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  1. LE MILLE VITE DI LARA CROFT di Alfonso Verdicchio

     
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    Nel marzo dello scorso anno Lara Croft è tornata con un nuovo episodio di Tomb Raider su PC e sulle principali consolle con un videogam edito dalla Square Enix.
    Questo è il nono capitolo nella storia di un personaggio che, nato a metà degli anni '90, ha finito per diventare tra i più famosi e seguiti nel mondo videoludico. Anzi il più famoso, visto che nel 2006 le fu assegnata una stella nella "Walk of Game", e fu inserita anche nel "Guinness World Record" come "L'eroina dei videogame più famosa al mondo". Lo testimoniano ulteriormente anche i due film che la vedono come protagonista e una serie a fumetti.
    Tutto cominciò nel 1996. In quell'anno infatti uscì il primo Tomb Raider, sviluppato da Core Design e pubblicato da Eidos Interactive, e originariamente rilasciato per PC, PlayStation e Sega Saturn. Il videogame ci presentò per la prima volta, Lara Croft, un'archeologa inglese alla ricerca di antichi tesori, che vagamente ricordava Indiana Jones.
    L'archeologa in questo suo primo episodio viene contattata e successivamente ingaggiata da Jacqueline Natla, potente, ricca e determinata donna d'affari, per recuperare il frammento di un antico quanto potente manufatto magico: lo Scion di Atlantide, la città perduta. La ricerca di questo manufatto porterà Lara prima in Perù, precisamente nel cuore della preistorica città Inca Vilcabamba. Poi in Grecia, dove secondo i calcoli dovrebbe trovarsi il secondo frammento, celato nelle viscere di un antico monastero sulle montagne: la Follia di San Francesco. Quindi la sua ricerca la porta in Egitto.
    Recuperato l'ultimo frammento dello Scion, Lara può finalmente completare il prezioso manufatto magico; una volta ricongiunto Lara assiste a una visione; tramite la quale scopre che Jacqueline Natla fu un membro dell'antico popolo di Atlantide, che per punizione fu ibernata in una capsula di ghiaccio, nella quale rimase imprigionata per diversi secoli fino al 1945, quando riuscì finalmente liberarsi dalla prigionia durante un test nucleare svolto a Los Alamos, Nuovo Messico, luogo nella quale era stata sepolta. Lara torna finalmente al presente, e con grande orrore scopre di essere in trappola. Natla infatti, assieme ad alcuni suoi scagnozzi, immobilizza Lara, e dopo averla disarmata le sottrae lo Scion con il quale, racconta, intende creare una micidiale armata di creature magiche con cui dominare l'intero mondo. Lara sfugge alla morte ancora una volta e, una volta tornata a bordo della sua motocicletta, parte all'inseguimento di Natla, che nel frattempo intende raggiungere la Grande Piramide di Atlantide . Una volta penetrata nella Grande Piramide, Lara riesce a distruggere lo Scion con un colpo di pistola, e più tardi anche a mettere fuori combattimento Natla. Un sistema di autodistruzione dell'intera Piramide si attiva quando Lara distrugge lo Scion, ma per fortuna l'archeologa riesce a uscire giusto qualche secondo prima dell'esplosione della Grande Piramide, che apparentemente avrebbe dovuto portare alla morte la perfida Natla. Anche se non stringe tra le mani il potente Scion di Atlantide, Lara fa rotta verso l'Inghilterra contenta di aver posto fine a questa faticosa avventura.
    Il gioco è stato acclamato dalla critica ed è risultato influente per tutta le generazione di giochi d'avventura seguenti.
    Le novità che il titolo portava con sé non erano poche e forse anche a questo è dovuto il successo raggiunto dalla serie negli anni seguenti. La prima innovazione, decisamente quella più visibile e apprezzabile, fu la scelta di rendere protagonista di un gioco improntato all'azione, e quindi rivolto ad un pubblico prevalentemente maschile, una donna, dotata all'epoca di un carisma rimasto ancora ineguagliato e bensì diventata nel tempo quasi un sex symbol. La seconda fu di dotare Lara Croft di una biografia personale convincente ed entusiasmante. La terza, che poi riguarda soprattutto il tipo di gioco, fu proprio l'introduzione di un genere nuovo per l'epoca: l'action-adventure, il quale poi andrà ad influenzare massivamente il settore videoludico. Le principali caratteristiche che lo rendevano unico erano la telecamera, posta in terza persona (dietro il protagonista) e ampie sezioni di esplorazione, che divennero parte integrante del gioco ed anche del genere. Essendo stato uno dei primi giochi di esplorazione tridimensionale la grafica non ha la stessa qualità dei titoli più recenti ed i poligoni utilizzati sono pochi e ben visibili (inconveniente risolto parzialmente nei sequel).


