BACK TO THE BASICS: il blog

  1. LE INCREDIBILI CREATURE DEI MONDI DI ALDEBARAN di Marco Caggese

    Tags
    Recensioni
    By aver2330 il 16 Nov. 2015
    0 Comments   176 Views
    .


    E’ il 1994 quando Luiz Eduardo de Oliveira, fumettista brasiliano del 1944, meglio noto con lo pseudonimo di Leo pubblica presso le librerie francesi il primo episodio della lunga saga dei mondi di Aldebaran.
    Lo stupore esplode sin dalla prima pagina, quando vediamo uno strano essere acquatico, metà balena/metà rettile, uscire dal mare ed agitarsi morente sulla spiaggia. E’ solo il preludio alle vicende incredibili che Leo, autore molto sofisticato, ci proporrà per più dei vent’anni a seguire, ed oggi la saga non è ancora terminata.
    La storia di esordio è ambientata sul pianeta Aldebaran, colonizzato dall’uomo, dove la vita è pacifica e scorre in un’apparente normalità, rotta da una gigantesca creatura marina che sembra voler devastare le coste, ma che nasconde una sorta di coscienza divina. Nei successivi racconti, ambientati su Betelgeuse e su Antares, troviamo sempre come protagonista Kim una giovane scienziata che sembra essere uno dei pochi esseri umani a comprendere il rispetto per le diversità ed i capricci della natura.

    Aldebaran2

    E’ evidente che l’autore brasiliano ha voluto creare una favola ecologica fortemente critica nei confronti dell’umanità ormai troppo avvezza a sfruttare e distruggere l’ambiente che lo circonda, e per farlo Leo inventa un gran numero di animali e vegetali incredibili. Ad ogni pagina i protagonisti, buoni e cattivi, si trovano a fare i conti con una natura che si ribella e che si mostra ostile. Ecco quindi innocenti fiorellini diventare piante carnivore, enormi squali volanti e quadrupedi variopinti disposti a fare da mezzi di trasporto per gli esseri umani.
    E’ questa l’incredibile ricchezza di questa monumentale opera, che tocca ormai le 1000 pagine circa, che riesce ad avvincere con una storia che può essere considerata di fantascienza classica, ma che finisce per lambire il genere fantasy, con le creature sempre più stupefacenti ad ogni pagina che si volta.
    Leo ci stupisce per la sua strabordante fantasia e per come riesce a creare atmosfere quasi sempre pregne di pathos, anche nei rari momenti di apparente rilassamento dei personaggi. L’autore sa dosare con grande sapienza il puro intrattenimento della lettura con forte dose di impegno ecologista e ci regala una lettura fluida ed accattivante. Della saga, fino ad oggi solo due dei quattro racconti concepiti dall’autore sono giunti a compimento, “Aldebaran” e “Betelgeuse”, composti entrambi da 5 episodi (che ricodiamo, in Francia escono con la cadenza di un episodio l’anno circa…), mentre “Antares” ed “I sopravvissuti” sono alle battute finali ed in Francia dovrebbero uscire gli episodi conclusivi tra l...

    Read the whole post...

    Last Post by aver2330 il 16 Nov. 2015
    .
  2. PAC-MAN IL SERIAL di Alfonso Verdicchio

    Tags
    Serie TV
    By aver2330 il 28 Sep. 2015
    0 Comments   103 Views
    .
    Pac-Man è sicuramente uno dei primi personaggi dei videogiochi divenuto tanto famoso da diventare un'icona pop. Nato nel 1980 per la Namco è stato protagonista di tantissimi sequel, spin-off e cloni ma anche di giocattoli, t-shirt e molto altro ancora.
    Non stupisce quindi che nel 1982 la famosa casa di produzione Hanna e Barbera pensasse di dedicargli un cartone animato da presentare nella programmazione del sabato mattina.
    Così Pac-Man fa la sua prima apparizione sull'ABC nel settembre di quell'anno diventando il primo personaggio di un videogame ad avere una serie a cartoni. Naturalmente le caratteristiche fisiche sia del nostro eroe che dei suoi altrettanto celebri antagonisti, i “fantasmi dispettosi” Inky, Blinky, Pinky, Clyde e Sue vengono modificati, e a questi ultimi diventano i “tirapiedi” di Mezamaron un mostro che brama di possedere le sfere di potere che sono sparse su Pac-Land.
    Non si è voluta sprecare l'occasione di sfruttare i protagonisti dei vari sequel del videogame e così accanto a Pac-Man troviamo la sua famiglia che abita con lui nella città di PacLand. C'è Ms Pac-Man, qui battezzata Pepper e Pac-Man jr. A completare la famiglia non potevano mancare il Pac-Cane e il Pac-Gatto (sic!).

