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  1. LA TERRA DEL SONNO LEGGERO

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    By Pietro Zerella il 28 Oct. 2013
     
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    LA TERRA DEL SONNO LEGGERO

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    C’era una volta, negli Stati Uniti d’America, un giovane artista che cercava la sua strada per il successo. Aveva talento da vendere e mille idee che gli ronzavano nella testa e il suo nome era Winsor McCay.(1869-1934) Winsor fu un autentico pioniere del fumetto e del Cinema di animazione, il grande successo commerciale non arrivò mai pienamente ma le sue scelte stilistiche coraggiose e controcorrente gli garantirono un perpetuo posto alla tavola dei “Grandi” della Nona Arte. In un’epoca in cui le strisce prettamente umoristiche dominavano il mercato ebbe la sfacciataggine di proporre ai quotidiani un personaggio che viveva in un mondo di sogni e di incubi, Little Nemo, che sarebbe entrato nell’immaginario collettivo come il prototipo del bambino sognatore. L’esordio della striscia è datato 15 ottobre 1905 ed il giornale che per primo mostrò al mondo le avventure di “Nemo” fu il New York Herald. Gli inserti domenicali di quel quotidiano ospitarono le splendide tavole di McCay realizzate in un accuratissimo e raffinato stile liberty. Litle Nemo in Slumberland (questo era il nome completo della striscia) rimase in quella sede per circa 6 anni fino a quando l’autore non decise di accettare l’offerta di lavoro del New York American della catena concorrente. Qui, Winsor riprese la serie il 2 aprile del 1911, ribattezzandola” In The Land of Wonderful Dreams” e la portò avanti per circa tre anni, prima che il ricorso nelle sedi giudiziarie dell’Herald (che deteneva i diritti del personaggio) lo “costringesse” a ritornare alla casa madre. Tuttavia, la popolarità di Little Nemo si era progressivamente affievolita e alla fine del 1927 la serie fu interrotta. Molti anni dopo, Robert McCoy, il figlio di Winsor, da molti ritenuto il modello ispiratore del personaggio, cercò di riportarlo in vita ma i suoi volenterosi tentativi non diedero gli esiti sperati. Oggi non si producono più strisce inedite ma ristampe anastatiche(l’ultima è quella della Fantagraphic books che pubblicò la serie in maniera completa tra il 1980 e il 1993)che sono diventate autentici oggetti di culto per i collezionisti. Dopo questa breve storia editoriale rimane da dare una risposta plausibile alla domanda “Chi era Little Nemo”. Si trattava di un ragazzino americano dall’età imprecisata (tra i 5 e i 10 anni). Il suo nome era composto dall’aggettivo “Little” (piccolo) accoppiato al sostantivo di origine latina “Nemo”(Nessuno) . Come vedremo, anche la scelta di questo nome ha una sua rilevanza. Ogni notte, durante il sonno, il bambino viveva straordinarie avventure, incontrava persone ed esseri fantastici e compiva ardite escursioni nei territori dell’impossibile. D’altra parte, come dicevamo prima, la vocazione al viaggio era già tutta in quel Nemo ,“Nessuno”che è l’alter-ego di Ulisse, il viaggiatore per eccellenza ma anche il nome del capitano esploratore creato da Verne. Ogni avventura durava una tavola e si concludeva, inevitabilmente, col brusco risveglio del protagonista che veniva riportato nel mondo materiale dalle cause più disparate : una caduta dal letto, la voce dei parenti, la luce dell’alba). Spesso, in questo modo il piccolo avventuriero riusciva a salvarsi all’ultimo momento dai pericoli in cui si era andato a ficcare per assecondare la sua fertile fantasia. All’inizio, i viaggi notturni di Nemo avevano un solo scopo, quello di incontrare Principessa , una ragazzina della sua età che era alla disperata ricerca di un compagno di giochi. L’impresa, però era abbastanza improba perché la bambina altri non era che la figlia del potente Re Morfeo, Signore del misterioso Regno di Slumberland (La Terra del Sonno Leggero) , un reame senza confini, le cui dimensioni oscillavano tra l’immenso ed il minuscolo e la cui estensione spaziava dalle più profonde fosse degli Oceani alla più lontana stella dell’Universo. Intenerito dal pianto della sua figliola, Morfeo,aveva deciso di assecondarne i desideri e di inviare sulla Terra una serie di emissari che spesso, proprio per le caratteristiche peculiari di Slumberland, apparivano mostruosi agli occhi degli umani. Il loro scopo era quello di rintracciare Nemo e di condurlo a corte, un impresa che si rivelerà meno facile del previsto per tutta una serie di impedimenti. Per