BACK TO THE BASICS: il blog

  1. IL MAESTRO E L'ALLEVO: VALORE ICONICO di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 25 June 2014
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    Oggi è arrivata in fumetteria una statuetta dedicata a Nightwing, e nel mio cervello è riemersa la solita considerazione: Dick Grayson è per i giovani quello che Batman è per i grandi.
    Mi spiego: il Cavaliere Oscuro è uno dei tre Mammasantissima dell'universo Dc e persino Superman ne ha paura (più o meno); una volta, Clark e Lois dovevano andare ad una festa in maschera, e lui non voleva uscire visto che era vestito proprio da Batman "Lui mi ucciderà". E, rispondendo alle rimostranze della consorte che gli rammentava che era impossibile visto che era fatto di energia (era il periodo "blu"), risponde: "Fidati. Lui può.". Durante "Incubo di una Notte di Mezza Estate", il Pipistrello si confonde con le ombre e Superman fa: "J'onn, tu riesci a vederlo? [...] Neanch'io. Ma come fa?"; una volta un ladro abbandonò l'idea di una rapina perchè... "Non mi hai detto che il colpo è a Gotham. BATMAN lavora a Gotham!"; ulteriore dimostrazione della sua pericolosità è il fatto che durante la saga "Torre di Babele" furono i trucchi che il Pipistrello aveva a suo tempo elaborato che consentirono a Ra's Al Ghul di mettere in ginocchio la Justice League. Chiunque intenda fare l'eroe a Gotham ha il suo benestare, oppure è meglio che cambia città. Niente di strano quindi che il suo pupillo non sia da meno: come Robin è stato il primo aiutante del cavaliere Oscuro, nonchè la prima spalla di un supereroe adulto e con i Titans ha aperto la strada a tutti gli altri "giovani eroi"; le sue doti lo pongono all'altezza del suo mentore, e ha qualcosa che quest'ultimo non ha... E' uno sciupafemmine (involontario)!! Infatti tra le conquiste di Dick figurano Barbara Gordon, Starfire, la Cacciatrice, Flamebird, Mirage (in un futuro alternativo), ha avuto persino un quasi abboccamento con Jesse Quick e Selina ci ha provato con lui (anche se solo per far ingelosire Batman); dopo la saga "JLA/Titani", mentre attraversava una stanza, le ragazze mormoravano "Guarda che occhi", "Guarda che spalle", "il sedere...!".
    Lo stesso Wally West non ha esitazioni a dire che è lo "sciupafemmine dei Titani". Proprio il gruppo che ha contribuito a fondare ha fatto di lui un leader, e nessuna formazione che funzioni o voglia funzionare può prescindere da Dick Grayson; proprio in virtù del suo carisma è bastata la sua comparsa a mettere fine alla scaramuccia tra la JLA e i Giovani Titani.
    Se Dick Grayson ha come modello Batman, Tim Drake ha come modello lui. Nessuno degli altri è mai riuscito ad essere come lui: lo stesso Superboy, quando ha fatto coppia con Dick ha ammesso di sentirsi in so...

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  2. X-MEN: GIORNI DI UN FUTURO PASSATO di Luigi Riggio

