BACK TO THE BASICS: il blog

  1. IL VERO APPASSIONATO DI FUMETTI di Fabio Volino

    By aver2330 il 10 May 2013
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    - Il vero appassionato di fumetti aborrisce la parola "giornaletti"
    - Il vero appassionato di fumetti conosce la continuity del suo personaggio preferito meglio di quanto non conosca la sua
    - Il vero appassionato di fumetti ha sempre la casella piena in fumetteria
    - Il vero appassionato di fumetti fa acquisti online solo se ci è proprio costretto
    - Il vero appassionato di fumetti è anche un buon critico, ma se si osa criticare il suo autore preferito lo difende di fronte a tutto, soprattutto nei confronti dell'indifendibile
    - Il vero appassionato di fumetti compra più albi di quanti non riuscirebbe a leggerne in una vita ultrasecolare
    - Il vero appassionato di fumetti sa qual è la differenza tra shojo, shonen e seinen, anche se non ne leggerà mai uno in vita sua
    - Il vero appassionato di fumetti si lamenta sempre della mancanza di spazio nella sua libreria
    - Il vero appassionato di fumetti critica ogni singolo adattamento cinematografico, ma poi li va a vedere tutti
    - Il vero appassionato di fumetti è sia un marvel zombie che un dc junkie
    - Il vero appassionato di fumetti finge indifferenza di fronte all'ultimo albo che gli serve per completare la sua collezione
    - Il vero appassionato di fumetti pensa che "retcon" sia una parolaccia
    - Il vero appassionato di fumetti, piuttosto che rinunciare a leggerli, smette di fumare e di bere alcolici
    - Il vero appassionato di fumetti si lamenta della mancata pubblicazione degli albi inediti, soprattutto di quelli più brutti
    - Il vero appassionato di fumetti sfoglia gli albi arretrati come se fossero figli suoi
    - Il vero appassionato di fumetti legge ogni singola riga di ogni singolo albo, soprattutto quelle in piccolo
    - Il vero appassionato di fumetti va a Lucca Comics ogni anno, anche se non acquista lì più nulla da almeno un decennio
    - Il vero appassionato di fumetti inorridisce se vede un congiuntivo mancante o sbagliato
    - Il vero appassionato di fumetti è assolutamente convinto che i primi fumetti da lui letti siano i più belli di sempre
    - Il vero appassionato di fumetti si lamenta della ritardata uscita di un albo, anche se l'avrebbe letto comunque mesi dopo
    - Il vero appassionato di fumetti sa cosa sono le Guerre Buckyane (e magari vi ha anche partecipato)
    - Il vero appassionato di fumetti non ragiona per compartimenti stagni
    - Il vero appassionato di fumetti ha 'il bambino dentro' ed è questo aspetto che lo rende una persona speciale
    Last Post by Andrea Della Croce il 14 May 2013
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  2. RUMIKO FUJIKAWA & TY STONE di Luigi Riggio

    By aver2330 il 9 May 2013
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    Creata da Busiek, Rumiko Fujikawa è l'erede dell'impero Fujikawa, la cui ultima acquisizione, nientepopodimenoche l'ex Stark Enterprises, la porta nel mirino di un redivivo Tony Stark (di ritorno dal mondo creato da Franklin Richards). Oddio, all'inizio proprio di mirino non si tratta, ma lei rimane ben preso affascinata da Tony (e ti pareva) e non vede molto di buon occhio Iron Man (ahi!). I due si mettono comunque insieme. Rumiko è bella, affascinante, e sotto l'apparenza è anche dotata di cervello e buon cuore, proprio quello che ci voleva per il Nostro. Purtroppo le cose tra i due non vanno molto bene: Tony cerca di far funzionare la cosa, ma la sua doppia vita non rende le cose facili. I due attraversano la faccenda dello skin (che è partito da quella volpe di Ru con la scusa che Tony si doveva far perdonare), l'assenza di Stark impegnato con i Figli di Yinsen prima e con Maximum Security dopo... Fu proprio quest'ultimo la goccia che fece traboccare il vaso: Ru venne coinvolta e finì in ospedale a causa di uno spacciatore alieno benintenzionato, ma Tony non si fece vivo. Cosa ne sapeva lei che il poverino, nei panni corazzati di Iron Man, era nel pieno della battaglia? Le venne così la splendida idea di tradirlo con uno dei suoi più vecchi amici: Tiberius "Ty" Stone. Lui e Tony erano amici d'infanzia, sempre insieme, dove l'uno era primo ecco che l'altro era secondo... "Quando io fui nominato re del ballo, lui usciva già con la reginetta", ebbe a dire Tony. I due si confortarono dopo la morte dei rispettivi genitori, per poi perdersi di vista. Ora Ty è tornato in circolazione con la sua compagnia di telecomunicazioni Viaston e il sistema virtuale Dreamvision, che l'hanno portato ad essere l'uomo più ricco del mondo. Purtroppo il ritorno di Ty si rivelerà essere il preludio ad un intenso attacco dei media contro Tony Stark e (privatamente) contro Iron Man, nonchè ad una delle migliori saghe che io abbia letto su Iron Man.
    All'inizio Tony è confuso (anche perchè ha sorpreso Ru e Ty in atteggiamenti intimi), ma si fida del suo vecchio amico, concentrandosi invece sul losco Trevor Donahue.

