BACK TO THE BASICS: il blog

  1. JANE : NUDA ALLA META!! di Pietro Zerella

     
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    La piccola storia del Fumetto non è fatta solo di svolte epocali. Accanto ai grandi eventi che ne hanno segnato il cammino in maniera fragorosa e spettacolare, esiste una specie di sentiero parallelo in cui i cambiamenti avvengono senza clamori ma sono altrettanto radicali. Quella che andremo a rievocare brevemente è la storia di una piccola e ingenua donna di carta che seppe rivoluzionare il mondo con la sola arma della sua lingerie!. Come spesso accade, le storie hanno un inizio casuale. Prendete un brillante artista britannico di nome Norman Pett (1891-1960), mettetelo a parlare con gli amici e sottoponetelo ad un richiamo al quale nessun anglosassone può resistere, quello delle scommesse!. Norman è già il fortunato autore di una strip per bambini “Pip, Squeak e Wilfred “ma come se la sarebbe cavata con un fumetto popolare per adulti? La risposta a questo interrogativo viene data il 5 dicembre 1932 sulle pagine di “The Daily Mirror” popolarissimo tabloid dell’epoca. La striscia si chiama Jane's Journal, Or the Diary of a Bright Young Thing e e la protagonista è l’avvenente Jane Gay che presto “perderà” il cognome diventando per tutti l’adorabile Jane! Ricalcata inizialmente sulle fattezze di Mary Pett, moglie di Norman , verrà poi rimodellata sul corpo di Chrystabel Leighton-Porter che l’artista ha ammirato mentre posava per una classe di studenti d’Arte nella natia Birmingham. Le strisce narrano le disavventure di Jane ma presentano una caratteristica che le distingue da tutte le altre viste prima .


    L'eroina, infatti, frequentemente perde una parte dei suoi vestiti . In questo senso Jane è davvero un’antesignana dell’emancipazione femminile se non altro a livello esteriore. Stilisticamente, l’ardita pin-up si rifaceva ad attrici iconiche come Betty Grable o Betty Hutton ma a livello comportamentale si avvicinava allo stereotipo della candida esibizionista alla Marilyn. Il terreno delle sue avventure è quello giallo-rosa e Jane si muove su di esso calpestando alcuni tra i più seguiti principi del comune senso del pudore, caratterizzandosi, però, per l’ assoluta mancanza di malizia. Fattori costanti del suo fumetto sono gli incidenti che le capitano in serie e la inducono ad un involontario spogliarello. Man mano si stabilisce un patto tra lei e il lettore che in ognuna delle strisce “pretende” di vedere quasi nuda la svampita biondina ma deve accontentarsi dell’effetto erotizzante della triade calze, slip e giarrettiere.
    Ciò che rende accettabile la visione di questi piccanti siparietti (spesso accompagnati da gridolini di sorpresa) è l’apparente veridicità. I pretesti sono “possibili”: lo scivolone su una buccia di banana, una portiera rinchiusa in fretta che imprigiona un pezzo di gonna, un cagnolino dispettoso che le strappa brandelli di stoffa e così via A far da contrasto all’aspetto pruriginoso c’è l’incredibile imperturbabilità di Jane nell’esporsi senza ostentare imbarazzo alla pubblica attenzione. La striscia ottiene un grande successo e fanno la loro apparizione il fedele bassotto Fritz e Georgie Porgie, eterno fidanzato un po’ mammalucco (che rimane l’unico a non aver mai ammirato le grazie di Jane!). Tuttavia è con lo scoppio del Secondo Conflitto Mondiale che il fenomeno “esplode” completamente. Jane va alla guerra e lo fa con le sue armi “anatomiche”, diventando immediatamente il sogno erotico di molti militari del Regno Unito.per i quali é“The One and the Only).
    Con la “chiamata” della Patria le vengono affiancati nuovi personaggi ad hoc : Il Colonnello e Thelma, moglie sospettosa e acidula dell’amichevole ufficiale e persino il classico arcinemico, la spia nazista Lola Pagola ma non sono certo questi nuovi comprimari a determinarne l’incredibile ascesa che la porta a diventare uno dei simboli della Gran Bretagna, Per dare supporto ai soldati di Albione e tenerne alto il morale le aree esposte del suo corpo diventano inversamente proporzionali all’andamento della Guerra, si riducono dopo una vittoria ed aumentano dopo le sconfitte. Jane rivaleggia in popolarità con la V di Victory di Churchill e le sue imprese si ammantano di un alone leggendario.