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    By aver2330 il 18 June 2014
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    Bryan Synger è tornato... E si vede!! Infatti, rispetto a "Conflitto Finale" (l'ultimo film sui mutanti che ero riuscito a vedere), l'accento si sposta maggiormente sui personaggi e sulle loro motivazioni, il loro carattere, perdendo l'effetto da "fuoco alle polveri".
    Devo dire che, a dispetto delle immagini circolate, Warpath e Blink sono resi a meraviglia, e sono rimasto sorpreso anche per la presenza di Sunspot in una forma che ricorda il suo periodo in X- Force e con un attore molto somigliante; finalmente viene anche mostrato Bobby che usa la celebre slitta... da fan di vecchia data sono andato in brodo di giuggiole! A dispetto di quello che pensavo all'inizio, è logica anche la motivazione per cui è stato mandato Logan. Unico neo: che c'azzecca Kitty Pride con i viaggi nel tempo?
    I suoi sono poteri basati sull'intangibilità, non hanno una natura psichica... Costava tanto far fare un cameo anche a Rachel Summers?!? Tornando a noi, devo dire che sto rivalutando James McAvoy come attore: molto convincente nella parte del giovane Professor X e il suo "dialogo" con Magneto sull'aereo è una piccola perla. Mostra come i due si siano allontanati non solo per diversità di vedute, ma anche perchè ognuno credeva che l'altro lo avesse abbandonato e perchè entrambi tengono a Raven/Mistyca. Alla fine si può dire che non saranno mai veramente nemici accaniti, come dimostra anche il futuro dominato dalle Sentinelle...
    Capitolo Quicksilver: il personaggio è carino, divertentissima la scena dei proiettili, dove sembra quasi essere un pittore che da gli ultimi ritocchi (mi riferisco quando sposta i proiettili che potrebbero colpire gli altri), ma è meglio che il vero Pietro Maximoff non veda il film, o almeno che lo veda nei suoi giorni buoni, visto che il personaggio sembra quasi una spalla comica e glisso sulla tuta.
    Le macchine ammazza-mutanti sono uscite, da una parte puramente figurativa, meglio del loro creatore: con un pizzico di gioia ho visto che sono più simili alle sentinelle di Bastion in Zero Tolerance che non hai robottoni classici; Trask, invece, nonostante la bravura di Peter Dinklage, sembra Tiryon Lannister con la parrucca...


    Ma adesso veniamo alla cosa che maggiormente mi ha dato fastidio: la continuity. Ora, è un argomento che è stato trattato molte volte, e non vorrei sembrare un "purista assoluto", ma conviene che uno si decida: nei primi film , Xavier è su una sedia a rotelle; in Wolverine: Le Origini cammina, ok; anche nel passato di "Conflitto Finale", ok; qui viene fatto camminare solo grazie ad un siero che gli inibisce i...

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    Last Post by aver2330 il 18 June 2014
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  3. ALIEN LEGION di Alfonso Verdicchio

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    By aver2330 il 12 June 2014
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    Gli anni '70 per le major del fumetto statunitense, ovvero Marvel e DC comics, furono parecchio duri. La crisi di vendite derivata da quella creativa rischiò infatti di far chiudere definitivamente le due case editrici.
    Nel 1978 finalmente arrivò ad occupare il posto di redattore capo della Marvel Jim Shooter, il quale ebbe da subito le idee chiare.
    Oltre infatti a ristrutturare l'intero parco testate della casa editrice affidandole ad autori giovani e di grande talento, intuì anche la necessità di creare nuove tipologie di formato editoriale e di sfruttare la rapida diffusione del Mercato Diretto che proprio in quel momento si stava sviluppando velocemente.
    Il mercato diretto prevede la distribuzione dei fumetti solo all'interno del circuito librario e delle fumetterie. In questo modo si salta la distribuzione generica (cioè quella nella edicole) che ha il difetto di rendere al distributore il materiale invenduto. Con il mercato diretto si stampa solo il quantitativo prenotato senza rischio di reso e questo permette di valutare più correttamente eventuali rischi di perdita economica.
    Nel 1980, nasce la Epic Comics, etichetta i cui fumetti sono distribuiti solo nel Direct Market. L'ispirazione per la nascita di questa nuova etichetta così come il nome trovano la sua origine nella rivista antologica a fumetti Epic Illustrated.
    Si trattava di una pubblicazione alquanto rivoluzionaria rispetto allo standard editoriale della Marvel Comics. Il formato stesso è quello di una rivista o magazine lontano quindi dal consueto formato comic book. L'idea era di presentare un'antologia di differenti storie a fumetti con personaggi e autori diversi per un totale di 100 pagine a colori.
    L'aspetto davvero innovativo per quel tempo è tuttavia il fatto che i diritti delle storie e dei personaggi creati rimanevano agli autori e non alla casa madre. La piena libertà creativa veniva poi garantita dal fatto che la serie era distribuita solo tramite il Mercato Diretto e non presentava in copertina il marchio Marvel Comics (ma appunto quella della neonata Epic) nè quello del famigerato Comics Code Authority.
    Nel 1984 viene prodotta sotto l'etichetta della Epic, Alien Legion una serie fantascientifica. Il concept di Carl Potts, in tutte le sue forme , era di narrare le vicende dei fanti della Legione Aliena che servivano l'Unione e il suo esercito che comprendeva ben tre galassie, delle loro missioni, e dei loro eroi morti in “sporche” missioni su pianeti ostili e inospitali.