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    Questi però si rivela in buona fede (più o meno...): dire che lui è losco e corrotto è come dire che il cielo è blu, gli dice, per poi rivelargli che il vero artefice di tutto è proprio Stone. Donahue gli fece da mentore dopo la morte dei suoi, ma poi si scoprì che era stato lo stesso Ty ad uccidere i suoi: non voleva infatti che Tony godesse di un simile vantaggio su di lui, visto che la morte degli Stark aveva fatto ereditare al ragazzo il loro patrimonio; anche il suo ex m...

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    Last Post by aver2330 il 9 May 2013
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  3. BIANCANEVE E IL FUMETTO EROTICO ANNI '70 di Maurizio Torrisi

    By aver2330 il 9 May 2013
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    Il fumetto erotico anni 70 quando tratta opere come Biancaneve di Leone Frollo può camminare a testa alta.
    Questa opera è tutt'altro che volgare, il sesso non è la colonna portante della serie in quanto è ricca di umorismo dissacratorio nei confronti degli stereotipi tipici delle fiabe. Quel - " molto liberamente tratta da una favola dei fratelli grimm" -la dicitura all'inizio di ogni albetto, faceva sorridere il lettore prima ancora di cominciare la storia!!
    L'opera da un punto di vista grafico ricorda i personaggi in marvel-style di John Buscema ( cavaliere nero ecc) e riesce a calarsi in un'atmosfera vagamente Disney ( da notare che oggi la Disney e la Marvel si sono inciuciati, che singolare coincidenza). La saga di Biancaneve ha una sceneggiatura immediata e scorrevole a tratti geniale, dopo aver esaurito il filone Biancaneve, la serie comincia a dissacrare tutti i personaggi delle fiabe e della letteratura d'avventura
    (Robin Hood ecc) , senza nessun ritegno ma in modo intelligente.
    L'incontro saffico con cappuccetto rosso ed altri personaggi è esilarante! Fortunatamente il panteon che circonda la protagonista è ricco e variegato, perché anche se Biancaneve in fin dei conti è solo una baldracconza oca ed anche un po bastardina, graficamente insopportabile nelle fattezze, di contro si ha una strega matrigna che è di una bellezza e un carisma enorme, il lettore non può fare a meno di tifare per lei, la splendida Naga, che ha l'aspetto di un personaggio femminile precedente- Lucifera- sempre di Frollo, e che porta il nome di un'altro personaggio di Frollo: la duchessa russa, Naga...maga anch'essa!!! Notate, ma questo è solo un mio parere, che nonostante Biancaneve sia un personaggio quasi odioso nel suo falso buonismo, tutte le altre sono sicuramente più genuine nella loro zoccolagine !!!
    La serie dopo l'abbandono di leone frollo perde tutto il suo fascino...quindi amici collezionisti se volete fregiare la vostra fumettoteca di quest'opera, solo i numeri di Frollo !!!!
    Last Post by aver2330 il 9 May 2013
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  4. BIOGRAFIE HYBORIANE : VALERIA DELLA CONFRATERNITA ROSSA di Pietro Zerella