    Dopo il grande successo della sua prima avventura seguirono ben altre sette titoli, Tomb Raider II (1997), in cui compare tra Venezia tra gli altri sfondi su cui si muove la nostra eroina, Tomb Raider III, titolo molto atteso alla sua uscita tanto che fu uno dei più popolari giochi del 1998.
    Il gioco ricevette in generale buoni voti per la flessibilità del gameplay, come per il suo, sempre in aumento, approccio cinematografico allo sviluppo della storia. A questi fece seguito nel 1999 Tomb Raider: The Last Revelation che ricevette in generale critiche positive ed ottenne un discreto successo di vendite, tuttavia inferiori a quelle dei precedenti episodi della serie. Core Design decise di utilizzare anche in The Last Revelation il motore grafico dei precedenti episodi della serie, a cui vennero aggiunte nuove funzioni e peculiarità, tra cui l'implementazione del bump mapping, nebbia ed effetti ottici, un nuovo sistema d'illuminazione e un livello interamente ambientato su un treno in movimento. Fu inoltre utilizzato per la prima volta un menu di gioco animato, costituito da una serie di ambientazioni ispirate a quelle del gioco inquadrate attraverso lunghe sequenze panoramiche, in cui Lara combatteva contro nemici, sfuggiva ad antiche trappole o recuperava preziosi reperti.
    Tomb Raider: Chronicles - La leggenda di Lara Croft è il seguito diretto del videogioco precedente. Nel finale di Tomb Raider: The Last Revelation Lara Croft è, infatti, rimasta sepolta sotto le macerie dell'ingresso della Grande piramide di Giza. Il suo vecchio maestro e nemico Werner Von Croy è impegnato in Egitto nei lavori di scavo dell'ingresso crollato per ritrovarla e possibilmente salvarla. Nel frattempo, familiari e amici si riuniscono a Croft Manor per celebrare la scomparsa dell'amata Lara, ricordando e narrando alcune delle imprese e avventure da lei vissute prima della sua presunta morte.
    Il titolo fu giudicato molto freddamente dalla critica e rappresenta il titolo con il peggior record di vendite.
    Lara Croft Tomb Raider: The Angel of Darkness è il sesto episodio della serie Tomb Raider ed è il proseguimento diTomb Raider: Chronicles. È l'ultimo episodio ad essere stato sviluppato da Core Design, ed è stato pubblicato da Eidos Interactive.
    Il gioco è stato pubblicato nel 2003 per PlayStation 2 e PC. La trama narra di Lara Croft, inseguita dalla polizia per tutta Europa, accusata dell'omicidio del suo vecchio mentore Werner Von Croy.
    Questo sesto episodio della serie, attesissimo dai fan di Lara, era progettato con una grafica migliorata ed un nuovo aspetto per Lara unito ad una trama avvincente. Tuttavia, The Angel of Darkness fu pesantemente criticato per l'alto numero di bug.
    La difficoltà a comprendere la trama e i frequenti errori di sceneggiatura suggerirono che il gioco subì numerosi tagli prima di essere messo in vendita.
    La storia risultava discorde e confusionaria, per esempio l'incontro finale tra Lara ed il principale colpevole mostra che i due si conoscevano senza che si fossero mai precedentemente visti.


    In seguito i distributori, Eidos Interactive, rimpiazzarono la casa di sviluppo Core Design a quella di Crystal Dynamics che ha sviluppato gli ultimi tre episodi: Tomb Raider: Legend,Tomb Raider: Anniversary e Tomb Raider: Underworld. Core aveva sviluppato ogni episodio della serie dal suo inizio.
    Un'intervista coi membri della Core Design nel numero di agosto 2006 della rivista Edge vide gli sviluppatori affermare che Eidos fece fare di fretta il gioco con lo scopo di non superare l'anno finanziario e lo fece pubblicare, nonostante la sua incompletezza. Come risultato, larghe sezioni del gioco vennero tagliate drasticamente o rimosse interamente per incontrare la data di scadenza. Inoltre Core Design per il gioco aveva previsto diversi scenari: un prologo in Africa che spiegava cosa è successo dopo Tomb Raider 4, i livelli di Parigi, alcuni livelli in Germania e poi Praga.