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    La Legion...

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    Last Post by aver2330 il 12 June 2014
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  4. THUNDERBOLTS: "LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI" O "LA GIUSTIZIA COME UN FULMINE!"

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    By aver2330 il 4 June 2014
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    Lo scontro con il quasi onnipotente Onslaught, il mondo era rimasto senza Vendicatori e Fantastici Quattro, ovvero senza gli eroi più potenti e stimati.
    Rimanevano solo l'Uomo Ragno, gli X- Men e pochi altri. A colmare il vuoto, comparve (in appendice all'Uomo Ragno) un nuovo gruppo di eroi: Citizen V (erede dell'omonimo eroe della 2 Guerra Mondiale), Techno, Atlas, Mach- 1, Meteorite e Songbird... I Thuderbolts!
    Ben presto conquistarono la fiducia di tutti, e il sindaco diede loro come sede nientemeno che il Four Freedom Plaza, la sede dei Fantastici Quattro. ma nascondevano un segreto: in realtà si trattava dei Signori del male del Barone Zemo, intenzionati a sfruttare il vuoto lasciato dalla tragedia per i loro piani di conquista.... Citizen V era Zemo stesso, Meteorite era Moonstone (Karla Sofen), Atlas era Golia (Erik Josten), Songbird Mimi Spaventia (Melissa Joan Gold), Mach- 1 Lo Scarabeo (Abner Jenkins) e per finire Techno era Fixer (Norbert Ebersol). Naturalmente Moonstone era la vice di Zemo, ed altrettanto naturalmente cercava un modo per manipolare le cose a suo favore. Tuttavia la vita degli eroi aveva i suoi lati positivi, quasi tutti i membri avevano un passato da cui scappare o fare ammenda, e le cose iniziarono a cambiare, soprattutto quando al team si unì la giovane Hallie Takahama, vittima delle manipolazioni genetiche di Arnim Zola, con il nome di battaglia di Jolt. La ragazzina era una grande fan degli eroi, credeva veramente che il gruppo fosse dei buoni ed il suo ottimismo trasformò Atlas in una sorta di fratello maggiore e persino Karla si stava affezionando a lei; oltrretutto era in atto un avvicinamento tra Abe e Melissa, e quando i due si trovarono a lavorare insieme alla Vedova Nera, incominciarono a pensare ad una vera carriera da eroi. Ma il sogno era destinato ad infrangersi: in due speciali da edicola Zemo, per dimostrare di avere ancora il comando, svelo pubblicamente le loro vere identità e, con l'aiuto di Techno (nel frattempo mutato in un essere robotico) diede il via al suo vero piano. Quando gli eroi tornarono, ai Thunderbolts spettò una difficile scelta: stare con Zemo o essere dei veri eroi? Alla fine, tranne Techno gli altri decisero di mettersi contro Zemo (Moonstone più perchè Helmut aveva rovinato i suoi piani) e toccò a loro salvare la situazione quando gli eroi finirono sotto il controllo del loro ex- leader. Quest'ultimo riuscì a fuggire sfruttando il debito che Erik sentiva di avere con lui. Purtroppo, poco dopo lo scontro, i Thunderbolts finirono per essere trasportati sul pianeta Kosmos ed invischiati nella lotta per il trono. Tornati sulla terra (e nelle edicole in appendice a Capitan America), ormai dovevano vivere da fuggiaschi, nascondendosi, e...

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    Last Post by aver2330 il 4 June 2014
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  5. JANE : NUDA ALLA META!! di Pietro Zerella