    By aver2330 il 6 May 2013
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    Nella puntata precedente, abbiamo rievocato la tragica storia d’amore tra Conan e Belit, in questa seconda parte, accenneremo ad un’altra storia che forse ebbe durata minore ma non minore intensità. La protagonista è una bellissima ragazza di Aquilonia e il suo nome è Valeria della Confraternita Rossa (Valeria of the Red Brotherhood )
    Anche Valeria ha una origine letteraria “classica”, essendo una creazione di Robert E. Howard che la introdusse nell’universo narrativo di Conan nella novella “Chiodi Rossi” (Red Nails) pubblicata a puntate sulla celebre rivista Weird Tales nel 1936. Per inciso, la pubblicazione fu postuma perché proprio in quell’anno, l’11 giugno, Howard si era suicidato (dopo aver ricevuto la notizia dell’imminente morte della madre). L’autore ne aveva dato una descrizione molto accurata : “Era alta, con il seno pieno, le gambe ben piantate e le spalle solide. Tutto il suo corpo emanava una forza non comune, senza nulla togliere alla sua femminilità, era decisamente una donna malgrado il contegno e gli abiti. Questi ultimi erano molto succinti. Invece della gonna portava un paio di pantaloni corti e larghi di seta che terminavano un palmo sotto il ginocchio. Gli stivaloni di pelle morbida che le arrivavano quasi al ginocchio, e una camicia scollata a maniche larghe completavano l’abbigliamento”.

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    In particolare, però, si era soffermato su quei grandi occhi azzurri che avevano il colore dell’oceano, il regno incontrastato della piratessa di Aquilonia. Eppure un passato tragico era alle spalle della ragazza. Merina (questo era il suo vero nome) non aveva mai conosciuto la madre, morta di parto, ed aveva presto perso anche il padre Lord Daquis, eliminato in una congiura di palazzo. Fu il fratello esiliato di Lord Daquis, il corsaro Kirkos che, dopo averla presa a bordo, l’addestrò all’arte della guerra e le diede anche un nuovo nome: Valeria, prima di decidere che il futuro della nipote passava per un matrimonio di comodo con qualche ricco signore del regno.
    A Tarantia, capitale di Aquilonia, le fece da tutore il perfido zio Clesus che, dopo averne dilapidato la cospicua dote, decise di venderla in sposa al ricchissimo Dom Delanis. Valeria si guardò bene dall’accettare quel patto scellerato e cercò di fuggire. Sfortunatamente, incappò proprio nello zio Clesus che la picchiò brutalmente prima di essere ferito dalla nipote. Valeria si liberò dei suoi abiti da sposa e si imbarcò su una nave Zingarana dove, col tacito assenso di uno dei marinai si travestì da maschio, viaggiando come mozzo. Incominciavano i suoi viaggi che l’avrebber...

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    Last Post by aver2330 il 6 May 2013
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  5. L'OMBRA DI TOPOLINO: I LATI OSCURI DEL MARVEL NOW

    By aver2330 il 6 May 2013
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    Da un paio di anni le leggende urbane si sono arricchite di un nuovo tema quello editoriale produttivo. Uno dei capitoli più interessanti è occupato dall'acquisizione della Marvel da parte del colosso dell'intrattenimento Disney. La rete ha fatto di cassa da risonanza a questo evento creando scenari inquietanti, possibili e impossibili.
    Abbiamo immaginato riunioni direttive di Alonso con i vari editor vestiti da personaggi creati da Walt. C'è anche il mistero su chi dei capoccioni Marvel sia costretto ad indossare il costume di Pippo. Ci si chiede un po' preoccupati se il castello del Dottor Destino cambierà prima o poi assomigliando a quello della Disney. Obiettivamente non è facile quantificare quanto sia lunga l'ombra di Topolino, con le sue caratteristiche orecchie, sulla Marvel e in particolare sulla sua revolution (non chiamatelo reboot) Now.
    A 7 mesi dall'inizio del nuovo corso possiamo, almeno sulla carta dei fumetti, analizzare se c'è stata una smobilitazione dei temi adulti e si è completata l'omologazione super eroica cinematografica iniziata con il pre now. In breve, attraverso tematiche precise vedremo se il Marvel Universe ha mantenuto una sua identità (a livello di contenuti, è evidente che graficamente ci sia grande qualità, ma anche una preponderanza del tratto cartoon), quella che si era conquistato con la gestione Quesada in cui si alternavano con abilità fumetti adulti e non, stili commerciali e sperimentali di disegno etc, o se questa ormai è stata completamente addomesticata dai sodali della Disney,
    VIOLENZA
    Il reboot DC puntò molto sulla violenza, sulle azioni efferate e crudeli (all'interno dei limiti che da sempre segnano negli U.S.A il genere supereroistico) basti pensare alla faccia strappata del Joker, o all'atmosfera torbida e malata delle avventure di Batgirl. Il Marvel Now ha preferito concentrare la violenza su alcune testate, una in particolare Avengers Arena che con le sue dinamiche alla Hunger Games (citate dallo stesso Arcade, il nemico che ha architettato l'isola della morte ) ha portato alla morte traumatica, corpi esplosi, decapitati, bruciati, un bel po' di eroi, per lo più sconosciuti, appartenenti al mondo teenagers della Marvel. Decessi simbolici se pensiamo al target e all'età dei lettori del corso Marvel/Disney.
    Se in Arena la violenza è continua in altre testate si è pensato bene di partire con qualche shock poi diluito nei numeri successivi fino alla totale sparizione dell'elemento stesso.
    Ad esempio in Uncanny Avengers ( Incredibili Vendicatori in Italia e questa si è pura violenza in stile Cristina D'Avena) si inizia con l'operazione chirur...