    4437706046_ea49aeebbd_z


    Come detto Pac-Man lavora come capo della sicurezza nella segreta Foresta del Potere, per impedire che le sfere di potenza che sono il cibo della Pac-città, cadano nelle mani dei fantasmi malvagi e del loro supremo sovrano Mezmeron, un gigante calvo umanoide dalle lunghe vesti nere con inserti cibernetici, che lo fanno somigliare a un Gargamella cybernetico. Mezmeron vorrebbe usare le “sfere di Potere” per creare nuovi Mostri fantasma che servano ai suoi scopi.
    Nella seconda stagione della serie vengono introdotti nuovi personaggi come l'eroico Super Pac, che con i suoi poteri e un senso folle dell'umorismo a volte fa più male più male che bene, così come il cugino di Pac-Man PJ, i cui sforzi per essere accettato dagli altri portano spesso a grossi guai.
    E, naturalmente, i familiari Mostri fantasma malvagi dei giochi sono anche qui!
    C'è Inky, il membro di colore blu divertente della banda le cui tasche sono piene di qualsiasi strumento e gadget necessario per aiutare i suoi compagni di fantasmi, e, se necessario, la fuga di Pac-Man.

    Pac_Man_S2_one_sheet


    Poi Blinky, che è di colore rosso e passa dal leader fantasma coraggioso nei videogiochi ad un vigliacco in questa serie. Poi c'è Pinky, che nonostante il suo colore è fisicamente il più forte dei Mostri fantasma, è un mutaforma esperto che può cambiare in varie forme e ogg...

    Read the whole post...

    Last Post by aver2330 il 28 Sep. 2015
    .
  3. ATTENDERE PREGO...

    By aver2330 il 23 Sep. 2015
    0 Comments   78 Views
    .

    photo

    Last Post by aver2330 il 23 Sep. 2015
    .
  4. Raccontiamo Walt Disney-parte seconda di Ermelinda Tomasi

    0 Comments   58 Views
    .

    Dall’infanzia di Walt passiamo all’adolescenza. Ancora una volta un trasferimento della famiglia: da Kansas City a Chicago dove il padre acquistò le azioni di una fabbrica che produceva gelatina.
    Qui, Walt iniziò a frequentare la McKinley High School e la sera, invece, continuava la sua passione per il disegno alla Chicago Art Institute. All’età di sedici anni decise di entrare nell’esercito, ma la sua richiesta fu rigettata perché ancora minorenne.
    Tuttavia, si unì alla Croce Rossa e inviato in Francia come autista di ambulanza che era stata camuffata (inverosimilmente) dalle sue vignette per depistare il fronte nemico.

    walt_disney


    Ritornato negli Usa, decise di intraprendere la carriera artistica, ma i suoi sogni sono ancora ben lontani dal realizzarsi come egli sperava perchè, per il momento, nessuno era interessato ad assumerlo come vignettista.
    Suo fratello Rob venne in suo aiuto e gli trovò lavoro, tramite un suo collega, al Pesmen-Rubin Art Studio dove si occupava di inserzioni per giornali, riviste e cinema.
    Lì, incontrò Ubbe Iwerks, un vignettista, con il quale decise di iniziare un’attività commerciale (la Iwerks-Disney Commercial Artists) che, però, fu di breve durata. Dopo un inizio incerto, Walt prese la decisione di lavorare alla Kansas City Film Ad Company per guadagnare un po’ di soldi; più tardi, si unì anche Ubbe che, da solo, non riusciva a gestire la compagnia.
    Walt si occupò di inserzioni che riguardavano le animazioni che venivano ricreate ritagliando le sagome dei protagonisti (o altro) (cut-out animation)e da lì egli iniziò a interessarsi all’animazione. Il proprietario della compagnia gli permise di prendere in prestito una telecamera dal lavoro e fare allenamento con essa a casa.
    Walt cambiò idea sul tipo di animazione da sviluppare dopo aver letto il libro di Edwin G. Lutz Cartoni animati: come vengono realizzati, la loro origine e il loro sviluppo. Infatti, si convinse che l’animazione realizzata su carta lucida (cel animation) era molto più promettente e stimolante.
    Walt decise, così, di intraprendere la carriera di animatore aprendo una propria compagnia di animazione e assumendo il suo primo impiegato, Fred Harman, co-produttore alla Kansas City Film. Insieme produssero i primi cartoni animati con il titolo di Laugh O Grams mettendosi in affari con il proprietario del teatro locale, Frank L. Newman, uno showman molto popolare all’epoca, che mise a disposizione il suo stabile per la proiezione dei cartoni di Walt che, naturalmente, ebbero molto successo nei dintorni del Kansas; con il ricavato dei soldi Walt aprì un suo proprio studio (Laugh O Grams) assumendo nuovi animatori, tra cui il fratello di Fred Harman, Hugh Harman, Rudolf Ising e l’amico Ubbe.
    Ancora una...