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    La piccola storia del Fumetto non è fatta solo di svolte epocali. Accanto ai grandi eventi che ne hanno segnato il cammino in maniera fragorosa e spettacolare, esiste una specie di sentiero parallelo in cui i cambiamenti avvengono senza clamori ma sono altrettanto radicali. Quella che andremo a rievocare brevemente è la storia di una piccola e ingenua donna di carta che seppe rivoluzionare il mondo con la sola arma della sua lingerie!. Come spesso accade, le storie hanno un inizio casuale. Prendete un brillante artista britannico di nome Norman Pett (1891-1960), mettetelo a parlare con gli amici e sottoponetelo ad un richiamo al quale nessun anglosassone può resistere, quello delle scommesse!. Norman è già il fortunato autore di una strip per bambini “Pip, Squeak e Wilfred “ma come se la sarebbe cavata con un fumetto popolare per adulti? La risposta a questo interrogativo viene data il 5 dicembre 1932 sulle pagine di “The Daily Mirror” popolarissimo tabloid dell’epoca. La striscia si chiama Jane's Journal, Or the Diary of a Bright Young Thing e e la protagonista è l’avvenente Jane Gay che presto “perderà” il cognome diventando per tutti l’adorabile Jane! Ricalcata inizialmente sulle fattezze di Mary Pett, moglie di Norman , verrà poi rimodellata sul corpo di Chrystabel Leighton-Porter che l’artista ha ammirato mentre posava per una classe di studenti d’Arte nella natia Birmingham. Le strisce narrano le disavventure di Jane ma presentano una caratteristica che le distingue da tutte le altre viste prima .


    L'eroina, infatti, frequentemente perde una parte dei suoi vestiti . In questo senso Jane è davvero un’antesignana dell’emancipazione femminile se non altro a livello esteriore. Stilisticamente, l’ardita pin-up si rifaceva ad attrici iconiche come Betty Grable o Betty Hutton ma a livello comportamentale si avvicinava allo stereotipo della candida esibizionista alla Marilyn. Il terreno delle sue avventure è quello giallo-rosa e Jane si muove su di esso calpestando alcuni tra i più seguiti principi del comune senso del pudore, caratterizzandosi, però, per l’ assoluta mancanza di malizia. Fattori costanti del suo fumetto sono gli incidenti che le capitano in serie e la inducono ad un involontario spogliarello. Man mano si stabilisce un patto tra lei e il lettore che in ognuna delle strisce “pretende” di vedere quasi nuda la svampita biondina ma deve accontentarsi dell’effetto erotizzante della triade calze, slip e giarrettiere.
    Ciò che rende accettabile la visione di questi piccanti siparietti (spesso accompagnati da gridolini di sorpresa) è l’apparente veridicità. I pretesti sono “possibili”: lo scivolone su una buccia di...

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    Last Post by Pietro Zerella il 31 May 2014
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  6. DRAGON QUEST: LA GRANDE AVVENTURA DI DAI- di Luigi Riggio

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    Anime
    Manga
    By aver2330 il 28 May 2014
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    Le mie peregrinazioni sulla via del manga mi hanno portato a rileggere un (appunto) manga che da tempo non risfogliavo...
    Subito dopo la (prima?) fine di Dragon BALL, comparvero in edicola due nuove serie sotto l'ombrello Dragon QUEST, ovvero "L'Emblema di Roto" e il mio "La grande avventura di Dai", ambientate in mondi separati, ma dove si fondono forza magica e forza combattiva.
    Paradossalmente l'opera inizia con una fine: nell'antefatto viene spiegato come il Prode Guerriero Aban sconfisse il Grande Satana Hadler, oscuro signore che aveva preso il controllo del mondo. Anni dopo lo scontro, i mostri che erano stati da lui soggiogati rinsavirono e andarono ad abitare sull'isola Delmulin, luogo dove viene trovato il nostro piccolo protagonista, Dai. Il bambino cresce spensierato assieme al suo amico Gome (che sta per Gold Metal Slime), una specie di goccia con le ali. Le prime disavventure, tra cui il salvataggio della principessa di Papunica, Leona, mostrano che dai non è un bambino normale: nelle situazioni di pericolo sulla sua fronte compare un misterioso simbolo e la sua forza aumenta a dismisura.
    Leona quindi, gli spedirà un maestro molto speciale: Aban in persona! Insieme a lui ci sarà anke quelloche diventerà il suo compagno di viaggio, il pavido e scansafatiche Pop, aspirante mago. nella migliore tradizione, Aban non è un maestro "normale", ma un pò strampalato: per due settimane allenerà incessantemente Dai e Pop con il suo "allenamento speciale". Purtroppo, Hadler farà la sua ricomparsa: non solo non è morto, ma è più forte di prima ed è al servizio del Grande Satana Baan, la massima autorità del Mondo Demoniaco. Ormai Aban non può più niente contro di lui, e non resta che sacrificarsi con una formula chiamata Megante, nella speranza di sconfiggerlo. Neanche questo basta, e tocca a Dai e al suo emblema far ritirare il nemico servendosi della tecnica del suo maestro, l'Aban Strash. da qui, lui e Pop inizieranno il viaggio che li porterà allo scontro finale. Il manga in sè non è male, si può dire che è come un "diesel", migliorando man mano che procede. Ai due eroi si aggiungerà anche Maam, anche lei discepola del maestro Aban nonchè figlia dei suoi due compagni: all'inizio, sapendo usare solo formule di guarigione, per l'attacco userà il Madan Gun (particolare pistola che usa cilindri riempiti di formule offensive); successivamente, quando la sua arma verrà distrutta, andrà ad allenarsi con il grande maestro di arti marziali Brokeena. I nostri tre discepoli si troveranno ad affrontare i vari corpi d'armata del mondo al servizio di baan, ma il loro coraggio porterà la maggior parte dalla parte dei buoni: Crocodyne, una...

