decidere il nome della striscia e l’autore si ricordo di quell “Alley Oop”, il grido d’incitamento che gli acrobati circensi si lanciavano nel momento culminante della loro esibizione. Tutto era pronto e il successò gratificò immediatamente le audaci scelte di Hamlin, portando l’irsuto ominide a diventare il beniamino di milioni di lettori. Le disavventure del protagonista e della sua combriccola di amici ebbero facile presa sul pubblico, le gags erano sempre coinvolgenti e mai banali e le continue trovate autoriali davano sale alle vicende. Le tigri dai denti a sciabola e gli stegosauri, che rendevano difficile la vita quotidiana dei nostri progenitori, svilupparono nei lettori dell’epoca una forte empatia e una spiccata simpatia per quell’omaccione burbero e sempre pronto a menare le mani ma coraggioso e dotato di un innato senso di giustizia. Le storie del regno di Moo (chiaro riferimento a Mu, il fantomatico continente scomparso), i cui abitanti testardi e rissosi erano continuamente impegnati in controversie coi regni vicini (Tra i quali, inevitabilmente non poteva mancare quello di Lem che rimandava all’altrettanto mitica Lemuria) ebbero un successo popolare incredibile.

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    Quello dei nostri progenitori era un mondo semplice, popolato da gente chiassosa mossa dai bisogni primari che era, in realtà, uno specchio deformato della società americana contemporanea. Ad accompagnare il nostro “Alley” c’erano tutta una serie di riusciti comprimari. Prima per importanza è, senza dubbio, la fidanzata Ooola. Compagna dell’eroe fin dagli esordi, la bellissima ragazza (che ha davvero poco di preistorico) è stata per lungo tempo corteggiata da innumerevoli spasimanti, tutti ricacciati indietro dai pugni di “Oop”. Ooola è l’incarnazione vivente della donna americana con la sua intraprendenza e la sua vocazione all’indipendenza, è dolce ma energica arguta e furba tanto da agire in maniera razionale anche nelle situazioni più avverse.

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    Al fianco di “Oop” c’è anche, Foozy, l’amico del cuore che è il suo esatto contrario e che con la sua saggezza, corroborata da continue citazioni in rima, riesce spesso a stemperare le ire funeste di Alley. A capo dei “Mooviani” c’è il re Guz che è, fondamentalmente, un buon diavolo, un monarca illuminato e bonario la cui lucidità viene talora offuscata dalla rabbia. Per fortuna, in quei momenti, può contare sulla presenza al suo fianco della regale consorte, Umpa, alla quale spetta l’ingrato compito di ricondurre alla ragione il suo dissennato maritino. Una citazione a parte, infine, merita il Gran Saggio, lo sciamano “ufficiale” del regno. Tratteggiato per molti anni come figura negativa sempre intenta a trafficare in losche trame o ad utilizzare rituali e trucchi magici contro Moo, ha subito poi un processo di parziale riabilitazione, diventando una specie di maestro dell’arte di arrangiarsi. Dopo sei anni di vita, nel 1939, la popolarità della striscia cominciava a declinare ma Hamlin ebbe una grandissima intuizione che aprì la strada ad una serie di prospettive nuove e potenzialmente illimitate. Due stralunati inventori dei giorni nostri, Wonmung e Bloom, arrivati del tutto casualmente ad inventare una macchina del tempo, “catturano” Oop che viene trascinato in pieno 20° Secolo. Ben presto, il cavernicolo diventa il loro viaggiatore nel tempo di fiducia, accompagnato spesso da Ooola e qualche volta anche da Foozy. Spesso le missioni che gli vengono affidate sono alquanto strampalate (A chi può interessare il vero colore delle chiome di Cleopatra?) ma alcuni incontri con personaggi come Giulio Cesare o Shakespeare sono altamente formativi. La striscia vira in maniera decisa verso l’Avventura e il vecchio Oop con il suo atteggiamento da duro va incontro a risultati altalenanti. Talora i suoi metodi risultano efficaci ma, più spesso, il suo caratteraccio lo porta al centro di situazioni intricatissime. A tirarlo fuori dai guai é sempre la provvidenziale macchina del tempo che Hamlin manovra con sagacia ed affetto. I dialoghi dell’autore riescono a destare interesse e curiosità senza essere appesantiti da verbose spiegazioni pseudo-scientifiche. Alley si trasforma pian piano in un “Cittadino del tempo” che si muove con estrema disinvoltura in tutte le sue fantastiche escursioni dalle quali ricava insegnamenti ed esperienze che vengono inglobate nel suo bagaglio culturale.

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    Purtroppo, nel regno di Moo, dove ritorna ogni tanto, le sue proposte di “razionalizzare” la preistoria vengono immediatamente coperte dall’oblio….E’ il triste destino di tutti i precursori…Dopo il ritiro di Hamlin (che morì nel 1993), la striscia fu portata avanti dal suo assistente Dave Graue fino al 2001 quando gli subentrarono Jack e Carola Bender. I due artisti , meno raffinati, dei precedenti apportarono una certa semplificazione grafica al personaggio, nell’intento di modernizzarlo: le linee diventarono più morbide e l’aspetto meno “selvaggio”. Un processo non pienamente riuscito ma che non ha leso la sostanza del personaggio che continua tuttora la sua corsa nel mondo dell’immaginario. Quello di Alley Oop è un lunghissimo viaggio che non ha mai lesinato sorprese e occasioni di riflessione, un cammino interminabile che ha solcato le correnti dell’eternità.


    Edited by aver2330 - 14/10/2013, 12:28
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