questo motivo, l’incontro tra i due bambini avverrà dopo circa un anno di strisce e si concluderà con un tenerissimo bacio. In realtà, l’approdo di Nemo a Slumberland era già avvenuto qualche mese prima ma sulla sua strada aveva avuto la sfortuna di incontrare il perfido Flip. L’unico vero “villain” della serie era un nobile decaduto mosso dalla profonda gelosia nei confronti di chiunque potesse portargli via Principessa. Anche nell’aspetto, la caratterizzazione del personaggio era fortemente connotata. Flip aveva sul volto un pesante trucco da pagliaccio e dalle sue labbra pendeva un sigaraccio puzzolente. La sua arma migliore era la scritta sul suo cappello “Wake up” (Svegliati!). Quando Little Nemo la leggeva si ritrovava improvvisamente nel mondo reale. Tuttavia, col passare degli anni anche Flip andò incontro ad un ravvedimento virtuoso, diventando amico e compagno di avventure del protagonista. Per ultimo , McCay aggiunse al cast un suo vecchio personaggio tratto da una striscia precedente… Imps era un piccolo “selvaggio” incontrato dai tre amici durante una delle loro peregrinazioni ed era capace di esprimersi solo con un insieme di scombiccherati e incomprensibili versi. Attorno a questo nucleo di base ruotarono uno stuolo infinito di personaggi bislacchi come il bambino di zucchero Bon Bon e lo stupefacente Dottor Pillola, tutti realizzati con l’accuratezza grafica caratteristica dell’autore. In Italia, Little Nemo approdò per la prima volta, con il nome di “Bubi nella Terra del Dormiveglia” sulle pagine del Corriere dei Piccoli dal 1912 al 1914 e, successivamente, fece la sua ricomparsa solo nel 1935 sul periodico settimanale dedicato a Topolino. Una buona ristampa fu quella della Garzanti nel 1969 a cui seguì l’edizione curata da Lo Vecchio nel 1984.. L’ultima apparizione risale al 2005 quando la Coconino Press ne pubblicò una raccolta intitolata : Little Nemo 1905-2005. La storia di Little Nemo, in apparenza, non è particolarmente gloriosa, il personaggio ha avuto una sua parabola ed è uscito fuori dal mondo dei Comics relativamente presto. Considerando meglio le cose, però, le tracce che si è lasciato dietro non sono poi così labili. Registi contemporanei come il francese Arnaud Selignac (col film “Dream One”) o il giapponese Masami Hato col suo Little Nemo: Adventures in Slumberland attingeranno al vastissimo serbatoio di fantasia surreale di McCay. Persino un dotto ed erudito artista italiano, Vittorio Giardino si sentirà in dovere di omaggiare la creatura di Winsor, scegliendola come punto di riferimento per la sua Little Ego . Nemo dopo più di 100 anni di vita è ancora lo stesso bambino di allora. Il tempo non ha scalfito la sua voglia di avventura e non ne ha intaccato la continua ricerca del “mai visto prima”. Un monito a tutti noi che, trascinati dal fiume della vita, abbiamo riposto i nostri vecchi sogni in uno scrigno. Ogni tanto dovremmo ricordarci di quel bambino che è ancora dentro di noi e permettergli di volare ancora una volta con la stessa leggerezza della nostra infanzia ma, sventuratamente, troppo spesso le incombenze quotidiane ci ancorano al suolo!


    Edited by aver2330 - 28/10/2013, 13:12
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  1. MaryBuscicchio
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    Che dire ...appassionante...mentre leggevo mi veniva in mente la tua nipotina, pensavo: immagina che meraviglia avere uno zio che sa tante cose meravigliose e che te le racconta con l'entusiasmo di un fanciullo...bellissimo articolo, mi hai fatto venir voglia di leggere Nemo :wub:
     
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  2. Pietro Zerella
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    Per ora é alla fase Topolino e Pippo...Spero per lei che non diventi "fanatica" come lo zio....Non le basterebbe una vita per leggere tutto quello che ho in casa....Di Little Nemo ho letto relativamente poco...é un fumetto di oltre 100 anni fa scritto per i lettori del secolo scorso. Di conseguenza può apparire datato, però se si va oltre queste considerazioni superficiali, si entra in un mondo che é davvero senza tempo...
     
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  3. cristofaro
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    ehi! non vale hai usato carattere 28!! XD
     
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  4. Pietro Zerella
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    Non sono stato io...Avevo messo un modesto Times medio....
     
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