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    Last Post by Pietro Zerella il 8 May 2013
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  6. LA CONTINUITY E'... di Fabio Volino

    By aver2330 il 5 May 2013
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    marvelvsdcf



    La continuity è:

    - il babau con cui spaventare i bambini per non farli addormentare

    - una risorsa

    - una maledizione

    - la scusa che si utilizza quando si è scritta una storia orrida

    - una parola con cui molti amano riempirsi la bocca

    - un concetto di cui molti parlano ma che non tutti capiscono davvero

    - la retcon sotto altra forma

    - ciò che trasuda da ogni pagina di un fumetto

    - il sogno di una notte di mezza estate

    - l'incubo di un giorno di fine inverno

    - qualcosa di cui non riesci a liberarti, nonostante tutti gli sforzi

    - qualcosa che esisteva anche negli anni '90, seppur sotto copertura

    - new anche quando è old

    - qualcosa che Yellow Kid non aveva previsto

    - lo spauracchio utilizzato per farti leggere un prodotto nuovo di pacca, con un bel nr. 1 stampato in copertina... e che avrà presto una sua continuity

    - troppo continuativa

    - "Ah, ai miei tempi da queste parti era tutta continuity. E quando c'era Lui, quando Malekith aprì lo Scrigno dei Mille Inverni su Thor, su tutte le testate Marvel nevicò". Sai che difficoltà.

    - orizzontale, verticale, diagonale, trasversale, obliqua e chi più ne ha più ne metta

    - qualcosa per cui tutti ti guardano storto quando ne parli a un ristorante o in un locale pubblico

    - l'argomento calcio per i nerd di fumetto incalliti

    - una storia che si collega a un'altra storia che si ricollega a un universo intero

    - "storie gravate dal peso di una ingombrante continuity". Ingombrante 'sto cazzo.

    - proprio lì, accanto a te

    - "attenta alla continuità narrativa, Jessica. Non te lo perdoneranno mai, ti mangeranno viva!".

    - questo post
    Last Post by Andrea Della Croce il 14 May 2013
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  7. BIOGRAFIE HYBORIANE : BELIT LA PIRATESSA di Pietro Zerella

    By aver2330 il 5 May 2013
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    L’Era Hyboriana non era un bel posto per le donne, spesso ridotte al ruolo di preda durante le interminabili guerre tra le irrequiete Nazioni che si dividevano il mondo conosciuto o costrette a sfornare figli fino allo sfinimento. Le alternative erano ben poche: ladre o meretrici, streghe o cortigiane. Conan il Cimmero ebbe grande dimestichezza con tutte queste “categorie” ma riservò il suo amore solo a quelle figure femminili che, in qualche modo, seppero stare al suo passo come Red Sonja o Belit, Valeria della Confraternita Rossa e Zenobia (destinata a diventare la sua regale consorte sul trono di Aquilonia). Il suo contrastato rapporto con Sonja non sfociò mai in amore vero e proprio; la prima donna che suscitò questo sentimento in Conan fu, senza dubbio, una ragazza di Shem dall’ardente temperamento: Belit.