    Dato che nel corso degli anni la saga ha spesso cambiato casa sviluppatrice e ha subito pertanto diverse rivisitazioni, che hanno spesso portato a una radicale riscrittura della trama questo ha generato una sorta di universi paralleli dedicati all'archeologa virtuale, sui quali sono state create tre differenti versioni della sua biografia.
    Esistono ben tre universi narrativi paralleli, ciascuno dei quali narra una storia diversa sulla protagonista.
    Nell'Universo della Core Design, Lara Henshingly Croft nasce in Inghilterra il 14 febbraio 1968. Sin dall'età di tre anni, Lara riceve un'istruzione privata dentro le mura di casa, seguita da un precettore, e a undici frequenta l'istituto femminile di Wimbledon.
    All'età di sedici anni, a Gordonstoun, Lara nota una copia del National Geographic con un rispettabile archeologo in prima pagina: Werner Von Croy, il quale teneva anche delle conferenze nella scuola di Lara. L'interesse di Lara verso l'archeologia sorprende Von Croy al punto che decide di fare un'escursione con lei in Cambogia. Il padre di Lara non era molto propenso a spedirla in quei luoghi, ma alla fine decide di accettare e scrive una lettera all'archeologo, sotto insistenza dalla giovane ragazza. La spedizione, purtroppo, si conclude con un tragico incidente che coinvolge Von Croy, che rimane zoppo.
    All'età di ventun'anni, Lara ha un incidente aereo sulle montagne dell'Himalaya, che la vede costretta a sopravvivere alle condizioni più ostili , per poi giungere due settimane dopo nel villaggio di Tokakeriby. La sua esperienza la trasforma radicalmente, divenendo la rinomata archeologa avventuriera attualmente conosciuta.
    Negli otto anni seguenti, Lara inizia a girare il mondo, e acquisisce una conoscenza da autodidatta sulle antiche civiltà intorno ad esso. La sua famiglia, però, essendo contraria al suo nuovo stile di vita, la disereda, sperando invano che Lara tornasse sotto il talamo familiare e sposasse un aristocratico suo coetaneo, il conte di Farrington. Lara continua a scrivere per finanziare i suoi viaggi, ma non mostra il minimo interesse nel ricoprire e svolgere il suo rango di aristocratica.
    Diviene famosa per aver scoperto diversi siti archeologici di profondo interesse e conosciuta per aver sconfitto un vero e proprio Bigfoot nel Nord America, si costruisce da sola la propria fama pubblicando libri di viaggio e dettagliate riviste sulle sue spedizioni.
    Nell'Universo di Crystal Dynamics Lara Croft è una Contessa inglese di undicesima generazione. Alla famiglia Croft sono stati concessi sia il titolo che i diritti delle immaginarie Abbingdon e Surrey, dal Re Edoardo VI nel 1547. Le tenute Croft sono composte da tre differenti manieri, due dei quali sono mantenuti dal National Trust; il terzo è la casa di Lady Lara Croft.
    Lara viene presentata come un'aristocratica molto riservata che a dispetto di molti esponenti del suo ceto sociale, non ha nulla a che fare con la vita mondana, ed è spesso al centro di intensi dibattiti sia sul campo scientifico che politico, inclusa la stampa popolare. Idealizzata e disprezzata in egual misura, i viaggi intrapresi dalla nostra eroina sono oggetto d'interesse da parte del pubblico.
    Lara Croft nasce a Buckinghamshire nel 1968 presso il Surrey's Parkside Hospital, ed è la figlia unigenita del archeologo Lord Richard James Croft, il conte di Abbingdon, e della contessa Amelia De Mornay. Tra i tre e sei anni frequenta un collegio femminile, dove si osservano subito le doti della bambina.
    A nove anni, Lara viene coinvolta in un incidente aereo nell'Himalaya, durante il quale sua madre scompare in circostanze misteriose. La bambina rimane nel luogo per dieci giorni attraversando i monti dell'Himalaya, considerati tra i più ostili ambienti del pianeta. Giunta a Katmandu, Lara arriva presso una locanda e contatta il padre del accaduto. Nei sei anni seguenti, Lara segue suo padre viaggiando intorno al mondo da uno scavo archeologico a un altro. Durante questo periodo, ella apprende in prima persona il mestiere dell'archeologo.