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    Last Post by aver2330 il 28 May 2014
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  7. IL SUCCO AMARO DEL SAGUARO di Pietro Zerella

    By aver2330 il 18 May 2014
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    Da qualche tempo si rincorrevano voci di una imminente chiusura di Saguar, testata della Bonelli che, partita, con grandi speranze, si è presto rivelata un cavallo perdente. Ora che questa chiusura viene considerata un dato di fatto, inevitabilmente si schiereranno due eserciti contrapposti. Da un lato ci saranno i soliti cultori della peristalsi intestinale che intoneranno il loro classico “Saguaro era una…..ciofeca!”, dall’altro si leveranno gli alti lai al cielo dei vedovi inconsolabili che rimpiangeranno a calde lacrime il loro beniamino. Francamente, ho sempre pensato che ogni personaggio che “muore” lascia dietro di sé una scia di tristezza ma, nel caso specifico non me la sento di fare una difesa a oltranza. Fin dalla sua prima apparizione circa due anni fa, ho seguito con un certo scetticismo questa serie. In biologia, esiste un termine,” apoptosi”, che definisce la morte cellulare programmata.La sensazione che ho avuto fin dalle prime pagine è stata quella di trovarmi di fronte ad una “genesi” nata morta. Ovviamente, le mie sensazioni lasciano il tempo che trovano ma quando, come sembra, esse vengono condivise da molti altri lettori, si può persino pensare di essere nel giusto. Parliamoci chiaro, qualcosa non ha funzionato nel meccanismo narrativo. Tutto cigola e prosegue con passo rallentato come un carro caricato con troppo peso. Se poi si aggiunge che le ruote del carro sono”vecchie” e usurate, è difficile fare molta strada. Perché il problema di fondo di Saguaro è proprio questo...E’ un neonato che sembra avere già 50 anni sul groppone! Tanti ne sono passati dalla famigerata guerra del Vietnam sulla quale è stato detto e scritto di tutto. Riproporre nel 2012 la storia del “reduce di guerra” rancoroso e disilluso é decisamente anacronistico e persino fastidioso. Contaminare la storia scegliendo come protagonista, Thorn Kitcheyan un ex-militare di origini Navajo (soprannominato Saguaro per via del carattere decisamente ispido) o spostare la location dai Centri Urbani all’Arizona non sono elementi che spostano più di tanto la valutazione di un prodotto che giunge palesemente fuori tempo massimo.


    A suffragare questa affermazione c’è l’inevitabile confronto con il modello da cui Saguaro trae ispirazione. Perché, anche se lo sceneggiatore Bruno Enna non lo ammetterà mai,credo che più di qualche occhiata a “Scalped”l’abbia data. Per chi non la conoscesse, diciamo che Scalped è una maxiserie (uscita nel marzo del 2007 quindi 5 anni prima della serie Bonelli!!) prodotta dalla Vertigo \DC , scritta da Jason Aaron e disegnata da Rajko Milošević ( R.M. Guéra) e dal nostro Davide Furnò (che firmerà anche tutte le...