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    Da un punto di vista letterario, Belit, è una creazione originale di Robert E. Howard che le diede vita nella Novella breve “Queen of the Black Coast” pubblicata per la prima volta sulla rivista Weird Tales nel maggio del 1934. La descrizione che ne dà l’autore texano non lascia scampo al nostro eroe: slanciata e flessuosa, la ragazza indossa solo i suoi gioielli e una cintura rossa che lascia trasparire il suo incarnato bianco come l’avorio, ha lunghi capelli corvini e occhi scuri e lampeggianti. Quarantadue anni dopo, lo sceneggiatore Roy Thomas ripescò il personaggio sulle pagine di Conan the Barbarian N° 58 del gennaio 1976( Versione a fumetti della Marvel Comics) . Ad affiancarlo c’era il potente tratto artistico di John Buscema e le rifiniture vennero affidate a Steve Gan. La trama è abbastanza nota e ricalca a grandi linee quella della Novella. I vagabondaggi del giovane guerriero lo avevano condotto ad Argos e dopo uno scontro con la corrotta “polizia” della città, Conan aveva rocambolescamente preso la via del mare aperto. Nell’Oceano Occidentale, la sua imbarcazione incrocia la rotta della “Tigress”, la nave dei Corsari neri guidati dalla piratessa Belit . L’incontro con quella che si autodefinisce “La Regina della Costa Nera” è dirompente. La donna affascina Conan per la sua sensualità ma anche per la sua straordinaria fierezza. Combatte come e meglio di un uomo ma non ha perso un’oncia della sua femminilità. Lei e Conan si innamorano fin dal primo istante! Per inciso la pubblicazione del 1° numero della saga di Belit coincise con la chiusura dell’ Editoriale Corno che ne aveva curato l’edizione italiana. Dovettero passare alcni anni prima che nel maggio del 1989 la Comic Art riprendesse le fila della narrazione. Per circa tre anni...

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    Last Post by aver2330 il 5 May 2013
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  8. ALAN FORD, NUOVA RISTAMPA... di Claudio Mondini

    By aver2330 il 4 May 2013
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    Nella vita avrò letto almeno 40 volte questo #01 di Alan Ford , eppure riesco sempre a farmi fregare dalla coppia Magnus & Bunker e pure in questa occasione ho sborsato il mio bel cinquino ed ho acquistato questa nuova ristampa a colori.

    Non mi dilungherò sulla "qualità" del colore : a tanti non piace , alcuni lo adorano , altri dicono che il Raviola si rivolterà nella tomba...ma io credo che una colorazione "SIXTIES" non potrà certo nuocere alle storie.

    Chi deve comprare questo giornalino ?
    Solo chi , come me , da piccolo soffriva per la mancanza del colore che invece trovava in molti altri fumetti...da Topolino ai SuperEroi.
    Chi invece NON conosce questo fumetto si procuri una delle edizioni in bianco e nero e se lo goda come venne concepito dal dinamico duo.

    Cosa dite ?
    La storia ?
    E cosa volete che dica sul numero 01 di uno dei più grandi e famosi fumetti italiani ?
    Nulla.Non ha un difetto che è uno.

    Ne volete uno per forza ?
    Okay.

    A pagina 01 la Statua della libertà è nel posto sbagliato.

    Ed ora bannatemi.


    Last Post by aver2330 il 7 May 2013
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  9. LOGAN E LA RICERCA DEL SANTUARIO di Pietro Zerella