    All'età di diciassette anni, anche Richard scompare durante una spedizione in Thailandia. Ricerche più estese sia dalle autorità che da Lara stessa ritrovano resti umani che tuttavia non potevano essere identificati. Dal momento che il corpo di Lord Croft non viene mai ufficialmente ritrovato, Lara non poteva ereditare il titolo Croft direttamente, e divenuta maggiorenne, la ragazza disputa una battaglia legale contro lo zio paterno, Errol Croft, sul controllo delle tenute di Abbingdon.


    Alla fine, Lara vince la causa e prende possesso della sua eredità, che la porta tuttavia ad essere ufficiosamente estraniata dai restanti perenti prossimi della sua famiglia paterna, ma la cosa non sembra preoccupare Lara, che può finalmente condurre una vita libera ed indipendente. Negli anni a seguire, Lara organizza numerose spedizioni.
    Riguardo ai suoi numerosi viaggi della giovane contessa sono state scritte numerose biografie e libri, alla quale attribuiscono delle folli e fantastiche prodezze alle sue gesta, che vanno dalla scoperta di dinosauri viventi nel Congo all'infiltrarsi nell'Area 51 nel Nevada. La versione ufficiale dalla tenuta Croft su queste opere è stata semplicemente la seguente:"...questi libri sono delle totali sciocchezze: sono degli sgraziati, trash, racconti di totale finzione.
    Il terzo universo narrativo si riferisce all'ultimo titolo, il nono, che sta per uscire a breve. In questa storia Lara è una ragazza dubbiosa ed inesperta, con una grande passione per l'ignoto e il mistero che la spingono a cercare delle spiegazioni razionali su ogni cosa, e molto affascinata dal mondo dell'archeologia. Come nelle precedenti biografie, Lara deve spesso far fronte alla fama dei suoi genitori, e al suo titolo nobiliare, verso il quale la ragazza ha degli obblighi. Sogna quindi di affermarsi, ma vuole dedicarsi alla sua passione nel mondo che le è più congeniale. A tal fine, Lara respinge l'invito di prescrizione inviatole da Cambridge e s'iscrive ad un'università meno prestigiosa per immergersi in una esperienze di vita più essenziale e meno agiata. Tale esperienza accresce interiormente la donna molto di più di quanto lo sarebbe stata se avesse percorso il più agevole e proficuo itinerario scolastico scelto dai genitori.
    Compiuti ventuno anni, Lara finisce gli studi universitari e s'imbarca sulla nave di salvataggio Endurance, capitanata da Conrad Roth, un ex-soldato della marina britannica noto per la sua propensione ad interpretare a proprio favore, o anche violare, la legge pur di intraprendere le sue spedizioni.
    Lara ed il resto della ciurma partono per un viaggio alla ricerca della flotta perduta di Kublai Khan. Questa prima avventura doveva essere un momento determinante nella nascente carriera di questa giovane ed inesperta Lara, un'occasione per la ragazza di lasciare il proprio segno con una scoperta memorabile. Tuttavia, prima di giungere fino alle coste giapponesi, la spedizione viene bruscamente portata fuori rotta da una violenta tempesta che spezza letteralmente in due la Endurance, lasciando la giovane Croft, impreparata ad un simile evento, alla deriva di un'isola all'interno del Triangolo del Drago, una misteriosa regione situata agli antipodi del Triangolo delle Bermuda. Lara si ritrova quindi ad affrontare le condizioni estreme in cui riversa.


    Naturalmente come abbiamo detto Lara ha avuto anche una “vita” cinematografica.
    Interpretata da Angelina Jolie, nel 2001 esce Lara Croft: Tomb Raider.
    Firmato dal Simon West di Con Air , il film presenta luci e ombre. Lo script del film è una storia totalmente nuova e quasi indipendente al videogioco, aggiungendo nuovi elementi alla serie, che verranno poi riproposti nel videogioco stesso a partire dal settimo episodio. Tra i difetti di sceneggiatura pesa la scarsa cura nel dialogo, mentre si è portati a scusare un plot essenziale e talvolta confuso, poiché il centro del film è tutto nella figura che gli dà il titolo, ovvero nel personaggio di Lara Croft.
