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  1. QUANDO ENDER GIOCA ALLA GUERRA di Pietro Zerella

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    Cinema e Fumetti
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    By aver2330 il 1 April 2014
     
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    Mentre la Marvel e (in misura minore), la DC Comics continuano a sbancare il botteghino con i loro variopinti super eroi, alcune proposte cinematografiche stanno tentando di percorrere una via alternativa che accontenti gli spettatori a cui è gradito un approccio alla SciFi meno rutilante e fracassone . E’ il caso di film come Gravity o Snowpiercer o dell’imminente Transcendence. In questo filone alternativo può essere tranquillamente inserito anche “Il Gioco di Ender”
    (Ender’s Game ) di Gavin Hood, un film uscito nell’autunno del 2013 che non ha raggiunto iperbolici incassi ma che, a mio avviso, ha toccato vette di ottima qualità Tratto (con una discreta fedeltà narrativa) dal romanzo omonimo di Orson Scott Card, è un opera che molti hanno classificato come “Storia di formazione”(accostandola, addirittura alla saga di Harry Potter) ma che personalmente inquadrerei come storia di sentimenti che non lesina interrogativi su irrisolte questioni morali. Descriviamo, per sommi capi, la trama del film che in qualche punto si distacca da quella del romanzo originale riuscendo, però, a non stravolgerne i contenuti La vicenda è ambientata in un futuro in cui il genere umano ha dovuto accettare dei rigidi compromessi ed una profonda restrizione delle libertà di scelta individuali. Il progressivo depauperamento delle risorse ha spinto le Autorità ad emanare delle ferree leggi demografiche ma, nonostante ciò, l’equilibrio rimane molto precario. Poi, improvvisamente, l’auspicato e temuto contatto con gli alieni c’è stato. In due ondate successive, orde di creature spaziali, definite “Formics” hanno portato morte e distruzione sul pianeta Terra lasciandosi dietro un numero altissimo di vittime. La seconda ondata avrebbe vinto la guerra se non fosse stato per l'eroismo leggendario del comandante della Flotta Internazionale, Mazer Rackham, immolatosi per distruggere il nemico. Ora le Forze Terrestri si preparano allo scontro definitivo Alla Flotta , servono leader, menti brillanti che sappiano fronteggiare l’attesa terza ondata. E queste menti brillanti devono avere la dinamica plasticità che solo il cervello, non appesantito dalle sovrastrutture culturali, dei bambini possiede.


    Il reclutamento di questi potenziali leader avviene in tempi precocissimi, a sei anni d’età i migliori prospetti vengono selezionati per essere avviati alla “Scuola di Guerra” una durissima Accademia militare che ha il compito di forgiarne il carattere e di esaltarne le qualità. Ciò che occorre alla Flotta è un talento fuori da ogni scala, un ragazzo che, da solo,dovrà portare alla vittoria o alla sparizione dell’Umanità. Il Colonnello Hyram Graff è sicuro che questo elemento esista, il suo nome è Andrew “Ender” Wiggin. In realtà, la famiglia Wiggin è stata già due volte al centro dell’attenzione della Flotta ma Peter, il primo figlio, si era rivelato troppo aggressivo e Valentine, la seconda figlia, poco incline alla competizione. Ora, la palla è passata nelle mani di Ender, un “terzo” figlio nato in deroga alle leggi sul controllo delle nascite. Sulle spalle di un ragazzo che non doveva venire al mondo grava il peso dell’intera Specie Umana Così Ender , timido, ma strategicamente brillante viene condotto alla Battle School per essere addestrato assieme ad altri bambini Senza grandi sforzi vince giochi di guerra sempre più difficili, fino ad ottenere il rispetto tra i suoi coetanei. Il suo è un viaggio solitario, dal primo momento, il Colonnello Graff comincia a favorirlo, suscitando la gelosia degli altri allievi. Questa strategia continuerà ad essere usata nel tempo, obbligando Ender ad affrontare i problemi da solo senza contare sugli altri e.ad essere perfetto in tutto ciò che fa per confermare le lodi di Graff. Tutto ciò ha un prezzo estremamente alto: la perdita precoce dell’infanzia e quella irreversibile dell’innocenza. In virtù della sua eccezionale attitudine alla tattica e al comando, ma anche per l'avvicinarsi della guerra incombente, il ragazzo avanza nel percorso di addestramento molto più rapidamente degli altri . Nel frattempo, il suo sviluppo psicologico è tenuto sotto costante controllo attraverso un complesso gioco gestito dal sistema di computer della Scuola Ender viene promosso e assegnato direttamente all'orda delle Salamandre,sotto il comando dell'orgoglioso Bonzo Madrid che lo mette ai margini del suo gruppo, intimandogli di non partecipare alle simulazioni di battaglia a gravità zero Quando Ender viola platealmente gli ordini per salvare la sua squadra dalla sconfitta. Bonzo, va su tutte le furie e lo rimprovera colpendolo anche fisicamente ma durante la colluttazione cade sbattendo la testa e sprofondando in un coma senza speranze. L’incidente sembra mettere fine alla sua carriera ma contrariamente a quello che dà per scontato, Ender viene promosso alla Scuola di Comando dagli insegnanti Conversando con la sorella Valentine le confessa di essere giunto a odiarsi, perché per vincere le battaglie deve entrare in empatia col suo avversario, conoscere il suo nemico talmente bene da arrivare ad “amarlo” .Nella Scuola di Comando,non viene più utilizzata una sala di battaglia bensì un simulatore spaziale. L’insegnante è Mazer Rackham, l'artefice del precedente successo umano contro i Formics,(che non era morto, come tutti credevano, nella sua missione contro la seconda ondata) il primo a rendersi conto che gli alieni erano guidati da una mente collettiva e potevano comunicare telepaticamente ad una velocità superiore a quella della luce. Ender viene affiancato nell'addestramento da un gruppo dei suoi migliori comandanti, amici e sottoposti della Scuola di Guerra, tra cui Alai, Petra e Bean, ai quali assegna i singoli squadroni mantenendo per sé la supervisione generale. Le battaglie proposte dal simulatore diventano sempre più stressanti: il nemico spesso è in superiorità numerica e impara ad adattarsi alle tattiche di Ender, che è sempre più perseguitato da incubi che gli ostacolano il sonno: affaticandolo fisicamente e mentalmente,.Giunto all'esame finale della Scuola di Comando, il gruppo si trova in possesso di una piccola flotta, in avvicinamento ad un pianeta, Lo spazio intorno brulica di migliaia di navi aliene. Ender, stufo di essere manipolato dagli adulti, decide di vincere con una mossa sleale e contro le regole, scavalca gli avversari ed utilizza un'arma di disgregazione molecolare contro il pianeta, dissolvendolo insieme alla flotta nemica. In questo modo ritiene di essersi dimostrato inadatto al comando di una vera flotta, invece, al termine della simulazione, scopre che lo Stato Maggiore al completo (che ha seguito in diretta la battaglia) esplode in un incontenibile entusiasmo!. La realtà è agghiacciante: Rackham e Graff rivelano al ragazzo che non stava affatto giocando contro un simulatore, ma che fin dall’inizio aveva comandato la Terza Invasione. Le morti erano reali ,( anche quelle degli equipaggi che aveva sacrificato per farsi strada) ed aveva appena distrutto il mondo di origine dei “Nemici”, sterminando per sempre la loro razza.Per tutti, Ender è un eroe ma nel suo intimo sa di essere stato il peggior dei killer, quello che si è reso autore di un totale genocidio! Avverte il peso delle morti che ha causato, aggravato dall'amore e rispetto che aveva imparato a provare per i Formics. Eppure ,forse, la storia non è ancora finita perchè le creature aliene hanno lasciato un messaggio telepatico proprio per il loro distruttore. Un’ultima regina è sopravvissuta in forma di pupa e gli rivela che la guerra è stata il frutto di un tragico fraintendimento culturale. I Formics avevano ritenuto che gli esseri umani non fossero senzienti in quanto indipendenti l'uno dall'altro ma, una volta compreso l'errore, avevano deciso di non attaccarli mai più. L'invasione e lo sterminio erano stati assolutamente inutili!! Ad Ender spetterà il compito di riparare per quanto è possibile…:Troverà un pianeta per lei in cui potrà ridare vita alla sua specie!