    Read the whole post...

    Last Post by aver2330 il 20 Aug. 2015
    .
  5. NON MANGIATE PEPERONI LA SERA!

    AvatarBy cristofaro il 22 July 2015
    0 Comments   271 Views
    .
    E finimmo per parlare di fumetti brutti

    VII puntata

    Dopo una lunga ed ingiustificata assenza (poi la porto) torna in tutto il suo

    Cosismo la rubrica più seguita del web senza donne discinte.

    Dai più grandi produttori di cose inutili dell’universo…

    Un episodio che NON è stato approvato da nessun paramedico.

    Un episodio dal titolo:

    non mangiate i peperoni la sera!

    B L O O D M E N !

    O

    W A T C H Y O U N G

    O

    Di orologiai e altre sventure

    In una realtà alternativa….

    Dall’autore non originale nel 1992 viene pubblicata l’opera più o meno

    importante del secolo:

    watchmen2

    La serie (meravigl XXX) ebbe un tale successo che fu prodotta anche una

    serie a cartoni a-nimati:



    (bellerrima)

    In tempi più recenti un fantastico lungometraggio cinematografico, diretto

    da un visionario (come si dice…?), il prossimamente al cinema:



    per fortuna questa realtà non è la nostra o no?

    F I N E

    (si lo so finirò all’inferno, ma mi sono divertito)


    Questo episodio è stato realizzato senza il patrocinio di chicche e sia.

    L’autore originale mi perdonerà (spero).

    Nessun neurone è stato usato per la realizzazione di questo episodio.

    Alla prossima traslocata puntata?


    Edited by aver2330 - 25/7/2015, 16:55
    Last Post by cristofaro il 22 July 2015
    .
  6. Walt Disney I parte - di Ermelinda Tomasi

    0 Comments   79 Views
    .

    B4bx_AV6_IIAA0_Uo3


    In occasione dell’uscita al cinema di due eventi collegati alla figura di Disney (ne parlerò alla fine della recensione) quale momento migliore per parlare di lui e del suo impero incentrato sull’intrattenimento, sulla fantasia e sui sentimenti genuini.
    Walt Disney (nome completo Walter Elias Disney) nacque il 5 dicembre del 1901 a Chicago nell’Illinois da padre di sangue irlandese e da madre tedesca.
    Il nonno paterno, Arundel Elias Disney, era nato in Irlanda ed era il discendente di Robert d’Isigny, di origine francese, che era giunto in Inghilterra con Guglielmo il Conquistatore nel 1066. Molto probabilmente, Disney deriva proprio dal nome anglicizzato di Isigny che, con la sua famiglia, si era trasferito in un villaggio della contea di Lincolnshire: Norton Disney.
    Nel 1906, Walt e la sua famiglia si trasferirono in una fattoria costruita sul terreno che il fratello Roy aveva acquistato a Marceline, nel Missouri.
    Walt qui iniziò a mostrare il suo talento per il disegno che si trasformò in passione grazie al dottor Sherwood, in pensione, che gli commissionò dei disegni a pagamento del suo cavallo di nome Rupert.
    Un’altra passione di Walt erano i treni. Egli, spesso, accostava l’orecchio sulle rotaie per sentire l’arrivo del treno. Infatti, Marceline era vicino la linea ferroviaria di Atchison, Topeka e Santa Fe. Suo zio, Michael Martin, era un macchinista che lavorava sulla linea tra Fort Madison, Iowa e Marceline. Walt, successivamente, ebbe un lavoro a contatto con le ferrovie vendendo giornali, popcorn e bibite ai viaggiatori.
    Il primo approccio, invece, con il cinema avvenne con uno spettacolo in bianco e nero sulla crocifissione e risurrezione di Gesù.