    Occorre, però, un ultimo sforzo! Siamo nel novembre del 1944 e le truppe alleate preparano lo sbarco in Normandia; anche Jane deve essere parte attiva nell’impresa. Un paravento cade mentre è nella vasca da bagno e lei (perdendo le le ultime vestigia della sua modestia) rimane completamente nuda davanti ad un intero plotone di soldati .Tra le truppe si diffonderà una scherzosa affermazione "Jane ha dato tutto!” e persino il primo ministro le renderà onore soprannominandola "L’arma segreta della Gran Bretagna". Da quel momento, Jane sarebbe rimasta nuda sempre più frequentemente ma la formula cominciava ad avere il fiato corto e il dopo guerra della biondina non fu altrettanto esaltante Le avvisaglie vennero nel corso del 1945 quando il King Features Syndicate dovette rinunciare al suo tentativo di distribuire negli USA la striscia di Jane. Il “pudico pubblico” americano non era pronto per quella ostentazione della nudità.


    Nel frattempo, Pett cominciò a perdere entusiasmo fino al punto da affidare completamente la sua creazione all’assistente Michael Hubbard. Dal 1946 al 1959, Hubbard, riuscì a tenere in vita il personaggio ma la fine era nell’aria.L’edizione del Mercoledì 14 Ottobre 1959 del Daily Mirror dedica ben due pagine a “Il sorprendente addio di Jane, la regina delle strips”, avvenuto quattro giorni prima su quelle stesse colonne. Jane, abbracciata teneramente al suo Georgie, gli dice “Andiamo!”. E Jane va via., lasciando affranti e costernati migliaia di fidanzati virtuali travolti dalla nostalgia. In verità il Mirror cercò più volte di far rivivere il personaggio Fu creata una striscia dedicata alla figlia (di nome Jane, ovviamente!) , ma non riuscì a replicare il fascino e l'innocenza di sua madre. E anche un successivo tentativo, nel 1980, non ebbe alcun riscontro positivo. Si tentò allora un percorso alternativo. La striscia aveva già ispirato uno spettacolo teatrale omonimo nel 1940, con Chrystabel Leighton-Porter nel ruolo di Jane e un film” Le avventure di Jane” , diretto da Edward G. Whiting nel 1949, sempre con la stessa interprete ma fu la televisione a riaccendere i riflettori con una serie della BBC (tra il 1982 e il 1984), interpretata da Glynis Barber . Come da programma Jane continuava a perdere capi di vestiario fino a rimanere in biancheria intima,con le immancabili calze e reggicalze. Nonostante la notevole campagna pubblicitaria, il successo non arrivò. Arrivò invece il commiato di Jane che nell’ultima puntata della seconda stagione salutò, a modo suo, il suo pubblico con un fugace topless! Adorabile fino all’ultimo atto. Jane era comunque un frutto “culturale” della sua epoca, nonostante la sua vis erotica e le stuzzicanti avventure in cui veniva coinvolta rimaneva comunque una “brava ragazza”con una condotta sessuale irreprensibile ed un profilo morale altissimo. Qualche anno dopo sarebbero arrivate delle ragazze francesi (Barbarelle e compagne) molto più disinibite e successivamente, proprio in quegli USA che avevano “rifiutato sdegnosamente le nudità di Jane, si sarebbero viste intere legioni di cattive ragazze molto più provocatorie. ma per i suoi attempati fans, Jane rimarrà sempre “The One and the Only!”




    Edited by aver2330 - 29/5/2014, 19:54
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  1. supermario67
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    Un gran bell'articolo, molto interessante ed approfondito.

    Non mi dispiacerebbe riproporlo sul prossimo numero, attualmente in lavorazione, di Fumettomania, che è dedicato proprio alle "Donne nei fumetti".
    :-)
     
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  2. Pietro Zerella
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    Grazie, Mario...non so se merito tanto ma é a tua completa disposizione!!
     
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