    Angelina Jolie, nell'impersonare la prima eroina femminile di un videogame, non manca di nulla.
    Nonostante gli effetti speciali spadroneggino, al punto che alcune sequenze arrivano ad assumere tempistiche fastidiose perché giustificate solo dallo sfoggio di virtuale, la Jolie si è messa in gioco riducendo al minimo l'impiego di controfigure e assicurandosi delle ferite assolutamente reali. Ma, ai nostri occhi, le acrobazie le riescono tutte al primo colpo ed è un peccato, perché il bello del gioco, in fondo, è tutto nei tentativi. Rispetto alla biografia di Lara Croft correlata alle prime sei edizioni del videogioco sviluppate da Core Design, il film presenta importanti differenze.
    I genitori di Lara sono ancora in vita e suo padre risponde al nome di Henshingly Croft, il quale la diseredò, costringendola a finanziare i suoi viaggi scrivendo dei libri. Nella seconda biografia di Lara, collegata alla trilogia sviluppata da Crystal Dynamics, alcuni degli elementi biografici di questa pellicola sono stati riproposti, incluso il maniero Croft e il nome del padre di Lara.
    Nel film, si suppone che la madre di Lara sia scomparsa quando Lara era ancora troppo piccola per poterla ricordare. Secondo la trilogia sviluppata da Crystal Dynamics, invece, svanisce nel nulla quando l'eroina ha nove anni.
    Nel film, uscito nel 2001, l'assassinio del padre della protagonista è avvenuto per mano di Manfred Powell, mentre nel videogioco Tomb Raider: Underworld, uscito nel 2008, si viene a sapere che è stata Jacqueline Natla ad averlo ucciso.
    Nel film Lara dispone di un maggiordomo, Hillary, e di un tecnico, Bryce. Nel videogame il maggiordomo di Lara è, sin da Tomb Raider II (1997), Winston Smith, e il suo tecnico è Wizz Zip, comparso per la prima volta in Tomb Raider: Chronicles (2000). La causa di questa piccola incongruenza è dovuta alla mancata documentazione da parte del regista (Simon West), il quale ha fermamente dichiarato in un'intervista contenuta nel DvD extra del film che Lara non ha mai avuto un maggiordomo.


    Nel 2003 esce anche il seguito, Tomb Raider: La culla della vita. Nei profondi abissi Lara Croft rinviene un codice per rintracciare il mitico vaso di Pandora, che secondo le leggende conterrebbe l’essenza del Male stesso e che ha il potere di catapultare il mondo nel Caos. La notizia non sfugge a Jonathan Reiss, un malvagio scienziato ricchissimo, che assolda una banda cinese, capitanata dal perfido Chen Lo, perché si impossessi del vaso. Inizia una corsa piena di mirabolanti avventure, tra i quattro angoli della Terra, per raggiungere il Kilimanjaro, dove secondo il codice pare trovarsi il conteso oggetto.
    Questo seguito non sfugge alla regola aurea (si fa per dire) del cinema americano odierno: se il prototipo ha fatto successo si mette subito in cantiere un seguito, anche senza uno straccio di idea che sia una, puntando su più effetti speciali, più location e più soldi da mostrare. Ma stavolta anche il botteghino è stato freddo.
    Tra il 1999 e il 2005 Lara è protagonista anche di una serie a fumetti, pubblicata in U.S.A dalla Top Cow e tradotta anche in Italia dalla Panini.
    La serie segue all'inizio la continuity dell'universo narrativo dei titoli della Core Design tranne che per alcuni particolari. Scritta da Dan Jurgens,John Nay Riber, e James Bonny ai quali vennero affiancati disegnatori come Andy Park, Michael Turner, Billy Tan, e Adam Hughes, ebbe all'inizio un buon successo, a testimonianza della popolarità del personaggio in quel periodo.
    Poco dopo la stessa casa editrice varò un'altra serie Tomb Raider: Journeys in cui si metteva al centro di essa gli aspetti soprannaturali legati alla vita di Lara. Spesso comparivano personaggi della Top Cow, nel tentativo di far entrare la cacciatrice di tesori nello stesso universo narrativo di Witchblade e soci, come testimonia anche il lungo team-up tra le due.
    In occasione dell'uscita del nuovo titolo fu poi annunciato anche un albo a fumetti, pubblicato dalla Dark Horse, che rappresenta una sorta di prequel al videogame.

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