    waltdisney_27


    La famiglia di Walt si trasferì nuovamente, a Kansas City; qui, egli frequentò, con la sorella Ruth, la Benton Grammar School dove conobbe Walter Pfeiffer il quale proveniva da una famiglia di appassionati del teatro che lo avvicinarono al mondo del vaudeville (intrattenimento di carattere popolare in cui si mischiava la commedia burlesca con canti e balli) e al cinema. Walt, a scuola, imitava il suo idolo Charlie Chaplin o raccontava storie ai suoi compagni contemporaneamente illustrandole sulla lavagna.
    Il sabato, Walt frequentava la Kansas City Art Institute dove poteva continuare gli studi di disegno.
    Suo padre, però, non era molto d’accordo con le sue scelte, ma Walt ebbe al suo fianco sua madre e suo fratello Roy che lo incoraggiarono sempre di perseguire i suoi sogni.
    Insomma, un Walt poliedrico le cui passioni si rispecchieranno nei suoi film d’animazione futuri.
    A proposito delle due prossim...

    Read the whole post...

    Last Post by aver2330 il 21 July 2015
    .
  7. THE MASK di Alfonso Verdicchio

    Tags
    Recensioni
    Storia del fumetto
    By aver2330 il 26 May 2015
    0 Comments   450 Views
    .

    Uno dei personaggi a fumetti più originali e divertenti degli anni '90 è stato sicuramente The Mask.
    Il personaggio venne creato nella sua forma attuale nel 1989 da John Arcudi(testi) e Doug Mahnke (disegni) sulle pagine della rivista Mayhem. Tuttavia il personaggio aveva già debuttato due anni prima con il nome di The Masque, per i soggetti di Mike Richardson e con alle sceneggiature e alle matite Mark Badger, pubblicato sempre dalla Dark Horse sulla riviste Dark Horse Presents n. 10 (settembre 1987). Dato che però Badger diede un taglio sempre più “politicizzato” alla serie, Richardson decise di chiudere la serie stessa e riportare il personaggio al concept originale.

    03_1352575475


    In tutte le versioni proposte sottoforma di miniserie, la storia ruota attorno ad una misteriosa maschera magica che dà a chiunque la indossi un potere illimitato e un aspetto mostruoso, caricaturale, caratterizzato da una grande bocca con una serie di denti enormi e una testa verde.
    La Maschera cambia la personalità di chi la indossa, rimuovendo qualsiasi tipo di inibizione, tanto che chi la indossa per lungo tempo finisce per impazzire.
    Il personaggio è stato ispirato da una combinazione di caracters precedenti : Dal Joker e il Creeper, creato di Steve Ditko, della DC comics, al Dr. Jekyll e Mr. Hyde.
    Nelle storie a fumetti originali, i personaggi che indossano la maschera diventano degli antieroi pericolosi e crudeli, anche se magari questa non era l'intenzione originaria di chi la indossa. Man mano che la storia va avanti veniamo a sapere che la Maschera è molto antica e probabilmente è appartenuta allo stesso Loki, il dio dell'inganno e del caos.
    Il risultato è una miscela di atmosfere cupe e urbane e situazioni grottesche e tragicomiche, ricche di humor nero.
    L'apporto delle matite di Mahnke è fondamentale nel descrivere sia le ambientazioni in cui si muovono i personaggi che questi stessi, sottolineando il carattere grottesco delle miniserie.
    Quando il personaggio venne adattato in film, la violenza venne attenuata per rendere la Maschera “semplicemente” pericolosa a secondo chi la indossa. Se infatti la indossa una persona disonesta o malvagia ne amplifica le caratteristiche.
    Infatti sia nel film del 1994 e nel cartone animato televisivo, il protagonista Stanley Ipkiss viene raffigurato come un supereroe benevolo anche se un po' sopra le righe.
    Lo stesso vale per il protagonista del sequel 2005 interpretato da Jamie Kennedy, che prende il nome, invece di Tim Avery.
    Il titolo del fumetto originariamente si riferiva alla maschera e non alle caratteristiche fisiche che questa scatena nel trasformare il malcapitato che la indossa. Nei primi numeri, infatti, il personaggio veniva in...

    Read the whole post...