    La figura di Orson Scott Card, scrittore statunitense nato nel 1951, è assai controversa, in particolare per la sua ostentata posizione omofoba e per il suo integralismo religioso, frutto della sua educazione secondo i principi dei Mormoni. Tuttavia dobbiamo riconoscere che “Il Gioco di Ender” e il ciclo di romanzi seguenti risentono abbastanza poco delle sue convinzioni personali. Coraggiosamente, Card va ad affrontare temi forti. E’ moralmente accettabile che dei bambini vengano utilizzati per la Guerra? Fino a che punto l’omicidio può essere giustificato come necessario per vincere la lotta per la sopravvivenza? Abbiamo il diritto di di distruggere gli altri solo perché non sono come noi?. Nel romanzo originale, entrano in gioco altre tematiche che il film non analizza più di tanto:…..Anche di fronte ad una minaccia globale è lecito affidare le leve del comando ad una elite? E possibile militarizzare una intera società e quale è la porzione di libertà che siamo disposti a sacrificare per la causa comune?. Altro tema che il film non approfondisce ( pur avendo una estetica da videogioco) è quello che l’autore, con notevole anticipo sui tempi (il romanzo è del 1985, ben prima dell’avvento della Rete!) e con straordinaria prospettiva visionaria affronta ovvero la possibilità a di Internet di costruire a tavolino le suggestioni e gli stati d’animo collettivi. Si tratta di questioni “epocali” che richiederebbero una trattazione specifica che, probabilmente, non spetta ad un film che ha tra i suoi propositi anche quello di intrattenere in maniera interessante e spettacolare. Il lavoro del regista che non ha un nome famoso e non è strombazzato dai media,conferisce alla trama sostanza e ritmo. In questo, la sua opera è facilitata dalle belle interpretazioni dei due principali protagonisti. Asa Butterfield è un Ender credibile e misurato, non strizza l’occhio alla platea, “seduce” col suo faccino pulito ma “graffia” e commuove con il suo sguardo a tratti perso nel vuoto. Harrison Ford è un Graff disarmante, burbero, bonario persino comprensivo ma dietro la facciata si cela un uomo senza scrupoli morali, una perfetta macchina da guerra che troverà pace solo con l’annientamento fisico del nemico. Meno convincenti le prestazioni di Ben Kingsley e Viola Davis,( due veterani che sembrano ormai in debito d’ossigeno) mentre sono funzionali allo scopo i giovanissimi attori del cast con una particolare citazione per Abigail Breslin (la bambina di “Signs” è diventata grande!). Una annotazione finale che da buon lettore non posso tralasciare. Esiste una versione a fumetti de “Il Gioco di Ender” prodotta dalla Marvel e pubblicata in Italia dalla Panini nel 2013 Si tratta di due volumi che raccolgono le mini serie “Ender’s Game : Battle School e Ender’s Game: Command School”. La sceneggiatura è di Christopher Yost e i disegni di Pasqual Ferry. Niente male!!


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