BACK TO THE BASICS: il blog

  1. ORRORI AMERICANI di Pietro Zerella

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    Comics USA
    By aver2330 il 5 Jan. 2014
     
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    Il tessuto connettivo della Cultura americana è da sempre permeato da profonde venature sovrannaturali. Non stupisce, perciò, che anche il Fumetto abbia attinto spesso e volentieri al serbatoio del mistero in tutte le sue forme. In particolare, l’horror rimane uno dei generi di maggiore potabilità (e maggior successo!) di tutta la letteratura popolare statunitense. Quando si parla di fumetto horror “Made in USA”, il pensiero va immediatamente agli EC Comics, quei brevi racconti che spopolarono nei “Fifties”, popolando l’immaginario collettivo di mostri ripugnanti, spietati vampiri e assurde creature aliene. In realtà tutto era cominciato in un momento antecedente in quello che la critica e i collezionisti indicano come “Antediluvian Period”.

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    La prima ad accorgersi delle imponenti potenzialità del genere fu la National Allied Publications, una neonata casa editrice destinata a diventare la celeberrima D.C. Comics. Il tentativo manifesto era quello di accorpare le tematiche mistiche ed orrorifiche con la nascente figura del supereroe. Nell’ottobre del 1935, su New Fun numero 6, faceva la sua prima apparizione “Dr. Occult, Ghost Detective”.
    A dar vita alle vicende di questo investigatore dell’Ultraterreno, c’erano due giovanotti di belle speranze, Jerry Siegel & Joe Shuster che, anagrammando i loro cognomi, si firmavano Leger & Reuths. Il Dottor Occult era un mistico dai poteri praticamente illimitati (l’unico confine era dato dalla fantasia degli autori!); nella sua prima avventura ebbe modo di salvare la classica “damigella in pericolo”, vittima designata di un ghignante vampiro, avvalendosi di un potente manufatto magico. C’è da dire che, in un’epoca in cui il concetto di esclusiva era davvero labile, gli stessi dinamici autori, avevano realizzato un personaggio praticamente uguale, Dr. Mystic, The Occult Detective” per un’altra casa editrice. Pian piano al Dr. Occult vennero aggiunte altre caratteristiche, la superforza e il potere del volo( ma anche un costume blu ed un mantello rosso), chiaramente mutuate dal personaggio che avrebbe conferito a Siegel e Shuster la definitiva consacrazione, Superman. Il personaggio continuò per qualche anno la sua corsa prima di essere sostituito nei cuori dei lettori da un “character” decisamente più carismatico: The Spectre (Lo Spettro). Ancora una volta i dialoghi erano del prolifico Siegel che per le matite si affidò stavolta a Bernard Baily (che sarebbe diventato uno dei maestri del grande Gil Kane). The Spectre si prefiggeva una missioncina facile facile: sradicare il crimine dal pianeta Terra e imporre la Giustizia. Le origini vennero narrate, in due parti, sui numeri 52 e 53 di More Fun Comics (febbraio e marzo 1940) sotto il logo di quella che era ormai diventata la D.C. Comics. La storia era, tutto sommato, abbastanza ingenua e non si curava di cercare una accettabile credibilità….Da qualche tempo, il detective Jim Corrigan stava svolgendo le sue indagini sulle attività di “Gat” Benson e della sua banda di malavitosi. Irritato dalla insolente insistenza dell’agente, il boss lo fa rapire mentre è in compagnia della sua ragazza, Clarice Winston.. Corrigan, rinchiuso in un barile pieno di cemento, viene scaraventato giù da un molo e muore affogato. Giunto nell’aldilà, un Essere Misterioso (Dio?) gli comunica che ha in serbo per lui altre opzioni diverse dal riposo eterno.

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    A Jim vengono conferiti incredibili poteri e la possibilità di ritornare nel mondo dei vivi, sotto forma di fantasma, per continuare la sua lotta contro il crimine. Corrigan torna sulla Terra appena in tempo per salvare la sua Clarice (dalla quale dovrà separarsi dolorosamente perché un fantasma non ha nulla da offrire ad una donna mortale) e sgominare la banda di Benson prima di sparire dalla scena nel suo spettrale costume bianco e verde. Successivi aggiustamenti permisero poi a Corrigan di recuperare il proprio corpo defunto dal punto del fiume in cui si era incagliato e di sdoppiarsi in una parte spirituale ed una corporea. Pur dotato di indubbio fascino, The Spectre non resse al peso degli anni e cadde in un lungo oblio editoriale. Rimane ancora un altro eroe della D.C. Comics da menzionare in questa breve galleria, più che altro a titolo di curiosità. Nel 1942 esordiva, infatti, su Sensation Comics (la testata che per prima presento le avventure della Wonder Woman di William Moulton Marston) “The Gay Ghost. Come indicava l’aggettivo gay che all’epoca non aveva ancora la connotazione moderna, si trattava di avventure dai toni leggeri e scanzonati, quasi una rivisitazione in chiave umoristica del ben più cupo The Spectre.

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    Contrariamente alla D.C la sua rivale di sempre, la Atlas\Marvel cominciò a frequentare il genere horror relativamente tardi e lo fece solo quando il successo dei suoi supereroi aveva imboccato la parabola discendente. Molte delle testate classiche si convertirono al mistero e all’horror (persino Captain America venne trasformata in Weird Tales), altre ne nacquero in fretta e furia, da Mystic a Strange Tales fino ad arrivare alla gloriosa Journey into Mystery ma era ormai scoppiato il bubbone Wertham. Fin dal 1948 sulle pagine di Saturday Review of Literature, il “brillante” psichiatra Fredric Wertham aveva lanciato i suoi strali mettendo in luce i “deleteri effetti sulle deboli menti dei lettori dei fumetti, istigatori di violenza e fonte di ogni aberrazione. Quando diede alle stampe quel capolavoro di equilibrio e di lungimiranza che fu il suo “Seduction of the Innocent” (1954), l’America gli credette e mise al bando i poveri mostri di carta innalzando alla gloria mostri che avevano facce meno orribili ma cuori molto più ripugnanti. In un ultimo tentativo di resistenza Stan Lee e il disegnatore Joe Maneely realizzarono una storia di 4 pagine : The Raving Maniac (Il pazzo furioso) che uscì sul numero 29 di “Suspence”. Un riconoscibilissimo Wertham, penetrato negli uffici dell’Atlas accusava il redattore Stan Lee di ogni umana nefandezza mentre costui rintuzzava le sue accuse farneticanti colpo su colpo fino a quando dei dottori non venivano a prendere l’energumeno per ricondurlo nel manicomio dal quale era fuggito…..Uno sberleffo liberatorio ed una grande soddisfazione, purtroppo solo morale. L’epoca oscura dei controlli a tappeto della censura era ormai cominciata e, magari, prima o poi ne parleremo….


    Edited by aver2330 - 17/8/2019, 19:17
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