    Last Post by aver2330 il 26 May 2015
    .
  8. BUON COMPLEANNO SPIRIT - di M. Menichini, R. Manzoni, A. Verdicchio

    Tags
    Approfondimenti
    By aver2330 il 9 Mar. 2015
    0 Comments   158 Views
    .

    Best_of_the_Spirit


    William Erwin Eisner, conosciuto come Will Eisner, è uno dei maggiori esponenti della nona arte, un gigante del fumetto.
    Nasce a Brooklin il 6 marzo del 1917, un periodo storico drammatico, un contesto sociale carico di contraddizioni.
    Si debbono alla sua familiarità con l'espressione pittorica la narrazione adulta e il passaggio dalla dalla striscia alla tavola. La sua storia ci aiuta a comprendere gli elementi cruciali che determinarono le scelte pionieristiche in ambito narrativo e la spinta costante verso una crescita artistica, fattori determinanti per l'evoluzione del fumetto moderno. Nato in una famiglia ebrea, da padre austriaco e madre rumena, svilupperà un forte attaccamento per queste figure parentali rappresentative di aspetti diversi e complementari dell'animo umano. Il padre, pittore, lavora come scenografo in un teatro Yiddish newyorchese, incoraggia il figlio nel percorso di espressione artistica. La madre, per contro, costituirà quella che William descriverà come un'ancora alla realtà e agli aspetti più semplici della vita. E così l'arte di Eisner in questa eterna spola tra l'idealità e la concretezza scandaglia, interpreta e rappresenta l'animo umano in tutte le sue più mature declinazioni.
    Uno dei premi più prestigiosi al mondo porta il suo nome, Eisner è un precursore e viene ricordato per avere reinventato il genere, è un pilastro, una figura imprescindibile del fumetto contemporaneo. Ricorse alle onomatopee, ai baloon e alle didascalie in modo da rendere fluida la narrazione e superare la staticità costitutiva della striscia. Anche per quanto riguarda i temi abbiamo a che fare con una rivoluzione, i suoi racconti sono veri, fatti di povera gente che abita i sobborghi e le periferie fatiscenti, la sua è la rappresentazione di un'America devastata dal conflitto mondiale e dall'identità frammentata. Rispetto ai suoi contemporanei Eisner osa togliere la benda dagli occhi del lettore, sfida il suo desiderio di evasione e lo riporta alla realtà del suo tempo.
    The Spirit fu creato nel 1940, per quindici anni le avventure del detective mascherato apparvero su un grandissimo numero di quotidiani, supplementi domenicali e comic books degli Stati Uniti. Il nome gli fu suggerito dall'editore della Quality Comics che pensava a un personaggio che avesse una qualche origine metafisica.

    The_Spirit]


    Dal suo quartier generale sotto il cimitero di Wilwood, dove sarebbe stato sepolto il suo alter-ego, the Spirit combatte contro il male, nella sua città e in qualsiasi altro angolo del mondo.
    Ma chi è the Spirit? Dietro la sua maschera si cela Denny C...

    Read the whole post...

    Last Post by aver2330 il 9 Mar. 2015
    .
  9. CAPTAIN POWER E I SOLDATI DEL FUTURO di Alfonso Verdicchio

    Tags
    Serie TV
    By aver2330 il 2 Feb. 2015
    0 Comments   530 Views
    .