    By aver2330 il 4 May 2013
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    Siamo nel 1976 e nelle Sale cinematografiche approda un film destinato a lasciare un segno profondo (anche ben al di là del successo commerciale), nell’inconscio collettivo.
    Il regista Michael Anderson ci narra la storia di una fuga e di una ricerca…la storia di Logan-5.
    La trama di “Logan’s Run” è nota ma la riepiloghiamo brevemente. Nel XX Secolo una guerra nucleare globale ha sconquassato il pianeta Terra. Nel 2274, i sopravvissuti vivono in cupole che li proteggono dall’ambiente esterno, governati da un computer che ne regola l’esistenza. Tutti gli individui hanno diritto a 30 anni di vita (21 nel romanzo originale di William F. Nolan e George Clayton Johnson) prima di sottoporsi al “Carousel”, un rituale di rinnovamento dal quale nessuno è mai ritornato. Logan-5 (Michael York) è un Sandman, un agente di Polizia preposto all’eliminazione di coloro che rifiutano di sottoporsi al rito. Quando il Computer gli sottrae alcuni dei suoi preziosi anni di ciclo vitale, Logan si dà alla fuga in compagnia dell’amica Jessica-6 (Jenny Agutter) . I due sono in cerca della meta promessa di tutti i fuggiaschi: il Santuario. Con orrore scoprono che nessuno lo ha mai raggiunto poiché tutti quelli che hanno tentato di farlo sono stati uccisi ed ibernati dal robot-guardiano Box. Scampati miracolosamente alla fine, arrivano in una sorta di valle dell’Eden in cui incontrano ciò che non avevano mai visto prima : un vecchio (Peter Ustinov)! Essi decidono di mostrarlo agli altri come prova vivente dell’inganno ordito ai danni dell’Umanità ma prima di fare ciò Logan dovrà affrontare una mortale sfida col suo vecchio amico Francis-7 (Richard Jordan) Quando i due ritorneranno nella Cupola, inizierà la rivolta….
    Per sfruttare fino in fondo l’onda del successo (consolidato dall’assegnazione dell’Oscar per gli effetti speciali), la MGM Television decise di realizzare un adattamento seriale per la Televisione.
    Il 16 settembre 1977 , per la CBS, esordiva l’episodio pilota destinato a fare da apripista alla serie regolare. La sceneggiatura del “pilot” venne affidata a William F. Nolan e già nel titolo riprendeva quello del film . Logan’s Run ricalcava a grandi linee la sceneggiatura cinematografica ma introduceva anche personaggi e concetti elaborati specificamente per il piccolo schermo.
    Nell’edonistica e tecnologicamente avanzata città di Domes, la vita è estremamente agiata e libera da ogni preoccupazione, c?è una sola controindicazione: allo scadere del 30° anno ogni abitante è obbligato a partecipare ad una cerimonia di rinnovamento, il “Carousel” dalla quale, in un ciclo apparentemente infinito, si ritorna in vita come neonati. Eppure, non tutti ...

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    Last Post by aCTarus-s il 2 Mar. 2018
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  10. RIFLESSIONI SUL FUMETTO di Luigi Riggio

    By aver2330 il 3 May 2013
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    fumetti



    So che forse è un argomento già discusso, ma i recenti eventi mi hanno spinto a scrivere.
    Come vengono visti i fumetti? O meglio, come li vedono i fan?
    Da parte mia, i miei fumetti sono la mia FAMIGLIA, come e più della mia famiglia biologica: sono stati con me nei momenti belli, in quelli brutti, mi hanno sostenuto in ogni momento.
    Per qualcuno sono Capitan America, Iron Man, Superman, Batman, Uomo Ragno, Ciclope, Fenice, Wolverine, Flash, ma per me sono Steve, Tony, Clark Bruce, Peter, Scott, jean, Logan, Barry, Wally... Ora, posso capire che il fumetto come arte possa avere i suoi alti e bassi, i suoi momenti topici e quelli "meglio lasciar perdere", ma sembra che si sia ridotto a mero affare economico, cosa che va a sommarsi alle solite critiche di coloro che non sanno, non capiscono, e parlano lo stesso.
    La Dc comics ha optato per un reboot che non so quanto successo abbia avuto, mentre la Marvel sembra aver subito un'involuzione: che senso ha innovare con l'Universo Ultimate, da cui hanno tratto i film, se poi fai diventare la stessa cosa gli eroi dell'universo normale?
    Assomiglia più che altro ad un cane che si morde la coda. Che fine hanno fatto gli uomini e le donne con cui sono cresciuto? Sembra che non si preoccupino più di sviluppare gli eroi e la loro storia quanto di far continuamente esplodere le polveri, nella speranza di attirare nuovi lettori, o comunque di avvicinarsi a quelli che, scoperto il film, provano a leggere il fumetto. La continuity pesante è una cosa, ma non avere capo nè coda è un'altra.
    A giudicare da quello che dicono coloro che hanno letto il reboot degli eroi Dc, sembra quasi che si siano scambiati i ruoli: la Dc bada ai personaggi, mentre la Marvel sforna megasaghe a getto continuo...
    I manga hanno ancora qualche attrattiva, ce ne sono di interessanti, peccato invece che non sono andati bene i manwa (fumetti cino- coreani). Qual'è la vostra opinione?
    Last Post by aver2330 il 11 May 2013
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