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    Last Post by Fra X il 1 Jan. 2015
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  8. THE WILD, WILD WEST IL SERIAL di Alfonso Verdicchio

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    Serie TV
    By aver2330 il 9 May 2014
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    Nel settembre del 1965 debuttò per la CBS un nuovo programma televisivo che era decisamente diverso dagli altri serial che erano venuti prima o che verranno dopo di questo. The Wild Wild West infatti è stato un telefilm che non è facile da classificare.
    L'azione si svolge negli Stati Uniti occidentali alla fine del 1800 , ma non si può considerare un western. In gran parte degli episodi comparivano fantastiche invenzioni e macchine futuristiche, ma non era un fantascienza.
    Il protagonista era un agente dei servizi segreti , ma non era davvero una spy story.
    The Wild Wild West era una combinazione di tutti questi generi, prendendone i migliori elementi di ognuno.
    Il risultato è un serial televisivo unico che , a sorpresa , ebbe un ottimo successo.
    Jim West ( Robert Conrad ) è uno dei migliori agenti dei servizi segreti del Paese. E' in missione speciale, alla dipendenza diretta del presidente Grant, per affrontare minacce ovunque mai potrebbero sorgere e difendere il Presidente e il Paese da qualunque minaccia.
    Insieme al suo compagno Artemus Gordon ( Ross Martin ), maestro del travestimento, West viaggia attraverso il vecchio West in un treno privato personalizzato (sotto la falsa identità di un ricco dandy proveniente dall'Est) e si confronta con terroristi, scienziati pazzi , aspiranti governanti mondiali e altri criminali assortiti.
    Ogni episodio, anche se non era proprio uno schema fisso, era caratterizzato dagli stessi elementi. C'era sempre una bella donna ( che a volte lavorava per il cattivo di turno) che finisce per sedurre West , una macchina fantastica o un'invenzione clamorosa che rischia di mettere in ginocchio il Paese. West e il suo compagno d'avventura affrontava la minaccia di turno dotato di una discreta quantità di gadget da spia che ricordano da vicino quelli di James Bond. Alcuni sono stati usati spesso durante la serie, altri apparvero solo una volta.
    C'era , per esempio, la pistola manicotto, da cui si estraeva una Derringer Remington , o altri gadget come un piccolo contenitore a spruzzo contenente acido . C'era una palla da biliardo che esplode, esplosivi mascherati da sigari, un filo sottile capace di segare l'acciaio , e una stecca che si trasforma in spada. Tutti gadget degni del miglior James Bond.
    Aggiungiamo un po' scene di combattimento, un complotto malvagio atto a devastare la società, e una cucchiaiata di suspense, e si ottiene un serial piuttosto interessante e avvincente.

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    Come per molte serie del ...

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    Last Post by Natural Mistyc il 11 Mar. 2015
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  9. GIOCHI STELLARI di Alfonso Verdicchio

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    By aver2330 il 8 May 2014
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    Agli inizi degli anni '80 i videogiochi erano ancora molto lontani da quelli che vediamo adesso girare su console e pc, sia per la grafica che per trama e svolgimento dell'azione. Erano ancora sinonimo di coin op, cioè di videogiochi “a gettone” che riempivano le sale giochi di città piccole e grandi e lasciavano tantissimo spazio all'immaginazione di chi si cimentava in battaglie spaziali o affrontando mostri fantastici oppure gareggiando alle Olimpiadi. Tuttavia il cinema già si interessava di questo nuovo linguaggio, allora ancora “grezzo” e che veniva considerato dai più come poco più che un passatempo.
    Nel 1982 infatti la Disney produsse Tron in cui già si immaginava un mondo virtuale, anzi un universo parallelo, popolato dai programmi realizzati dal protagonista la cui esistenza consiste nell'eseguire i comandi che vengono impartiti dal programma in funzione. Nel caso dei videogame, ad esempio, questi esseri virtuali devono combattere senza sosta, giocandosi l'esistenza in base alle sfide proposte dal gioco stesso.
    Nel 1984 viene prodotto The Last Starfighter, che in Italia viene tradotto col titolo Giochi Stellari. Interpretato da Lance Guest, e Robert Preston, tra gli altri, per la regia di Nick Castle, il film parte da una domanda che magari molti dei giocatori di allora si facevano quando si trovavano a giocare nelle “cabine” degli sparatutto spaziali di allora: e se fosse tutto vero?
    La storia infatti racconta di Alex Rogan, il classico bravo ragazzo che vive con la madre e fratellino in un villaggio della provincia americana fatto di case mobili e baracche. I dintorni non offrono grandi distrazioni per i ragazzi come lui e l'attrazione più grande è il videogame spaziale del bar del villaggio.
    Alex ne è campione indiscusso, per tempismo e precisione finchè un giorno, avendo egli raggiunto il massimo del punteggio, viene avvicinato da un certo Centauri - a suo dire, il gestore della catena dei "games" - ma che è, in realtà, un reclutatore di "cacciatori dello spazio" lo convince a seguirlo. Preso a bordo di un'auto dalla struttura avveniristica che si trasforma in astronave, viene così prelevato e trasferito su di un altro pianeta.
    Qui scopre che il videogioco di cui era campione era in realtà un sistema per reclutare piloti stellari. Il pianeta è in realtà la base della Lega stellare che si sta preparando a difendersi, perché sta per essere di nuovo attaccata dalla flotta del perfido Xur, figlio ribelle del Capo della Lega medesima. Ad Alex viene offerta l'occasione di pilotare un vero StarFighter tuttavia rifiuta: lo strano fantastico ambiente lo sgomenta e d'altra parte, ha lasciato sulla Terra famiglia e fidanzata.