    tumblr_mzzxxq_Mu_HR1sb6iwko1_1280


    Sul finire degli anni '80 venne trasmessa prima negli Stati Uniti e poi in Italia, un po' tardivamente in verità, una serie televisiva che era molto più avanti per il suo tempo, sia dal punto di vista delle tecnologie e degli effetti speciali impiegati che per le tematiche trattate.
    Stiamo parlando di Capitan Power e i Soldati del Futuro, serial andato in onda tra il 1987 e il 1988 per la durata di una sola stagione in USA e trasmesso in Italia dal circuito Odeon Tv.
    Creata da da Gary Goddard, meglio conosciuto per aver portato sul grande schermo la “famigerata” trasposizione cinematografica di He Man e i Dominatori dell'Universo che vedeva come protagonista Dolph Lundgren,e Anthony "Tony" Christopher (nessuno dei quali in realtà ha scritto nessuna delle storie) per la "The Landmark Entertainment Group", e sviluppata da Marc Scott Zicree, con J. Michael Straczynski, di fatto capo sceneggiatore del telefilm, la serie fu girata interamente a Toronto, in Canada, per contenerne i costi. La Mattel inoltre produsse una linea di giocattoli con cui durante ogni episodio si poteva interagire durante un segmento specifico che comprendeva materiale audio e video, a riprova del carattere innovativo della serie.
    Capitan Power è ambientato nell'anno 2147, quindici anni dopo lo scoppio delle guerre di metallo in seguito alle quali l'umanità era stata in gran parte annientata dalle forze di Lord Dread, e i sopravvissuti conducono esistenze miserabili nascosti per timore di essere scoperti dai terribili Bio-Mech che hanno il compito di catturarli per "digitalizzarli" come esseri virtuali all'interno dell'OverMind.
    Nel 2132, i "Bio-Mech", soldati robotici avanzati, avevano sostituito gli esseri umani nelle forze armate delle nazioni del mondo. Il loro uso in battaglia aveva fatto sì che le guerre potessero essere combattute senza grosse perdite umane, trasformandole in una sorta di gioco tra macchine. Un gruppo di scienziati, guidati dal dottor Stuart Gordon Power (interpretato da Bruce Gray), aveva iniziato a lavorare su un supercomputer, chiamato OverMind, in grado di attaccare i sistemi di controllo che le forze armate mondiali utilizzavano per guidare i Bio-Mech, e quindi fi fermarli, mettendo fine ad ogni guerra. Per renderlo operativo occorreva però uno schema mentale molto simile a quello umano. Purtroppo il dottor Lyman Taggart (David Hemblen) il più vicino collaboratore di Power, divenne impaziente a causa della lentezza con cui progrediva il progetto e decise di collegarsi lui stesso al computer rendendolo operativo.
    Dalla simbiosi con il computer Taggart si convinse che la fusione tra la...

    Read the whole post...

    Last Post by aver2330 il 2 Feb. 2015
    .
  10. Enigma, la strana vita di Alan Turing- Recensione di Francesca Sperelli

    Tags
    Recensioni
    By aver2330 il 26 Jan. 2015
    1 Comments   166 Views
    .

    covertuono


    Andrea raccoglieva violette ai bordi del pozzo/
    Andrea gettava riccioli neri nel cerchio del pozzo/
    Il secchio gli disse “Signore, il pozzo è profondo/
    più profondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto.”/
    Lui disse:”Mi basta, mi basta che sia più profondo di me.”/
    Lui disse: “Mi basta, mi basta che sia più profondo di me.”
    (“Andrea”- Fabrizio De André)



    “Per costruire la mente di una macchina, è naturale che io mi ispiri alla mente di un essere umano! Questo però non mi induce a credere che gli umani possano essere trattati come oggetti inanimati. Vorrei che questo pensiero fosse valido anche per le mie macchine.”
    Ho sempre detestato la matematica e per questo la pagella di fine quadrimestre era una vera penitenza ogni anno.
    I numeri, per quanto grandi, nella mia mente di bambina non erano in grado di descrivere la sublimità di un paesaggio emozionale o i terremoti spirituali.
    Scoprii molto più tardi che l’universo è riducibile in formule matematiche e che la matematica stessa può essere non soltanto il più detestabile dei supplizi per uno studente, ma uno strumento al servizio dell’umanità nell’ora più buia.
    Alan Turing, genio solo e solitario, di una psiche difficilmente semplice, inventò una macchina, Colossus, in grado di decifrare i messaggi di Enigma, terrificante strumento in grado di criptare i messaggi segreti dei nazisti.
    Colossus sarebbe stato l’antenato dell’odierno computer e per questo Steve Jobs e Bill Gates hanno riconosciuto il loro debito nei riguardi dello sfortunato scienziato, colpevole di trivellare il buco sbagliato.
    Oggi il mondo celebra Turing con il lungometraggio “The imitation game” (nei panni del genio il celebre Benedict Cumberbatch), ma anche la Nona Arte rende omaggio all’illustre studioso con l’opera “Enigma” di Tuono Pettinato (in collaborazione con la fisica Francesca Riccioni), edito da Rizzoli Lizard.
    Gli Autori, a differenza del film che pone risalto all’emotività del protagonista, ricostruiscono la mente complessa del genio alla luce dell’evoluzione della scienza matematica del primo Novecento con la disarmante semplicità di una matita senza particolari fronzoli.
    Lo stile grafico del barbuto fumettista è, infatti, molto simile a quello del Corriere dei Piccoli della prim
    a metà del XX secolo ...

    Read the whole post...

    Last Post by Pietro Zerella il 29 Jan. 2015
    .