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    Last Post by aver2330 il 8 May 2014
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  10. LE MILLE VITE DI LARA CROFT di Alfonso Verdicchio

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    Nel marzo dello scorso anno Lara Croft è tornata con un nuovo episodio di Tomb Raider su PC e sulle principali consolle con un videogam edito dalla Square Enix.
    Questo è il nono capitolo nella storia di un personaggio che, nato a metà degli anni '90, ha finito per diventare tra i più famosi e seguiti nel mondo videoludico. Anzi il più famoso, visto che nel 2006 le fu assegnata una stella nella "Walk of Game", e fu inserita anche nel "Guinness World Record" come "L'eroina dei videogame più famosa al mondo". Lo testimoniano ulteriormente anche i due film che la vedono come protagonista e una serie a fumetti.
    Tutto cominciò nel 1996. In quell'anno infatti uscì il primo Tomb Raider, sviluppato da Core Design e pubblicato da Eidos Interactive, e originariamente rilasciato per PC, PlayStation e Sega Saturn. Il videogame ci presentò per la prima volta, Lara Croft, un'archeologa inglese alla ricerca di antichi tesori, che vagamente ricordava Indiana Jones.
    L'archeologa in questo suo primo episodio viene contattata e successivamente ingaggiata da Jacqueline Natla, potente, ricca e determinata donna d'affari, per recuperare il frammento di un antico quanto potente manufatto magico: lo Scion di Atlantide, la città perduta. La ricerca di questo manufatto porterà Lara prima in Perù, precisamente nel cuore della preistorica città Inca Vilcabamba. Poi in Grecia, dove secondo i calcoli dovrebbe trovarsi il secondo frammento, celato nelle viscere di un antico monastero sulle montagne: la Follia di San Francesco. Quindi la sua ricerca la porta in Egitto.
    Recuperato l'ultimo frammento dello Scion, Lara può finalmente completare il prezioso manufatto magico; una volta ricongiunto Lara assiste a una visione; tramite la quale scopre che Jacqueline Natla fu un membro dell'antico popolo di Atlantide, che per punizione fu ibernata in una capsula di ghiaccio, nella quale rimase imprigionata per diversi secoli fino al 1945, quando riuscì finalmente liberarsi dalla prigionia durante un test nucleare svolto a Los Alamos, Nuovo Messico, luogo nella quale era stata sepolta. Lara torna finalmente al presente, e con grande orrore scopre di essere in trappola. Natla infatti, assieme ad alcuni suoi scagnozzi, immobilizza Lara, e dopo averla disarmata le sottrae lo Scion con il quale, racconta, intende creare una micidiale armata di creature magiche con cui dominare l'intero mondo. Lara sfugge alla morte ancora una volta e, una volta tornata a bordo della sua motocicletta, parte all'inseguimento di Natla, che nel frattempo intende raggiungere la Grande Piramide di Atlantide . Una volta penetrata nella Grande Piramide, Lara riesce a distruggere lo Scion con un colpo di pistola, e più ...

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    Last Post by aver2330 il 8 May 2014
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